Valentino: "Non è giusto giocarsi i contratti 2019 nelle prime tre gare"
Secondo Rossi il mercato si dovrebbe aprire nella seconda parte della stagione: "Lorenzo e Iannone quando hanno capito che rischiavano di restare a piedi si sono messi ad andare più forte, mettendo in difficoltà i loro team manager. E' sbagliato...".
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il campionato 2018 di MotoGP è pesantemente condizionato dal mercato per il 2019: ci sono piloti che possono affrontare la stagione serenamente nella consapevolezza di avere già un contratto per il prossimo anno e ce ne sono molti che, invece, hanno dovuto dimostrare nelle prima gare della stagione cosa sono capaci di fare, generando forti incomprensioni all’interno dei rispettivi tea.
Gli esempi più eclatanti sono quelli di Jorge Lorenzo e Andrea Iannone che sono arrivati a essere in rotta di collisione rispettivamente con Ducati e Suzuki proprio nel momento in cui stanno oggettivamente esprimendo il loro meglio.
È giusto aprire le trattative di mercato quando un campionato è appena partito e non ha ancora delineato i suoi veri valori? Il primo a riflettere su questo argomento delicato è Valentino Rossi che argomento a margine del podio conquistato al Mugello con la Yamaha…
“È sbagliato che si debbano decidere i contratti così presto. La situazione di Iannone, quella di Lorenzo e di altri, testimoniano che ci si gioca tutto forse nelle prime tre gare. Secondo me c’è troppa fretta”.
“Io, addirittura, ho firmato prima dell’inizio della stagione, ma credo che la mia situazione fosse un po’ diversa, visto che avevo deciso di restare alla Yamaha e di continuare a correre per altri due anni. Per gli altri che invece si giocano dei posti importanti è certamente un problema dover decidere così presto”.
E allora cosa si può fare?
“Lorenzo e Iannone, quando hanno capito che rischiavano di restare a piedi si sono messi ad andare più forte, e quindi stanno mettendo un po’ in difficoltà i loro team manager. Sarebbe bello dire: si comincia a parlare dell’anno dopo solo nella seconda parte del campionato. Ma mi rendo conto che è una cosa difficile da controllare…”.
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