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Valentino: "Sfiorare la vittoria due volte e non farcela? E' una sensazione di m...."

Nonostante sia caduto per la seconda gara di fila quando era in lotta per la vittoria, il "Dottore" si consola con il terzo posto nel Mondiale a Valencia. Sulla bandiera rossa per la pioggia ha detto: "Peccato, ero il più veloce, ma è stato giusto darla".

La caduta di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

La caduta di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
La caduta di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
La caduta di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
La caduta di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
La caduta di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

"E' una sensazione di merda". Non ci ha girato troppo intorno Valentino Rossi quando gli è stato chiesto cosa provasse dopo aver sfiorato per due volte la vittoria, a Sepang prima e a Valencia poi, vedendola sfuggire nel finale, in entrambi i casi per una scivolata.

Una delusione difficile da digerire, perché il "Dottore" oggi era sembrato in palla soprattutto prima della bandiera rossa, arrivata per la troppa pioggia quando era probabilmente il più veloce in pista. La caduta poi è avvenuta al decimo giro dopo la ripartenza, quando stava provando ad inseguire la Ducati di Andrea Dovizioso, che però sembrava aver cambiato ritmo.

L'aspetto negativo è che questa caduta non solo lo ha portato alla terza stagione in carriera senza vittorie, la prima con la Yamaha dopo il biennio ducatista, ma gli ha anche impedito di ritrovare un podio che ormai gli manca dal Sachsenring, quindi da prima della pausa estiva.

"E' un grande peccato e mi dispiace, perché avevamo bisogno di questo podio, perché è dal Sachsenring che ci mancava. Ho fatto un errore e anche guardando i dati non siamo riusciti a capire cosa sia successo. E' un incidente simile a quello della Malesia, perché ho perso il posteriore quando ho aperto il gas. Sembra quindi che negli ultimi giri dobbiamo fare attenzione perché la gomma posteriore si degrada parecchio" ha detto Valentino.

Nonostante tutto, è riuscito a trovare anche un paio di aspetti positivi in questa giornata. La prima è aver lottato ancora per la vittoria: "Mi dispiace, ma rimane una buona domenica, perché sono stato competitivo nelle ultime due gare della stagione: non ho fatto risultato, ma ho lottato per la vittoria e quando lo fai è sempre positivo".

La seconda, il raggiungimento del terzo posto nel Mondiale, favorito anche dalla contemporanea caduta di Maverick Vinales: "L'altra cosa positiva è che ho chiuso terzo nel Mondiale, primo tra le Yamaha, e penso di meritarlo perché ho lottato per tutta la stagione, anche quando la situazione era difficile. Oggi non era facile, perché Maverick era in pole e io partivo 16esimo, quindi anche questo è positivo".

Il rammarico invece è la bandiera rossa. Pur condividendo la decisione della Direzione Gara, ha riconosciuto che al momento della gara era il più veloce in pista, quindi avrebbe preferito continuare: "La bandiera rossa è stata un peccato, perché ero molto veloce, inoltre avevo la gomma giusta rispetto a Rins e Dovizioso, quindi penso che avrei potuto batterli. Ma è vero che c'era molta acqua ed era pericoloso. In quel momento eravamo i più veloci in pista, quindi è negativo che la gara sia stata fermata, perché potevamo fare primo e secondo. Ma dal punto di vista della sicurezza, era pericoloso perché c'era molta acqua. Per me è ok quindi, hanno fatto la scelta giusta".

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Anche perché l'interruzione ha dato a Dovizioso la possibilità di montare due gomme nuove, passando dalla media alla soft all'anteriore. Una scelta vincente: "Dovizioso è fortissimo sotto l'acqua e la Ducati va molto forte, però cambiando la gomma davanti e mettendo la soft, cosa che io ho fatto sulla griglia iniziale, lui ha avuto un grande vantaggio, perché se la gara non si fosse fermata, lo avrei battuto. Poi lui ha tirato fuori dal cilindro anche una gomma nuova al posteriore, che ha fatto la differenza, perché nella seconda parte di gara era superiore, andava più forte".

Poi eccolo tornare a tracciare un bilancio della stagione, che secondo lui ha avuto il suo momento critico proprio nella pausa estiva: "Abbiamo iniziato la stagione un po' in difficoltà, non al meglio, però sia io che il team abbiamo cercato di tenere duro perché speravamo di avere qualche miglioramento importante dalla Yamaha nella pausa estiva. Ma questo non è mai arrivato e anche psicologicamente c'è stato un momento di sconforto, perché non solo noi non abbiamo migliorato, ma è sembrato che la Ducati fosse cresciuta ancora. Quello è stato il punto cruciale, perché senza nessun aiuto non abbiamo potuto lottare di più. Nelle ultime gare siamo andati meglio e non è un caso, perché qualcosa si comincia a vedere. Ancora non siamo al top, però lottare per la vittoria è sempre bello, anche se non ce l'abbiamo fatta".

Poi ha indicato anche il momento più bello e quello invece più brutto: "Mi piacerebbe dividerla in due. L'emozione più bella è stata fare la pole al Mugello, davanti a tutti i miei tifosi, e salire sul podio. Il momento più brutto invece è stato la caduta a Sepang, perché stavo andando molto forte e potevo farcela".

Ed ha aggiunto che crede che, pur essendo stata senza vittorie, questa stagione sia stata migliore del 2013. Il tutto concedendo anche una battuta sul suo periodo ducatista: "E' la mia prima stagione in MotoGP senza vittorie. La Ducati? L'ho dimenticata, non ero io (ride). Scherzi a parte, la peggior stagione con la Yamaha è stata il 2013, quella in cui sono tornato, perché ho vinto, ma ero lontano da Lorenzo, Pedrosa e Marquez. Quest'anno penso di essere stato più forte".

Infine, ha trattato anche l'argomento delle rivendicazioni di Vinales, che continua a dire che la Yamaha dovrebbe seguire di più le sue indicazioni: "Questa cosa qui dello sviluppo vi assicuro che non è così. Se portassero delle cose nuove a Vinales, sarei contento da matti, perché così le proverei anche io. Il problema è che le cose che diciamo io e lui sono molto simili e ci troviamo d'accordo quasi sempre sullo sviluppo della moto. Per me è una cosa più per far parlare la stampa. Se la Yamaha vuole portare tutto quello che ha chiesto lui, per me va benissimo, basta che portano qualcosa. Perché al 90% delle volte diciamo le stesse cose".

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