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Valentino Rossi, 20 anni di vittorie e non sentirli

Oggi è il 20esimo anniversario della prima vittoria del "Dottore" nel Motomondiale, che arrivò in 125 proprio a Brno, sul tracciato dove la MotoGP corre questo fine settimana. Da allora ce ne sono stati altri 113 e non sembra volersi fermare...

Podio: il vincitore Valentino Rossi, secondo Jorge Martínez, terzo Tomomi Manako

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi
Il vincitore: Valentino Rossi
Valentino Rossi
Podio: il vincitore Valentino Rossi
Valentino Rossi
Valentino Rossi
Il vincitore: Valentino Rossi

Pochi giorni fa ricordavamo come Valentino Rossi fosse il solo pilota in attività del Motomondiale ad aver già corso in Austria, nel lontano 1996. Questo però non è il solo dato che racconta quanto sia lunga la carriera del campione di Tavullia.

Oggi è infatti il 20esimo anniversario del primo trionfo del "Dottore". Era il 18 agosto del 1996 e, a pochi giorni dal primo podio che era arrivato proprio sul tracciato che oggi si chiama Red Bull Ring, Valentino mise tutti in fila nel GP di Repubblica Ceca della classe 125. La cosa curiosa è che anche oggi siamo alla vigilia del weekend di Brno, che come da tradizione è rimasta la tappa di metà agosto del Motomondiale.

Anche se in quella prima metà del 1996 Valentino aveva già conquistato il pubblico, grazie al suo carattere estroverso, nessuno poteva pensare che quello sarebbe stato il trampolino di lancio della carriera di uno dei più grandi dell'intera storia del motociclismo.

Quella è stata solo la prima di ben 114 affermazioni iridate, che al momento lo pongono a soli 9 successi di distanza dal più vincente di sempre, il connazionale Giacomo Agostini. Ma probabilmente neppure lui avrebbe pensato che a 20 anni di distanza da quel successo a Brno sarebbe stato ancora lì a sfidare avversari di una generazione più recente della sua, il tutto con 9 titoli iridati in tasca ed il decimo sfiorato lo scorso novembre a Valencia (ne ha perso uno all'ultima gara anche nel 2006 contro Nicky Hayden).

Una carriera iridata lunghissima, che proseguirà ancora fino al 2018 compreso, quando avrà 39 anni, e il cui unico neo rimarranno i due anni marchiati Ducati, che sono stati gli unici in cui non è riuscito a provare la gioia del gradino più alto del podio. Per il resto, i numeri parlano da soli: 12 vittorie in 125, 14 in 250, 13 in 500 ed addirittura 75 in MotoGP. Il tutto facendo le gioie di Aprilia, Honda e Yamaha. E qui è impossibile non ricordare lo storico passaggio da una Casa giapponese all'altra nel 2004, che ha permesso a quella di Iwata di inanellare successi a raffica, interrompendo il dominio degli storici rivali.

Successi arrivati passando per tante rivalità: quella con Max Biaggi, poi quelle con Sete Gibernau e Casey Stoner, fino ad arrivare a quelle più recenti con gli spagnoli Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Così come sono stati diversi i soprannomi. Nella prima fase della carriera celebrava l'idolo Norifumi Abe facendosi chiamare "Rossifumi". Poi fece il verso a Peperinik, il supereroe della Disney, con il nome di "Valentinik". Infine, dopo i tanti successi nella classe regina è arrivata la laurea a "Dottore".

Un personaggio che si può amare o si può odiare, perché magari alcuni suoi atteggiamenti possono non piacere a tutti, ma che difficilmente può rimanere indifferente. Ma anche chi non lo ama deve ammettere che non sarà facile da sostituire quando tra due anni dirà basta...

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