Valentino: "Godiamoci il momento, ma sarà dura rimanere davanti"
Con il terzo podio in tre gare, il "Dottore" si è preso la leadership della classifica iridata, dicendosi lui stesso sorpreso: ovviamente è molto soddisfatto, ma sa che non sarà semplice tenere dietro Marquez e Vinales.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Tre podi e leadership del Mondiale. Il ruolino di marcia di Valentino Rossi dopo le prime tre gare del Mondiale MotoGP è andato oltre le aspettative anche dello stesso pilota della Yamaha, che ha vissuto un inverno davvero complicato, ma poi alla domenica è sempre riuscito a tirare fuori una gara di alto livello in queste prime uscite.
Oggi ad Austin ha chiuso secondo, alle spalle di uno stratosferico Marc Marquez, ma approfittando anche del primo zero stagionale del compagno di squadra Maverick Vinales, finito ruote all'aria dopo appena due curve.
Nel finale poi è stato bravo ad andare ad infilare e a distanziare la Honda di Dani Pedrosa, visto che sulla sua testa pendeva una penalità di tre decimi, per aver tratto vantaggio da un taglio effettuato dopo aver preso una carenata da Johann Zarco.
La gara di oggi comunque è stata in linea con quelle che erano le sue attese: "Sono un po' migliorato, però alla fine è andata più o meno come dicevo: Marquez era più veloce, Vinales è caduto e io me la sono dovuta giocare con Pedrosa e all'inizio anche con Zarco. Però sono molto contento, perché alla fine andavo forte, nonostante avessi un po' di problemi sul lato destro della gomma davanti. Sono riuscito a spingere fino alla fine e negli ultimi due giri sono riuscito ad avere quel pelo in più rispetto a Dani. E' il mio miglior risultato su questa pista e alla fine non ero neanche troppo lontano da Marquez" ha detto ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD.
La leadership nel Mondiale, con 6 punti su Vinales e 18 su Marquez, però è senza dubbio una sorpresa: "E' una grandissima sorpresa per molti, ma soprattutto per me. Ci abbiamo messo un po' più di tempo a capire questa moto, sia io per quanto riguarda il modo di guidarla che la squadra per la messa a punto, quindi abbiamo sofferto un po'. Questa moto però ha un gran potenziale e riesco ad essere molto efficace fino alla fine della gara. In Argentina ho battuto Crutchlow, qui ho battuto Pedrosa. Ora torniamo in Europa e lì ci sono tante piste che mi piacciono".
Quando è stato stuzzicato, dicendogli che ormai è impossibile capire il suo passo prima della gara, ha aggiunto: "Sarebbe troppo facile, preferisco tenervi la sorpresa per domenica. Diciamo che in questo Gran Premio sono stato sempre più avanti, sono partito in prima fila e questa mattina nel warm-up avevo un passo già simile alla gara. Abbiamo fatto un paio di modifiche che hanno funzionato ed abbiamo scelto la gomma giusta con la media al posteriore. Questa gomma è molto efficace con le gomme usate, che invece era un po' il nostro problema l'anno scorso".
Con grande realismo, il "Dottore" ha ammesso che non sarà facile rimanere davanti a Marquez e Vinales nel Mondiale: "Adesso andiamo a Jerez, dove ho vinto l'anno scorso, ma poi ci sono altre piste buone come Le Mans, Mugello, Barcellona ed Assen. Vinales e Marquez però sono veramente forti e riuscire a batterli sarà difficili. Comunque ci godiamo questo momento, anche se sarà dura rimanere davanti".
Riguardo alla penalità di tre decimi, ha spiegato che lui non sapeva nulla, perché il suo muretto non glielo ha indicato in tabella: "E' difficile che arrivi proprio attaccato e quando hanno visto che ho dato subito un secondo a Pedrosa dopo averlo passato, evidentemente hanno capito che non c'era bisogno".
Sull'episodio poi ha aggiunto: "Le possibilità erano due: o andavo dritto o ci toccavamo e ci stendevamo tutti e due. Sotto questo punto di vista non credo che sia giusto, però mi hanno dato la penalità perché ho guadagnato terreno con questo taglio. Tolta la decisione della Race Direction, credo che Zarco sia entrato in ritardo, quindi bisognerebbe che stia un po' più attento. Un conto è essere aggressivi e un altro entrare quando ormai l'altro ha già impostato la curva".
Infine, quando gli è stato chiesto un confronto tra la M1 2016 e quella di quest'anno, ha concluso: "La moto dell'anno scorso era più performante in qualifica e con le gomme nuove, quindi al primo impatto era più facile da guidare, più intuitiva. Però questa va fino alla fine e soffro molto di meno con le gomme. Questo era il nostro obiettivo alla fine dell'anno scorso, quindi alla Yamaha si confermano davvero bravi a fare le moto".
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