Valentino cade ancora, ma non si arrende: "Uno spiraglio di luce c'è"
Terzo zero di fila ad Assen per il "Dottore", che però in gara è convinto di aver avvicinato il feeling che ha permesso all'altra Yamaha di Vinales di dominare. Però non esclude di essere lui il problema: "Forse sì, forse no".
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
"Da una parte è un grande peccato, ma dall'altra almeno abbiamo una speranza". Valentino Rossi sembra aver preso con filosofia il terzo ritiro consecutivo, avvenuto dopo appena cinque giri nel GP d'Olanda, quando ha perso l'anteriore della sua Yamaha in ingresso alla curva 8, portando giù con sé anche il giapponese Takaaki Nakagami.
Il lato positivo della medaglia è che oggi la sua Yamaha è parsa più competitiva rispetto alle grandi difficoltà che aveva mostrato ieri: "Oggi in gara mi sentivo bene, quindi la caduta è un grande peccato, perché potevo andare forte. Partire dietro non è mai facile, ma oggi nel primo giro lanciato ho fatto sei decimi meglio del mio giro migliore in prova".
La speranza quindi è di poter ripartire dal Sachsenring con prestazioni più in linea con quelle odierne: "Uno spiraglio di luce c'è, perché abbiamo trovato qualcosa di buono, poi c'è un'altra gara subito, al Sachsenring, quindi vediamo se riusciamo ad essere competitivi lì".
Sull'incidente, Valentino si è preso le sue responsabilità, ammettendo che è stato lui ad innescarsi e scusandosi con Nakagami: "Ho provato a superare Nakagami all'entrata della curva 8, ma forse ero un po' fuori linea, quindi ho perso l'anteriore e sfortunatamente ho centrato anche Takaaki, quindi devo scusarmi con lui perché è stato un mio errore. E' stato un brutto incidente, ma per fortuna mi hanno detto che sta bene anche lui".
Questa caduta lo ha portato al terzo zero consecutivo, facendolo precipitare anche al quinto posto nel Mondiale: "Sono tre incidenti di fila, è un grosso peccato perché sono arrivati a Mugello, Barcellona ed Assen, che sono tra le mie piste preferite. E' un peccato per il campionato, ma l'importante è trovare delle soluzioni per essere più veloci in pista".
C'è però un'altra questione e non è banale: ieri le Yamaha hanno monopolizzato le prime due posizioni in griglia e oggi Maverick Vinales ha vinto e Fabio Quartararo ha chiuso terzo. Il tutto mentre il "Dottore" faticava nelle retrovie. Anche in questo caso, però, il pesarese ha ammesso che il problema da risolvere è nel suo box ora.
"La situazione è abbastanza ampia da spiegare, perché comunque qui le Yamaha sono andate fortissimo: a Barcellona c'era una M1 sul podio e qui sono addirittura due. Maverick si merita questa vittoria perché ha guidato molto bene fin da venerdì. Siamo noi, nel nostro box, che ci dobbiamo mettere a posto e cercare di essere forti come loro" ha spiegato.
"Dobbiamo trovare qualcosa di meglio per me, perché comunque tre gare fa ho lottato per la vittoria e sono ancora il pilota della Yamaha messo meglio nel Mondiale. Fra maggio e giugno non può essere cambiato così tanto. Stiamo incontrando delle difficoltà, perché tecnicamente non riusciamo a migliorare. Ci sono delle piste su cui con questo setting non sono abbastanza veloce. Sono lento nelle parti più veloci, sento la moto pesante e non sono a mio agio. Questo è il problema più grande" ha aggiunto.
Alla fine qualcuno gli ha anche chiesto se non pensa che magari il problema possa essere il pilota e l'ha presa tutto sommato sportivamente: "E' possibile... Forse sì, forse no".
Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont
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