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Valentino: "Giusto dare la mano a Marc. Ho sbloccato la prima decima"

La morte di Luis Salom, cui ha dedicato la vittoria, ha portato Rossi a riflettere e a provare ad abbassare l'ascia di guerra con Marquez. Quello di oggi è il decimo successo del "Dottore" in terra catalana e il riferimento al dieci è molto chiaro.

Vincitore della gara Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team, sorpassa Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing mostra il suo adesivo in ricordo di Luis Salom
Vincitore della gara Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Podio: secondo classificato Marc Marquez, Repsol Honda Team, vincitore della gara Valentino Rossi, Y
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Tifosi di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi ha colto a Barcellona una bellissima vittoria, la sua seconda stagionale, arrivata dopo un grande duello con Marc Marquez nella parte conclusiva della corsa. Il GP di Catalunya però si è corso in un'atmosfera perticolare perché appena 48 ore fa sul tracciato di Montmelo ha perso la vita Luis Salom, vittima di un bruttissimo incidente durante le prove libere della Moto2.

L'analisi del "Dottore" ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD, dunque, non poteva non partire da una dedica speciale per il maiorchino: "Purtroppo serve a poco, perché non serve a ridarci Luis, che è la cosa che vorremmo tutti. Era l'unica cosa che potevamo fare per onorare Luis e la sua famiglia. Il modo migliore per farlo era fare una gran gara, dare il massimo e dedicargliela".

Quello che è successo a Salom però lo ha portato anche a riflettere e a fare un gesto importante, stringendo la mano al "nemico" Marquez una volta arrivato al parco chiuso. Un gesto che non si era più visto dopo le polemiche della Malesia e di Valencia: "Stanotte ho pensato che facciamo uno sport bellissimo, ma pericoloso, quindi dobbiamo essere concentrati e tranquilli. Era la cosa giusta da fare".

Ieri il pesarese era parso in difficoltà, dopo che per motivi di sicurezza la pista è stata modificata, passando al layout della Formula 1, ma oggi ha trovato una grande svolta: "Sono state due le chiavi. La prima è che nel warm-up abbiamo cambiato un po' il setting ed il bilanciamento dei pesi per cercare di avere un po' più grip sull'anteriore ed una moto che curvava meglio, perché ci voleva quello nell'ultimo tratto più stretto, anche se magari perdevo qualcosa nel resto della pista. Rimaneva il punto interrogativo delle gomme dure. Ma forse il problema era che ieri abbiamo provato quelle usate e qui non riesci più a portarle in temperatura una volta che si sono raffreddate".

Nel finale ha anche temuto che Marc lo potesse battere, ma ha cercato di sfruttare i suoi punti di forza e limitare i danni in quelli in cui era più veloce lo spagnolo: "Il finale della gara è stato tosto, perché sapevo che con Marquez sarebbe stata dura e ho avuto paura che mi battesse. Sapevo che in certi punti della pista ero più veloce, quindi ho cercato di guidare bene e di sfruttarli".

Barcellona è una delle sue piste preferite, anche se ormai non vinceva qui dal 2009, anno in cui sfoderò un sorpasso incredibile su Jorge Lorenzo. Il successo di oggi quindi è importante, anche perché è il decimo qui e permette di riscattare la delusione del Mugello: "Sono riuscito a sbloccare il primo dieci, perché è la decima a Barcellona e credo di non aver vinto dieci volte da nessun'altra parte. Mi pesava tanto non vincere qui dal 2009, perché è una delle mie piste preferite e dopo il Mugello ero veramente molto triste, perché mi ero attrezzato per fare una gran gara e provare a vincere davanti a tutti i miei tifosi. La delusione era stata cocente, ma ho pensato che l'unica cosa da fare era provare a rifare la stessa cosa qui. La lotta con Marc alla fine poi la metto sullo stesso livello di quella con Jorge nel 2009".

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Per oggi si temeva molto il degrado della gomma anteriore, ma il nove volte iridato ha spiegato di aver avuto forse qualche problema in più con la posteriore: "La gomma davanti non era rovinata, era consumata. Ieri invece era strappata, quindi quando appoggiavo la moto sul lato destro sembrava che pesasse 300 chili. Invece oggi il davanti è andato bene fino alla fine. Forse ho fatto un po' più di fatica con il posteriore, ma in quel giro che ho fatto dietro a Marquez ho visto che anche lui faceva avvastanza fatica".

Quando gli è stato fatto notare che alla fine ha vinto anche con il layout della F.1, nonostante le lamentele di ieri, ha aggiunto: "Come ho detto ieri, se volevo dire la mia, dovevo andare alla Safety Commission. Non ci sono andato e quindi l'unica cosa da fare era mettere a posto la moto per questa pista qui".

Oggi si è vista una Honda più ad armi pari sul rettilineo nel confronto con la Yamaha, ma il pesarese non crede che sia dovuto ad un passo indietro fatto dai suoi tecnici dopo la rottura del Mugello. Piuttosto per lui è una questione di trazione: "Per la velocità sul rettilineo dipende dalla potenza del motore, anche se mi pare di aver capito che ormai si viaggia su una decina di cavalli in più o in meno. Quello che fa una gran differenza però è la trazione. Ci sono delle piste sulle quali usciamo meglio dall'ultima curva, un po' come al Mugello, dove Lorenzo ha passato Marquez. Qui però avevo molto spinning anche io, quindi più o meno eravamo lì. Credo che sia questa la spiegazione".

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