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Viegas: "Le corse devono essere un esempio per la sostenibilità"

Il presidente della FIM ha portato al Museo Ducati di Borgo Panigale l'ultima tappa del Ride to FIM Awards, che aveva come tema centrale il futuro e la sostenibilità energetica per il mondo delle moto.

Jorge Viegas

Jorge Viegas

FIM

Motorsport e sostenibilità. E' un tema che inevitabilmente sta assumendo dimensioni sempre più importanti, perché in ballo non c'è solo il futuro dello sport che tutti amiamo, ma quello dell'intero pianeta. E il motorsport, essendo sempre stato pioniere per le soluzioni tecnologiche dell'automotive e del motociclismo, è la piattaforma ideale per dimostrare che si può vivere in un mondo più sostenibile senza rinunciare al gusto di guidare ed alla passione per la velocità.

Questo è stato il tema centrale dell'ultimo appuntamento della Ride to FIM Awards, il terzo di quest'anno, che è stato ospitato dal Museo Ducati a Borgo Panigale. Un omaggio legato al fatto che il marchio bolognese è il primo grande costruttore ad essersi impegnato nelle competizioni elettriche, come ha spiegato il presidente della Federazione Internazionale, Jorge Viegas.

"Abbiamo deciso di organizzare questo evento qui parecchio tempo fa, perché se la Ducati realizza la moto per la MotoE, dovevamo fargli visita e dimostrare al mondo che la Ducati sa fare anche delle moto elettriche", ha detto Viegas, che è stato tra i primi a prendere la parola nel corso della tavola rotonda, indicando proprio la nuova nata nel reparto corsa della Rossa, che era esposta a pochi metri di distanza.

Il presidente poi è entrato subito nel tema principale della giornata, sottolineando appunto che il mondo delle corse, nello specifico quello legato alle due ruote, deve porsi l'obiettivo di diventare una forza trainante nel percorso che dovrà favorire un futuro più sostenibile.

"Oggi siamo qui al Museo Ducati, circondati da queste bellissime moto, ma con la consapevolezza che senza la sostenibilità ed una transizione energetica non può esserci futuro. Dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per avere un impatto sull'innalzamento globale delle temperature perché, anche se l'impatto del nostro mondo sulle emissioni globali è molto basso, abbiamo una grande visibilità, quindi dobbiamo essere una sorta di showcase per la riduzione delle emissioni. Dobbiamo dimostrare che ci teniamo e che siamo disposti a cambiare le nostre tecnologie per preservare quello che amiamo di più, che è guidare una moto o guardare una gara".

Foto di gruppo

Foto di gruppo

Photo by: FIM

Il Motomondiale infatti si è già preso un impegno in prima persona, con una transizione progressiva verso gli ecofuel, che dovrebbe portare tutte le classi del Mondiale ad azzerare o quasi le proprie emissioni da qui al 2027, quindi in un lasso di tempo abbastanza ridotto.

"Il messaggio più importante da trasmettere è che non c'è una sola soluzione per preservare il pianeta. Stiamo lavorando in tutte le direzioni insieme all'industria motociclistica. Per esempio, in MotoGP introdurremo nel 2024 un carburante al 40% non fossile, che preferisco chiamare ecofuel piuttosto che biofuel. E spero che nel 2027, non solo in MotoGP, ma anche in Moto2, Moto3 ed in Superbike saremo in grado di avere degli ecofuel al 100%, quindi in grado di azzerare le emissioni".

"Dunque, cerchiamo di seguire quello che fa l'industria, ma anche noi stiamo cercando di far crescere la consapevolezza che non è solo una questione di emissioni, ma che bisogna migliorare la sostenibilità non solo del nostro sport, ma dell'intero pianeta. Dobbiamo far vedere al mondo che stiamo realmente facendo qualcosa e noi siamo stati la prima federazione internazionale a dare vita ad una commissione ambientale ben 30 anni fa. Ora la sostenibilità è già una parte importante delle nostre gare, ma dobbiamo continuare questa battaglia".

Queste non sono comunque le uniche opzioni. Anzi, in questa fase è fondamentale provare a guardare in tutte le direzioni possibili e per questo c'è bisogno del sostegno di tutti i marchi: anche per loro può diventare una corsa molto importante per ottenere una fetta importante di mercato.

"Il legame con l'industria è forte e si sta lavorando in tante direzioni nell'ottica della transizione energetica. Ovviamente si parla di moto elettriche, ma non devono essere la sola opzione per il futuro. Sia con i costruttori giapponesi che con quelli europei stiamo parlando tanto di ecofuel, ma c'è anche la possibilità di realizzare delle alimentazioni ad idrogeno, come mi spiegava a pranzo Claudio (Domenicali, amministratore delegato di Ducati)".

"Insomma, stanno esplorando in tante direzioni ed è una sorta di gara, perché chi troverà la soluzione giusta per primo, avrà un enorme successo a livello commerciale. Può essere un qualcosa di simile a quello che abbiamo vissuto con i telefoni cellulare, che ormai oggi sono diventati una parte inseparabile di noi. Ora però siamo di fronte ad una vera e propria emergenza, quindi dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per cercare di mitigare le conseguenze del cambiamento climatico. Vogliamo provare ad essere un esempio per tutti gli altri settori e sicuramente porteremo avanti questa battaglia".

Come detto, questo era l'ultimo evento che faceva da preambolo ai FIM Awards, che quest'anno avranno luogo nel fine settimana a Rimini, sede che era già stata scelta prima del doppio trionfo Ducati, con Pecco Bagnaia in MotoGP e con Alvaro Bautista in Superbike. E Viegas ci ha tenuto a sottolineare quanto questo evento stia accrescendo la sua importanza di anno in anno.

"Stiamo lavorando per trasformare i FIM Awards in un brand e direi che ci stiamo riuscendo, perché inizio a sentire i piloti che dicono: 'Voglio essere a Rimini, devo essere campione del mondo per stare vicino ai miei colleghi'. E' una bella coincidenza che ci saranno due piloti della Ducati sul palco, perché in realtà quando abbiamo scelto questa sede c'erano due Yamaha in testa ai rispettivi Mondiali. Comunque questa è l'unica occasione dell'anno in cui ci sono tutti i campioni del mondo insieme, quindi lottano per esserci".

Infine, ha datto una piccola anticipazione su cosa avverrà a breve nella sede della Federazione: "La scorsa settimana abbiamo iniziato a costruire il nostro nuovo quartier generale. Una volta che sarà completato, traferiremo lì tutto il personale e gli uffici e la sede attuale della FIM diventerà una sorta di museo del motociclismo. Ho già chiesto a tutti i costruttori la disponibilità a permetterci di esporre le loro moto migliori e più iconiche".

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