Valentino: "Bisogna vedere se sarei veloce sulla Ducati: è una moto top, ma particolare da guidare"
Alla vigilia del weekend di Phillip Island, il "Dottore" ha fatto un bel raffronto tra la sua Yamaha e la Ducati, visto che ha ancora la possibilità di giocarsi il secondo posto nel Mondiale con Andrea Dovizioso, che lo precede solo di 9 punti.
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Gold and Goose / Motorsport Images
Sembra un paradosso, ma nonostante una stagione disastrosa sul fronte tecnico da parte della Yamaha, Valentino Rossi è arrivato in Australia con in mano la concreta possibilità di lottare ancora per il secondo posto nel Mondiale MotoGP.
La Ducati è stata decisamente più competitiva nel corso di questa stagione, ma Andrea Dovizioso ha commesso tanti errori e quindi a tre gare dal termine della stagione si presenta a Phillip Island con appena 9 punti di margine sul "Dottore". Considerando che negli ultimi anni il tracciato australiano è stato particolarmente indigesto alle Rosse, per il pesarese sembra un'occasione ghiotta per provare a rubare ancora qualche punto al forlivese.
"Sono a 9 punti, quindi una possibilità ce l'ho, però devo cercare di battere Dovizioso qui, perché sulla carta è una pista un po' più a favore. La grande differenza del 2018 è che la Ducati l'anno scorso era molto competitiva su alcune piste, ma sulle altre soffriva. Nel 2018 invece non ha sofferto da nessuna parte, quindi bisogna vedere se qui in realtà andranno forte o meno. Il problema della Ducati quest'anno è Dovizioso e Lorenzo hanno fatto spesso degli zero ed è per questo che io sono vicino. Altrimenti come velocità sono andati più forte" ha detto Valentino.
Quando poi gli è stato chiesto se ci crede, ha aggiunto: "Mi piacerebbe fare una bella gara e lottare per il podio, quello è l'importante. In campionato bisogna cercare di fare il massimo, il meglio possibile".
Riguardo alle difficoltà incontrate dalla Ducati sul tracciato australiano lo scorso anno invece ha detto: "Anche Lorenzo l'anno scorso è andato piano, quindi penso che sia più una questione di moto che di Dovizioso. Stoner, ad esempio, è sempre andato forte, però è vero che ormai parliamo di tanti anni fa".
Dopo il GP del Giappone, Dovizioso aveva detto che la differenza con Valentino è così piccola perché avendo sempre la possibilità di lottare per la vittoria si è preso dei rischi ed ha sbagliato, mentre Rossi in alcune occasioni ha tirato i remi in barca visto che il potenziale della M1 era limitato. Un concetto che in un certo senso il 9 volte iridato sembra condividere.
"E' importante durante la stagione riuscire a settarti in base agli obiettivi. Se puoi vincere o lottare per la vittoria, è anche giusto che tu provi a prenderti dei rischi. Ma se vedi che più di tanto non si può fare, devi cercare di puntare su altre cose. Poi mi sembra anche che la Ducati sia un po' più al limite con il davanti e che quando spingono i piloti possono anche sbagliare. La Yamaha magari è un po' meno performante, ma è un po' meglio per arrivare in fondo".
La domanda da un milione di dollari quindi è come si sarebbe comportato lui in sella alla Ducati di quest'anno: "Intanto bisogna vedere se sarei veloce o meno, perché la Ducati è una moto molto veloce, ma va guidata in un certo modo. Non ne ho idea di che tattica avrei usato. Secondo me comunque al momento è la moto top insieme alla Honda, ma è sempre una moto molto particolare da guidare".
Durante la conferenza, c'è stato anche un accenno a Marc Marquez, quando gli è stato chiesto se secondo lui dopo sette titoli iridati ha bisogno di cambiare moto per fare un ultimo salto di qualità.
"E' qualcosa di molto personale. Lui non deve per forza cambiare moto. Ci deve pensare, ma se si trova bene con la Honda, può anche fare tutta la carriera con la Honda. E' una scelta personale, di motivazioni, ma penso che ognuno abbia la sua strada".
Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont
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