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Valentino: "Non capiamo cosa serve per far andare forte la M1"

Il "Dottore" è quasi rassegnato alla conclusione dell'ultima giornata di test, perché oggi è tornato a faticare sia sul giro secco che sul passo. E al momento esclude che tornare alla Yamaha 2016 possa essere una soluzione.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

La seconda giornata dei test collettivi di MotoGP in Qatar era sembrata la chiave di volta per l'inverno di Valentino Rossi, ma oggi il "Dottore" ha dovuto fare i conti con un brusco risveglio.

Il feeling trovato ieri con la sua Yamaha è svanito e quindi non è riuscito a ripetere il tempo del Day 2, chiudendo solamente in 11esima posizione, staccato di quasi un secondo dalla M1 gemella di Maverick Vinales.

"Oggi ho fatto più fatica e sono stato più lento. Il setting che avevamo ieri non è stato così buono, probabilmente perché le condizioni della pista sono cambiate e c'era un po' più di sabbia" ha detto il pesarese, analizzando quanto accaduto oggi.

Il problema però sembra essere un po' più grosso: "In realtà, non abbiamo ancora capito bene cosa ci serve per far andare forte la moto. Delle volte riusciamo ad andare meglio, ma spesso, come oggi, abbiamo fatto fatica anche se abbiamo fatto delle modifiche, quindi è stata una giornata più difficile. Adesso guarderemo i dati, parleremo e cercheremo di capire meglio come poter fare per migliorare".

E' vero che nel suo tentativo di fare il tempo ha trovato traffico, ma Vale non crede che sarebbe cambiato molto: "Nel time attack purtroppo ho trovato Vinales che stava andando piano. Forse l'unico giro che ha fatto piano oggi l'ho preso io. Magari potevo fare due decimi meglio, ma sarebbe stato difficile rifare 1'54"7".

Pure dal punto di vista del passo, il gap dal compagno Vinales è ampio: "Come passo, ho fatto una decina di giri, ma sapevo di non essere abbastanza veloce, perché non riuscivo a guidare bene. Sarò indietro di otto decimi: Vinales è andato molto forte, gli altri sono un po' più vicini, ma non è stata una giornata molto positiva".

Trovare una soluzione in tempo per la prima gara non sembra semplice: "Speriamo che in due settimane succeda qualcosa di miracoloso e di riuscire ad andare forte. La moto è abbastanza diversa e secondo me non abbiamo ancora capito come farla funzionare al massimo, quindi siamo un po' in difficoltà".

Anche perché l'ipotesi di tornare alla M1 2016 è una possibilità molto più che remota: "In quel caso saremmo in difficoltà con il degrado della gomma. Però è anche vero che Folger con la moto dell'anno scorso è andato simile a me come tempo sul giro, ma come passo è stato molto forte. Però penso che a questo tempo non facciamo più in tempo".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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