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Valentino: "Bisogna capire quanta voglia di vincere ha la Yamaha, ma soprattutto quanto vuole spendere"

Il "Dottore" teme che il layout del Red Bull Ring possa essere un terreno di caccia molto poco fertile per la Yamaha, ma ancora una volta ha mandato un messaggio ai giapponesi, sperando che nei prossimi mesi si diano da fare per rendere più competitiva la M1.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Luca Marini, Sky Racing Team VR46, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Dettaglio dell'adesivo sulla moto di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Non si può di certo dire che Valentino Rossi sia il ritratto dell'ottimismo al suo arrivo al Red Bull Ring. Il tracciato austriaco forse è quello su cui conta maggiormente l'accelerazione in tutto il Mondiale e visto che questo è palesemente il punto debole della M1, è abbastanza evidente il motivo per cui il pilota della Yamaha ha evitato di fare pronostici roboanti alla vigilia. Anzi, il "Dottore" sembra proprio aspettarsi un weekend complicato.

"Qui, sulla carta, è la pista peggiore o una delle due o tre peggiori dell'anno per noi, però dobbiamo cercare di rimanere concentrati e di non buttarci giù, anche perché sulla carta è un conto, ma poi in gara può succedere di tutto. L'anno scorso è stata una delle gare più brutte dell'anno, perché ho proprio fatto una gran fatica, però due anni fa eravamo andati forte, perché io e Lorenzo siamo arrivati vicini alle Ducati. Purtroppo qui non sono mai salito sul podio, ma vediamo" ha detto Valentino.

Purtroppo il deficit d'accelerazione nei confronti di Honda e Ducati è un problema ormai cronico per la Yamaha e le soluzioni tardano ad arrivare. Non è un caso che siano già 20 le gare senza vittorie sia per la Casa giapponese che per il pesarese.

"Diciamo che non siamo in un momento tecnico indimenticabile, ma bisogna essere bravi a tenere duro. In campionato sono secondo, che è una posizione importante. Secondo me stiamo facendo bene anche con la squadra, ma dobbiamo aspettare qualche aiuto dal Giappone e non è facile. A Brno abbiamo lavorato nei test di lunedì e lo abbiamo fatto nei punti giusti, però per migliorare non è così facile, anche se ci speriamo perché il campionato è ancora lunghissimo. La nostra moto è bella da guidare quest'anno e io mi diverto quando faccio le gare. Riesco a guidare preciso, riesco ad entrare in curva forte. Se sistemiamo l'accelerazione credo che possiamo fare davvero bene".

Le previsioni meteo parlano di una possibilità di pioggia per domenica, ma anche questa non sembra un'ancora di salvataggio: "L'anno scorso per noi la pioggia era un incubo perché la moto era inguidabile e tutte le volte che provavi ad andare un po' più forte cadevi. Però io credo e spero che la moto di quest'anno sia meglio sul bagnato, perché funziona meglio meccanicamente. Però io preferirei correre sull'asciutto, perché credo che con il bagnato i nostri limiti in accelerazione rispetto ad Honda e Ducati sarebbero ancora peggio. Non spero che l'acqua ci possa salvare ed aiutarci a vincere. Poi se fosse anche 'flag to flag' non è esattamente il mio campo. Magari una botta di c...".

Infine, ancora una volta, ha ribadito che per il futuro tutto dipenderà dalla volontà della Yamaha di cambiare questa situazione: "Io spero che la situazione migliori già quest'anno, perché la Yamaha ha sempre fatto nella sua storia un'evoluzione con piccoli passi, quindi non mi aspetto delle grandi novità. Bisogna capire quanta voglia di vincere ha la Yamaha e quanto impegno ci vuole mettere per tornare alla vittoria, ma soprattutto quanti soldi vuole spendere. Mi sembra che Honda e Ducati abbiano speso di più di noi nell'ultimo periodo, come test team, come persone che lavorano sull'elettronica. E infatti sono meglio. A me piacerebbe che la Yamaha si impegnasse al 100%, perché io penso che non gli manchino il budget e le persone valide. In questa situazione ci vogliono delle persone che si prendono delle responsabilità, altrimenti continueremo a vivacchiare".

Informazioni aggiuntive di Gerald Dirnbeck

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