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Conferenza stampa

Valentino: "Con Lorenzo il rapporto è uguale alla fine del 2015"

Nella conferenza stampa di oggi si è parlato ancora del sorpasso di Misano su Jorge ed entrambi sono rimasti sulle proprie posizioni, proprio come su Valencia. Per il resto il "Dottore" spera di fare bene ad Aragon e vuole credere alla rimonta.

Il secondo classificato Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Podio: il vincitore Marc Marquez, Repsol Honda; secondo Jorge Lornenzo, Yamaha; terzo Valentino Ross
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Mattia Pasini
Secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

La discussione in conferenza stampa ha fatto riaffiorare vecchi rancori tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Il tema della discordia era il sorpasso dell'italiano al secondo giro della gara romagnola: troppo aggressivo secondo lo spagnolo, una normale manovra di gara per il "Dottore".

Se ne è parlato nuovamente anche oggi, nella conferenza che ha aperto il weekend di Motorland Aragon, con il maiorchino che è tornato alla carica, dicendo di essere ancora più convinto della sua idea dopo aver rivisto le immagini della manovra. In questo caso però la replica del pesarese è stata piuttosto soft, quando dai giornalisti italiani gli è stata chiesta la sua visione a freddo dell'episodio: "Bellissimo, grandissimo sorpasso. Mi è piaciuto da matti".

Quel che è certo è che secondo il nove volte iridato non si tratta di nuove tensioni, ma di un qualcosa che si trascina dalle polemiche di Valencia dello scorso anno: "Secondo me dopo l'ultima gara dell'anno scorso il nostro rapporto è rimasto sempre uguale. Non c'è mai stato un riavvicinamento o un allontanamento, siamo rimasti sempre così sulle nostre idee".

Parlando invece di argomenti più d'attualità, a Valentino è stato fatto notare che quest'anno ha vinto sempre lui in Spagna. Qui però la vede più dura replicare: "E' vero, però ho vinto nelle due piste che mi piacciono di più, che sono Jerez e Barcellona. Adesso ne mancano due invece su cui non ho mai fatto dei grandi risultati. Però dal 2014 sono andato piuttosto forte qua. Quell'anno ero competitivo, ma ho sbagliato e sono caduto: forse era stato l'unico errore dell'anno, ma anche una bella botta. L'anno scorso però ho fatto una bella gara, anche se forse ho sofferto troppo durante le prove e sono partito sesto. Ho preso due secondi al primo giro e sono arrivato a 2"7 dal vincitore, quindi nel 2015 credo di aver fatto la mia gara più bella qui".

Aragon storicamente è una pista più amica alla Honda ed ai rivali iberici: "Questa è una pista difficile, dove sulla carta le Honda possono essere più competitive delle Yamaha, ma soprattutto dove i piloti spagnoli vanno tutti molto forte. Marquez va forte, ma anche Lorenzo e Pedrosa, quindi già per salire sul podio bisognerà fare una bella prestazione. Sarà dura, ma fino a quando non proveremo con le Michelin non possiamo dire come andrà".

Con 43 punti da recuperare su Marc Marquez, pensare al titolo è dura. Rossi però ha detto che smetterà di crederci solo quando la matematica glielo impedirà definitivamente: "La deadline la metteremo quando matematicamente non ci sarà più niente da fare, quindi quando Marquez sarà a tutti gli effetti campione del mondo. Fino a quando la matematica mi concede anche solo un punto, ci proverò fino alla fine. Purtroppo in queste quattro gare l'unico rammarico è stato non riuscire a vincere: a Misano sono andato molto forte, ma Pedrosa ha fatto una gara incredibile, probabilmente rivedendola la più bella della sua carriera. E' venuto su e ci ha fregati a tutti uno per uno. Però alla fine arrivare davanti a Marquez tiene acceso un piccolo lumicino. Purtroppo in quattro gare ho recuperato più o meno gli stessi punti che ho perso in una al Sachsenring, quindi andare avanti così è dura. Però è bello e mi piacerebbe provare a vincerne un'altra da qui alla fine".

Durante la conferenza di oggi Marquez ha detto di badare più a non commettere errori e a portare a casa il titolo. Un atteggiamento condivisibile secondo il campione di Tavullia: "Io ci credo, perché da quest'anno sta correndo così e va avanti con la sua strategia. Ci sta. Se avesse la possibilità di vincere, lo farebbe naturalmente, ma per lui l'importante è non sbagliare e arrivare sempre in fondo".

Per il #46 però sembra bruciare l'essere tanto competitivo quest'anno, ma non essere riuscito a concretizzare al massimo la propria velocità: "La prima stagione della 250 ero veloce ma sbagliavo. Diciamo che è un po' come se fossi all'esordio in MotoGP (ride, ndr). Secondo me pesa molto il finale dell'anno scorso, perché ho fatto un po' fatica a rientrare nella concentrazione giusta ed ho fatto un paio di errori. Poi ovviamente pesa la rottura del motore del Mugello, che quella di solito non succede mai e quelli sono punti che non mi ridarà mai nessuno. Però dall'altra parte sono contento di essere così competitivo".

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