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Valentino: "La Honda è preoccupante, va bene in tutte le condizioni"

Il "Dottore" ha spiegato di non aver potuto attaccare il podio di Austin per un calo della gomma anteriore, poi ha sottolineato il grande stato di forma delle Honda, ma attende il ritorno in Europa per valutare la sua Yamaha.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

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Gold and Goose / Motorsport Images

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Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
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Valentino Rossi era convinto di avere le carte in regola per lottare almeno per il podio nel GP delle Americhe, ma oggi si è dovuto accontentare della "medaglia di legno" ad Austin. All'inizio il "Dottore" aveva dato la sensazione di poter seguire la Yamaha gemella di Maverick Vinales, ma quando lo spagnolo ha cambiato passo per andare all'attacco di Andrea Iannone non è riuscito ad imitarlo e quindi alla fine non ha potuto fare di più del quarto posto.

Essendo tra i pochi che avevano scelto di montare la gomma media al posteriore, la sensazione era che potesse essere stato questo l'handicap della sua M1, ma il pesarese ha spiegato che non è stato affatto così.

"Ieri ero contento perché avevo un buon passo. Avevo sentito che con la gomma media eravamo un po' al limite. Siamo stati indecisi fino alla fine, ma credo che abbiamo fatto la scelta giusta, perché penso che la nostra moto avrebbe sofferto di più con la gomma dura. Alla fine dietro scivolava, ma non è stato quello il problema" ha detto Valentino.

Una difficoltà con le gomme c'è stata, ma legata all'anteriore in realtà: "Ho sofferto di più con la gomma davanti. Mi aspettavo di riuscire a fare dei tempi migliori e di restare più vicino a Maverick, ma ho sofferto la temperatura. Mi sarebbe piaciuto anche lottare per il podio con Iannone, ma loro sono andati più forte e sono stati più bravi".

Quando poi gli è stato chiesto perché secondo lui Vinales, alla fine secondo, è riuscito ad essere più incisivo, ha detto: "Ci dobbiamo guardare, perché avevamo le moto un pochino diverse. Ma lui era più veloce, aveva qualche decimo di vantaggio. Ci ho provato ad andargli dietro, ma non è stato possibile".

Davanti a lui si è piazzata anche la Suzuki di Andrea Iannone. Per la GSX-RR si è trattato del secondo podio consecutivo, quindi ora anche i rivali di Hamamatsu sono una minaccia concreta per le posizioni di vertice.

"La Suzuki è migliorata tantissimo rispetto all'anno scorso, sia per quanto riguarda l'erogazione del motore che l'elettronica in uscita dai tornanti. Hanno due piloti che vanno forte, perché sappiamo che Iannone se è in giornata è uno che il gas lo sa dare. Penso che ci daranno dei problemi spesso, perché sono bravi e lavorano bene".

L'altra cosa altrettanto chiara è che, strapotere di Marc Marquez ad Austin a parte, la Honda è in un ottimo stato di forma, che Valentino ha definito addirittura preoccupante in ottica corsa al titolo.

"E' preoccupante, perché stanno andando molto forte, ma soprattutto è una moto che va bene sempre. Sono competitivi più o meno in tutte le condizioni, quindi sarà dura. Però non dobbiamo pensare a noi e qui abbiamo messo due moto nelle prime quattro posizioni su una pista che non è adatta alla Yamaha solitamente".

La prova del nove per le ambizioni della Yamaha però arriverà al ritorno in Europa, perché l'anno scorso era stato nel weekend di Jerez che avevano iniziato a spegnersi i sogni di gloria delle M1.

"Adesso sarà molto importante vedere come andremo a Jerez, perché l'anno scorso appena siamo tornati in Europa, dove le piste sono diverse, il grip è diverso, abbiamo sofferto moltissimo. Quest'anno speriamo di essere più competitivi nelle piste che ci piacciono come Jerez o Barcellona".

Nel box Ducati c'è invece chi sta vivendo una situazione molto simile alla sua nel 2012, ovvero Jorge Lorenzo. Il maiorchino deve decidere se continuare a Borgo Panigale o cercare fortuna altrove, ma il pesarese ha preferito non dare consigli all'ex compagno di squadra.

"E' una situazione difficile perché è molto frustrante. Per quel che mi riguarda, non è stato facile continuare a credere in me stesso e trovare le motivazioni, però Lorenzo è un pilota fortissimo e secondo me già a Jerez andrà fortissimo. Ma non saprei cosa consigliargli è una cosa che si deve sentire lui".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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