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Valentino: "Cosa è cambiato da ieri ad oggi? Bella domanda, non lo sappiamo!"

Il "Dottore" spiega che in casa Yamaha non hanno una spiegazione per il calo di ritmo di 7-8 decimi patito oggi, visto che il set-up era lo stesso. Inoltre ha riconosciuto la superiorità della Ducati: "Nella pausa estiva ha fatto lo step che avremmo dovuto fare noi".

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

La delusione è grande in casa Yamaha alla conclusione del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. Dopo una qualifica che aveva visto Maverick Vinales centrare la prima fila e Valentino Rossi mancarla per meno di un decimo, tutti si aspettavano di vedere le M1 in lizza almeno per il podio oggi.

La gara di Misano però è stata ben diversa, perché le due moto della Casa di Iwata non hanno mai avuto il passo dei migliori e alla fine Valentino Rossi si è ritrovato settimo ad oltre 19". E sarebbe stato anche ottavo se non fosse caduto Jorge Lorenzo a due giri dalla fine. Una corsa anomala e anonima che ha lasciato molto perplesso il "Dottore".

"E' arrivato un risultato deludente dopo un weekend che in realtà ha dato degli sprazzi di positività. A Jerez, per esempio, eravamo andati male da venerdì mattina a domenica. Non ci potevamo aspettare tanto. Invece qua ieri siamo andati forte, Maverick partiva in prima fila e io ero a meno di un decimo. L'idea di poter andare forte c'era sia da parte mia che del mio team. Però oggi per qualche ragione andavamo molto più piano" ha detto Valentino.

Il problema più grosso è che anche lui non riesce a darsi una spiegazione per ciò che è accaduto oggi: "Bella domanda. E' impossibile rispondere perché non lo sappiamo. La moto che ho usato oggi in gara era esattamente identica a quella che ho usato ieri nella FP4. Stamattina avevamo provato a fare qualche modifica, ma visto che non era andata come avremmo sperato, abbiamo rimesso tutto come ieri, anche a livello di elettronica e di freno motore. Però giravo sette o otto decimi più piano. Sinceramente non lo so, però questa non è la prima volta che ci capita. Anche a Valencia nei test dell'anno scorso: al martedì eravamo andati forte, con tre Yamaha nei primi cinque posti. Il mercoledì era tutto uguale e tutti abbiamo perso mezzo secondo. Quindi cosa sarà? Magari se riusciamo a capire quello, possiamo risolvere".

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Tra le altre cose, ora non ci saranno neanche più test fino a Valencia, ma il pesarese non crede che questo possa essere un ulteriore ostacolo: "Che i test siano finiti non è un grande problema, perché anche quando li abbiamo avuti, non è che siano serviti molto, perché non abbiamo risolto tanto. Io cerco sempre di spingere e mi piacerebbe risolvere i problemi presto, però io non penso che da qui alla fine dell'anno le cose cambieranno tanto tecnicamente".

Per questo, se la Yamaha vuole iniziare a lavorare più intensamente sulla moto 2019 per lui non è un problema, anche se ha spiegato che le strategie di Iwata non sono troppo chiare al momento: "Se loro vogliono iniziare a lavorare su qualcosa di più nuovo possono, perché comunque da qui alla fine dell'anno rimane questa moto. Però sinceramente lo dovete chiedere voi alla Yamaha, perché io non so quali sono le loro idee. Provate a chiederglielo, poi magari me lo dite".

Tra le altre cose, stupisce il fatto che questa era sempre stata una pista Yamaha, indigesta alla Ducati, ma in due anni il mondo si è completamente ribaltato: "La Ducati ha fatto un lavoro egregio negli ultimi tempi, da quando è arrivato Dall'Igna la moto è subito migliorata molto, ma soprattutto ha continuato a migliorare durante gli anni. Anche oggi, Se Lorenzo non fosse scivolato, avrebbero fatto primo e secondo. Già andavano forte all'inizio dell'anno, ma durante la pausa estiva hanno fatto loro lo step che dovevamo fare noi. Dopo la pausa hanno vinto solo loro e poi lo hanno fatto sia con Dovizioso che con Lorenzo. Sono stati bravi e penso che adesso la Ducati sia la moto da battere su tutte le piste. Ma anche i due piloti stanno guidando fortissimo. Oggi Dovizioso ha fatto una gara super, ha passato Lorenzo, è andato via. Ha dominato".

Infine, parlando sempre di Ducati, quando gli è stato chiesto se sta vivendo di nuovo una parentesi che si può paragonare a quella negativa in Rosso, ha concluso: "Non lo so, è una situazione molto differente. Secondo me qua ci sono degli altri problemi, però non li riusciamo a risolvere".

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