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Valentino: "Non ci dobbiamo dare per vinti, la gara è un'altra cosa"

Il "Dottore" torna sulla pista del suo primo podio e non si fascia la testa per il gap pagato sulle Ducati nei test. Anche perché ci sono le variabili delle gomme diverse e di Marquez in pista, che invece era assente a luglio.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing in parc ferme

Foto di: Yamaha MotoGP

Valentino Rossi, Movistar Yamaha MotoGP
Valentino Rossi, Movistar Yamaha MotoGP
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Movistar Yamaha MotoGP
Valentino Rossi, Movistar Yamaha MotoGP
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi è l'unico pilota dell'intero Motomondiale ad aver già corso al Red Bull Ring. Era il 1997, la pista allora si chiamava A1 Ring e si potrebbe dire che proprio da qui è partita la strepitosa carriera del campione di Tavullia, perché il pesarese colse il primo podio in 125, una settimana prima della vittoria di Brno. Proprio da qui è partito il "Dottore", scherzando sul fatto che preferirebbe avere 10 anni in meno, ma non aver mai corso in Austria.

"Da una parte è una soddisfazione, perché ho avuto una lunga carriera ad alto livello e sono contento perché vuol dire che ho fatto un bel lavoro, ma poi alla fine mi piacerebbe avere 10 anni di meno e non essere mai venuto a correre in Austria. Però non si può cambiare, quindi rimango con i miei 37 anni e me li tengo. Qui ho conquistato il mio primo podio ed era stata una grande emozione, anche perché erano un po' di gare che ci arrivavo vicino: avevo il potenziale per farlo ma non ci ero ancora riuscito. Poi è stato anche un po' il trampolino per la vittoria della settimana dopo a Brno" ha detto Valentino.

Riguardo al weekend non ha cambiato punto di vista rispetto ai test. Prevede un weekend complicato perché la pista non è troppo adatta alla sua M1, mentre sembra calzare a pennello alla Ducati: "Sarà difficile, perché questa non è sicuramente la pista che piace di più alla nostra moto, perché si sta tantissimo tempo con il gas a fondo. Sappiamo che l'accelerazione e la velocità di punta non sono i nostri punti di forza, però non ci dobbiamo dare per vinti e dobbiamo cercare di stare lì vicini, anche perché poi la gara è un'altra cosa, perché sono 28 giri".

Inoltre ci sono due variabili da tenere sotto controllo. Le gomme non sono le stesse dei test, inoltre in quell'occasione erano assenti le Honda ufficiali: "Le cose più importanti da capire sono due. La prima è come andranno le gomme nuove, perché sono molto diverse da quelle che abbiamo utilizzato nei test, visto che con quelle non c'era nessuno che riusciva a fare tutta la distanza di gara: dopo circa 12 giri avevano tutti dei problemi, ma sappiamo quanto siano importanti le gomme quest'anno. La seconda è capire come andranno Marquez e la Honda, perché loro non hanno girato nei test e dovrebbero essere messi più o meno come noi. Bisognerà vedere se un pochino meglio o un pochino peggio".

Con la Michelin che ha cambiato radicalmente la fornitura, portando gomme più dure, non crede che i due giorni di test possano rappresentare un gran vantaggio per lui rispetto a Marquez: "E' un piccolo vantaggio, ma la pista ha poche curve e poi sia Pedrosa che Marquez sono dei piloti che la imparano molto presto, anche se domani forse sarà un piccolo vantaggio".

In questa fase della stagione, il calendario sarà davvero fitto: "Andiamo incontro ad un momento importante del campionato, perché abbiamo quattro gare in cinque settimane, che nel periodo più lungo sono cinque in sette settimane. Così stiamo un po' sulla moto e ci divertiamo".

Valentino sa che recuperare 59 punti su Marquez sarebbe una vera impresa, ma non si vuole arrendere e pensa solo a fare una seconda metà di campionato migliore di quanto non lo sia stata la prima: "Se guardiamo a come sta andando, lo svantaggio su Marquez è quasi impossibile da recuperare, anche se ci sono ancora 9 gare, quindi tutto può succedere. Non è finita fino a che non è la matematica a dirlo, ma soprattutto mi piacerebbe essere competitivo e costante. Ho fatto solo quattro podi nella prima parte e mi piacerebbe farne di più, ma fare anche più punti rispetto alle prime 9 gare. Insomma, vorrei continuare ad essere veloce come nella prima parte, ma portare a casa di più".

Quando poi gli è stato chiesto quanto rammarico c'è per come si è conclusa la prima parte di stagione, con la caduta di Assen ed il flop del Sachsenring, ha aggiunto: "Il rammarico c'è. Anche nelle ultime due gare ho buttato via un sacco di punti. Tra la sfortuna e gli errori avrei potuto fare molto meglio per come andavamo. E' un peccato".

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