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Valentino: "Contento del rinnovo di Maverick e io vorrei continuare"

Il "Dottore" ha anticipato che anche la sua intenzione sarebbe quella di prolungare il suo contratto con la Yamaha, ma che prima vuole vedere come andranno le cose nei test e se la nuova M1 sarà competitiva.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Yamaha MotoGP

La moto di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
La moto di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Le moto di Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing e Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Yamaha YZR-M1 di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Le moto di Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing e Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
La moto di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Il casco di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
La moto di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales forse oggi gli ha un po' rubato la scena, annunciando proprio nel giorno della presentazione della M1 2018 il suo rinnovo con la Yamaha fino al 2020, ma Valentino Rossi rimane sempre la superstar della Casa di Iwata. Tutti si aspettavano che sarebbe stato lui il primo a muovere lo scacchiere del mercato piloti in vista della stagione 2019, invece il suo compagno di squadra ha anticipato i tempi.

Poco male per il "Dottore", che si è detto contento di avere la possibilità di continuare a lavorare con lo spagnolo. Lui non ha ancora preso una decisione definitiva sul suo futuro, anche se l'indirizzo sembra poter essere quello di proseguire la sua carriera in MotoGP anche oltre il 2018. Poi bisognerà vedere se per uno o per due anni. Ma è un problema che si porrà solamente dopo aver completato i test invernali e capito se la Yamaha ha finalmente risolto i problemi che l'hanno tormentata nella seconda parte della scorsa stagione. Di questo, ma anche di tante altre cose, ha parlato nel debrief con i media che ha seguito la presentazione di stamattina a Madrid, che vi riproponiamo per intero.

Avevi già parlato con Jarvis del rinnovo di Vinales e del tuo futuro?
"Ho saputo del rinnovo di Maverick perché me lo ha detto Jarvis due o tre giorni fa. Sono contento per il team ed anche per lui. In passato mi è capitato di firmare prima del mio compagno, ma anche dopo. Dipende da diversi fattori. Con Lin abbiamo parlato anche del mio futuro e sono molto contento perché ci sono solo buone notizie. La Yamaha è molto positiva qualunque sarà la mia scelta. Mi sono immaginato di fare prima i test e poi decidere, ma al momento mi piacerebbe continuare. Ora però pensiamo ai test, che sono importanti per capire se potremo essere competitivi".

Nel caso dovessi continuare, stai pensando ad uno o a due anni di contratto?
"Negli ultimi tempi si parla sempre di due anni, però vediamo. Abbiamo un po' tutte le porte aperte, quindi bisognerà vedere come mi sento e come vado".

Negli ultimi anni hai lavorato sia con Vinales che con Lorenzo. Com'è Maverick rispetto a Jorge?
"Come ho detto, sono contento che Maverick abbia firmato e che continuerà con la Yamaha. Io sinceramente mi trovo bene con lui: è un grande avversario, ma fuori dalla pista abbiamo un buon rapporto e c'è rispetto. Cosa cambia con Jorge? Sportivamente parlando non tanto, perché anche Lorenzo è un pilota fortissimo ed un avversario duro da battere, quindi entrambi rappresentano una grande motivazione".

Il decimo titolo è un'ossessione da rincorrere o ti approcci a questa nuova stagione in maniera leggera?
"Mi piacerebbe essere veloce come negli ultimi anni, tranne l'ultima. Prima sono sempre stato piuttosto competitivo. Purtroppo il Mondiale non l'ho vinto, anche se nel 2015 ho lottato fino all'ultima gara. Ma anche nel 2014 e nel 2016 sono stato competitivo. L'obiettivo è quello, essere più veloci dell'anno scorso soprattutto: nel 2017 ho fatto una vittoria e sei podi, quindi voglio cercare di vincere di più e di fare più podi. Per quanto riguarda il campionato, naturalmente io parto per cercare di vincere, però non è un'ossessione".

Normalmente si dice che il Mondiale inizia per davvero solo quando si arriva in Europa. Con tanti contratti da firmare, pensi che quest'anno si inizierà a spingere alla morte fin dalla prima gara?
"E' un anno un po' particolare, perché tutti i big sono in scadenza di contratto. La giostra dei movimenti inizierà abbastanza presto e credo che potrà cambiare tanto, ma c'è anche la possibilità che non cambi niente o poco. Bisogna capire quanti piloti ci sono che hanno voglia di cambiare squadra. Spesso si dice che il Mondiale inizia in Europa perché quello è il momento in cui cominciano ad arrivare tante evoluzioni, però si inizierà a spingere dal Qatar. La prima gara è sempre importante per dare un'impronta alla stagione".

Che tipo di indicazioni hai avuto sulla nuova M1?
"L'anno scorso, dopo la fine del campionato, abbiamo fatto due test molto importanti a Valencia e a Sepang, dove abbiamo riprovato il telaio 2016 e fatto molte comparative, togliendoci molti dei dubbi che avevamo avuto durante la stagione. Ho parlato con Tsuji e mi ha detto che hanno lavorato tanto, che ci sono delle cose interessanti da provare. Però solo quando arriveremo in circuito nel fine settimana riusciremo a capire se siamo competitivi".

