Viñales: “Meglio cadere che arrivare secondo”
Maverick Viñales è stato al comando per gran parte del Gran Premio d’Australia, ma all’ultima curva è stato superato da Marquez e, nel tentativo di giocarsi la vittoria con il pilota Honda, è caduto.
Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing
Gold and Goose / Motorsport Images
Maverick Viñales ha avuto il ritmo migliore per tutto il fine settimana, conquistando poi la pole position. Ma dopo una brutta partenza, il pilota Yamaha è riuscito a rimontare imponendo il proprio ritmo giro dopo giro fino a passare al comando della gara. Ma in nessun momento è riuscito a scappare da Marc Marquez.
Il pilota Honda lo ha seguito a ruota per più di metà gara e, al penultimo giro, lo ha superato portandolo al limite, fino ad indurre Viñales all’errore, che è poi caduto: “Sono molto felice del rendimento. Se non fossi caduto in quel punto, l’avrei fatto dieci metri più avanti perché ho dato veramente tutto. Ma sono soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto e della mia guida, siamo andati al massimo”.
Viñales questa domenica voleva solo la vittoria e non si sarebbe accontentato del secondo posto: “Io correvo per vincere, non mi sarei accontentato del secondo posto. Ho provato a sorpassare, ma si è chiuso l’anteriore. È stata colpa mia, su questo non c’è dubbio. Sapevo che mi avrebbe sorpassato sul rettilineo, ma mi ero preparato molto bene al terzo settore per rispondere. Preferivo cadere piuttosto che arrivare secondo”.
Maverick ha provato a difendersi per molti giri sul rettilineo, dove la Honda aveva più velocità di punta. Ma alla fine non ha potuto evitare il sorpasso: “Non volevo lasciarlo sorpassare perché dopo non sapevo bene dove avrei risposto io. Sapevo che Marc stava aspettando l’ultimo giro per sorpassarmi”.
Nonostante lo zero, lo spagnolo ambisce ancora al terzo posto in campionato: “Per fortuna Rins non ha fatto una delle sue gare migliori e non è molto lontano dalla lotta per la terza posizione”.
Questo ritiro non ha impedito a Viñales di lasciare l’Australia contento del lavoro fatto, anche se ha sofferto in partenza e nei primi giri: “Dobbiamo migliorare un po’ tutto, perché le prime fasi sono state complicate”.
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