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Vinales, allarme Yamaha: "Proviamo di tutto e non funziona niente!"

Il pilota spagnolo è convinto che quello di Buriram sia stato il suo peggior test da quando difende i colori della Casa di Iwata e il problema è sempre il solito: "Con le gomme nuove siamo più o meno lì, ma il nostro passo è orribile".

Maverick Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Maverick Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
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Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

La fiammata della seconda giornata dei test collettivi di Buriram era stata solo un fuoco di paglia per Maverick Vinales e la Yamaha. Ieri il pilota spagnolo era riuscito ad issare la sua M1 fino al quarto posto, ma probabilmente era stato merito soprattutto di una gomma nuova.

Quando stamattina è tornato a lavorare con gomma usata, il pilota di Roses ha sbattuto la testa contro la dura realtà: la sua moto è molto indietro a livello di passo gara, ma soprattutto i tecnici della Casa di Iwata non hanno ancora capito la strada da prendere per cercare di migliorare questa situazione.

"Oggi abbiamo fatto più fatica di ieri. Pensavo che avessimo trovato la soluzione, ma alla fine non è così e dobbiamo continuare a lavorare. Come dico da tempo, dobbiamo cercare di capire dove sia esattamente il problema" ha detto a caldo Maverick.

E, subito dopo, ha parlato di questo test come del peggiore da quando è approdato in Yamaha: "Per me sì, di gran lunga peggiore anche rispetto alla Malesia. Pensavo che fosse stato il mio peggiore con la Yamaha, ma questo è andato anche peggio".

Quando gli è stato chiesto se crede di aver preso la direzione sbagliata oggi, ha aggiunto: "Sinceramente non lo so perché proviamo di tutto e non funziona niente, quindi dobbiamo continuare a lavorare, anche se è difficile perché stiamo faticando davvero tanto come team ufficiale. Faccio fatica anche a trovare qualcosa da dire. Ci manca qualcosa in ogni area della moto".

Dunque, ha cercato di dare una spiegazione alla buona prestazione che era riuscito a sfoderare ieri: "Forse è stata una questione di gomma nuova ed ero contento dei buoni giri che ero riuscito a fare alla fine. Ma stamattina, appena sono tornato in pista, ho ritrovato gli stessi problemi di sempre. Voglio dire, con le gomme nuove siamo più o meno lì, ma il nostro passo è orribile".

Anche il telaio 2016, quello con cui Johann Zarco riesce sempre a brillare, non pare una soluzione percorribile al momento: "Non lo so, sto usando quel telaio e non mi sembra una soluzione. Abbiamo un motore ed un'elettronica differente, quindi non saprei. Forse è meglio chiedere alla Yamaha: ho provato tante cose in questi due test, ma non so davvero cosa dire".

Una cosa è certa, l'ex iridato della Moto3 non sembra ritenere di avere grosse responsabilità in quello che sta accadendo: "Non penso che il problema sia nel box, c'è qualcosa di più perché stiamo provando veramente di tutto sulla moto, configurazioni che l'anno scorso non avremmo mai preso in considerazione. Onestamente, la la Yamaha deve lavorare e deve realizzare che abbiamo un problema. Come pilota, fisicamente sono al 100%, sono concentrato e quando la moto c'è ho dimostrato che posso fare il tempo ed avere un buon ritmo, perché do il massimo ogni volta che vado in pista".

Come aveva già fatto intendere ieri Valentino Rossi, difficilmente si potrà trovare una soluzione in tempo per il Qatar: "Forse il test in Qatar è troppo vicino. E' difficile perché ci siamo resi conto solo ora che abbiamo un problema e manca solo un mese alla gara".

Vinales, però, ha fatto delle richieste piuttosto chiare ai tecnici giapponesi: "Ho chiesto di riavere la moto della prima volta che ho guidato la Yamaha. Quelle sono le sensazioni che vorrei provare in sella ad una Yamaha, che erano completamente diverse da quelle attuali. Sicuramente i tecnici mi ascoltano, lavorano molto, ma le cose non vanno nel modo giusto".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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