Nelle comparative che avete fatto tra la moto 2016 e la moto 2017 che indirizzo avete preso?
"E' impossibile dirlo per me oggi e lo capirò a Sepang, però sembra che la moto del 2018 deriverà dalla moto del 2016. Anche Vinales, ma anche Zarco, sono convinti che la moto del 2016 fosse meglio, quindi partiremo da quella, anche se chiaramente sarà una moto un po' diversa. Non so ancora quali saranno le modifiche di preciso, ma la base da cui partiremo sarà quella 2016".

Pensi che dovrete lavorare maggiormente sul telaio o sull'elettronica della M1?
"Il telaio e l'elettronica saranno molto importanti. Forse l'elettronica ancora di più, infatti è su quello che la Yamaha sta lavorando tanto. Secondo me con il telaio sarà più semplice risolvere i problemi, mentre con l'elettronica ci vorrà un po' più di tempo, perché rispetto ad Honda e Ducati siamo ad un livello un pochino più basso. Bisognerà lavorare".

Ti aspetti una stagione più dura del solito quest'anno?
"Diciamo che non la vedo più dura delle ultime stagioni, perché gli avversari più o meno sono sempre gli stessi. Il livello in MotoGP oggi è molto alto, perché ci sono tanti piloti forti, ma anche tante moto forti. Per esempio, l'anno scorso la Ducati è stata molto competitiva e mi aspetto che quest'anno saranno difficili da battere sia Dovizioso che Lorenzo. Negli ultimi anni però siamo sempre stati davanti, perché la moto è andata molto bene tolto l'anno scorso, quindi speriamo di essere competitivi come in passato e non soffrire come abbiamo fatto nel 2017".

Come va la gamba che ti eri infortunato l'anno scorso?
"La gamba va molto bene. Sono riuscito a sciare e a fare snowboard, ma non sono ancora al 100%. Ho dovuto modificare anche l'allenamento, perché non riesco ancora a correre. Nelle ultime due settimane ho iniziato a corricchiare, ma dopo un paio di minuti devo rallentare per via del dolore. Di solito ci vogliono circa sei mesi per recuperare del tutto la tibia, quindi forse ci vorrà ancora un mese e mezzo per correre. Ma andare in moto va bene così".

Questa è la tua 23esima stagione nel Mondiale (la 17esima in MotoGP e la 19esima nella top class). Tutti questi anni sono un peso o un bagaglio d'esperienza?
"Quando ho iniziato a correre non pensavo sicuramente che lo avrei fatto per così tanto tempo. Non mi sono mai messo dei limiti e non ho mai avuto dei pensieri chiari, quindi l'ho sempre presa un po' anno per anno. E' un po' un peso dirlo 23 anni, ma dall'altra parte è anche un bel bagaglio di esperienza, quindi cerchiamo di sfruttarla e di farla valere".

Credi che anche Zarco potrà essere pericoloso con la Yamaha Tech 3?
"Secondo me Zarco è stato una grande sorpresa per tutti. Già dalla prima gara è stato molto competitivo, ma è stato molto forte alla fine, perché è salito sul podio nelle ultime due gare. Penso che anche lui sarà della partita ed è un pilota che guida molto bene la Yamaha, quindi sarà un avversario duro".

Jonas Folger ha annunciato che quest'anno non potrà correre a causa dei suoi problemi di salute. Cosa ne pensi?
"E' una brutta notizia, perché sembra che il suo problema sia piuttosto serio. E' un peccato, perché lui è molto giovane ed ha già dimostrato di poter essere veloce anche in MotoGP. Gli auguro di poter recuperare e di ritornare a correre al più presto possibile. Sicuramente è una situazione difficile anche per Poncharal, perché in questo momento è complicato trovare un sostituto all'altezze ed è un peccato perché parliamo di una moto fantastica. Sono curioso di vedere chi sceglieranno alla fine".

Come cambierà la MotoGP quando deciderai di appendere il casco al chiodo?
La MotoGP senza di me sarà un pochino diversa, perché comunque sono tanti anni che corro e sono riuscito a vincere tante gare, quindi sono una parte importante. Quando smetterò però la MotoGP ci sarà sempre ed andrà avanti con tutti i suoi tifosi e tutti i suoi piloti forti. Penso che alla fine non cambierà molto, ma ancora non mi sto preparando, perché sto pensando a correre".

E' fastidioso sentirsi chiedere in continuazione quando smetterai di correre e che cosa farai dopo?
"E' da una decina d'anni che me lo chiedono in tutte le interviste, quindi ormai sono abbastanza abituato".

Nel tuo futuro vedi ancora il Mondiale Rally?
"Un po' di anni fa ho preso la decisione di non stare a sentire i canti delle sirene dell'automobilismo e di continuare con il motociclismo. Ho preso questa scelta e credo che continuerò così fino alla fine, correndo ancora qualche anno. Poi da lì vedro, ma avrò una certa età. Mi piacerebbe molto correre in macchina, non so se nei rally o in pista, ma penso che sarà qualcosa di basso livello perché ormai avrò più di 40 anni. Sarà soprattutto un divertimento".

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