Trionfo Ducati in Qatar: Dovizioso batte Marquez! Sul podio anche Rossi
"Desmodovi" viene fuori alla distanza e risponde ancora una volta all'attacco del campione del mondo all'ultima curva. Bella anche la gara del "Dottore", che è quello che rimane più vicino ai due fuggitivi nel finale.
Foto di: Miquel Liso
In molti si domandavano se quanto fatto lo scorso anno da Andrea Dovizioso sarebbe rimasto un fatto isolato o se il forlivese e la Ducati avevano fatto davvero uno step per lottare costantemente al vertice: la risposta è arrivata alla prima gara della MotoGP 2018, perché il binomio Rosso ha iniziato alla grande, portandosi a casa la prima vittoria dell'anno in Qatar.
E "Desmodovi" lo ha fatto con la calma di chi sa di avere tutto quello che serve per vincere: non si è scomposto neanche dopo una brutta partenza, che lo aveva relegato all'ottavo posto. Ad uno ad uno ha infilzato tutti gli avversari che lo precedevano e a cinque giri dal termine si è portato al comando con una staccatona alla curva 1, ai danni di Johann Zarco, che aveva comandato fino a quel momento con la Yamaha Tech 3.
In una gara in cui era fondamentale la gestione delle gomme, che quindi ha tenuto un gruppo compatto con almeno 6-7 piloti per quasi tutta la distanza, Dovizioso ha aspettato il momento giusto per attaccare e negli ultimi cinque giri ha dovuto fare i conti con il "solito" Marc Marquez, che con la sua Honda le ha provate davvero tutte per rimanergli incollato fino all'ultima curva.
Il campione del mondo poi ha mandato in scena un copione già visto diverse volte nel 2017: all'ultima curva ha provato ad infilare la sua RC213V all'interno della Ducati, ma ancora una volta Dovizioso ha usato la testa ed ha solo aspettato il momento giusto per incrociare la traiettoria ed involarsi verso la sua nona vittoria in carriera e la leadership iridata. Un successo che a Losail arriva dopo ben tre secondi posti consecutivi.
La gara quindi ha confermato in un certo senso i pronostici che volevano nuovamente Marquez e Dovizioso come principali protagonisti anche nel 2018. Ma occhio a non sottovalutare gli altri, perché sono davvero in tanti quelli che sono rimasti nel trenino dei migliori fino a pochi giri dalla fine.
Su tutti un Valentino Rossi che sembra aver messo da parte i problemi che hanno tormentato la sua Yamaha nel corso dell'inverno, andando a cogliere l'ennesimo podio della sua strepitosa carriera: quando i primi due hanno cambiato ritmo, è stato quello che è riuscito a rimanere più vicino, chiudendo a meno di un secondo dal vincitore. Un risultato che fino a solo 24 ore fa sembrava qualcosa di impossibile. Tanta roba a 39 anni.
Ai piedi del podio c'è Cal Crutchlow, che quindi si è preso la palma di miglior pilota satellite con la Honda del Team LCR, riuscendo a spuntarla nel duello con la Ducati di Danilo Petrucci. Il portacolori del Pramac Racing però forse ha pagato una scelta azzardata a livello di gomme, perché è stato uno dei pochi a montare la gomma soft all'anteriore. Il passo che aveva mostrato nel weekend, infatti, sembrava da podio.
Stupisce il sesto posto di Maverick Vinales, che nella seconda parte di gara è diventato improvvisamente uno dei più veloci in pista, dopo che nei primissimi giri si era ritrovato addirittura 14esimo. Nel finale però il pilota della Yamaha è riuscito a risalire con grinta, arrivando addirittura davanti a Dani Pedrosa e Johann Zarco, che si è ritrovato solo ottavo dopo aver condotto i primi 17 giri della corsa con autorità. Evidentemente, anche lui ha chiesto troppo alle sue gomme.
Forse ci si attendeva qualcosina in più dalle Suzuki, ma alla fine Andrea Iannone ha chiuso in nona posizione, mentre Alex Rins è stato costretto al ritiro da una caduta avvenuta alla curva 2. Un peccato, perché fino a quel momento era saldamente nel trenino che battagliava per le posizioni da podio.
A terra c'è finito anche Jorge Lorenzo, ma il maiorchino della Ducati non è mai stato della partita. Tra le altre cose, la sua caduta è stata molto particolare, perché è scivolato provando a chiudere la curva nella via di fuga della curva 4. A quanto pare, si è trattato di un problema ai freni anteriori. Per lui comunque la stagione inizia in salita, perché c'è ancora una volta uno zero mentre nell'altro lato del box è arrivata la vittoria di Dovizioso.
Positivo anche l'esordio di Franco Morbidelli, che si è subito portato a casa i primi punti con la Honda della Marc VDS, chiudendo in 12esima posizione. Un piazzamento che gli ha permesso di essere anche il migliore tra i rooki.
Negativa invece la prima uscita stagionale per la KTM e l'Aprilia: Bradley Smith è transitato sotto alla bandiera a scacchi in 18esima posizione, seguito dalle RS-GP di Aleix Espargaro (rallentato da un problema di pescaggio della benzina) e di Scott Redding. Pol Espargaro invece è stato costretto alla resa a causa di un problema tecnico.
Cla | # | Pilota | Moto | Giri | Tempo | Gap | Distacco | km/h | Ritirato | Punti | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 4 | Andrea Dovizioso | Ducati | 22 | 42'34.654 | 166.7 | 25 | ||||
2 | 93 | Marc Márquez Alenta | Honda | 22 | 42'34.681 | 0.027 | 0.027 | 166.7 | 20 | ||
3 | 46 | Valentino Rossi | Yamaha | 22 | 42'35.451 | 0.797 | 0.770 | 166.7 | 16 | ||
4 | 35 | Cal Crutchlow | Honda | 22 | 42'37.535 | 2.881 | 2.084 | 166.6 | 13 | ||
5 | 9 | Danilo Petrucci | Ducati | 22 | 42'38.475 | 3.821 | 0.940 | 166.5 | 11 | ||
6 | 25 | Maverick Viñales | Yamaha | 22 | 42'38.542 | 3.888 | 0.067 | 166.5 | 10 | ||
7 | 26 | Daniel Pedrosa | Honda | 22 | 42'39.275 | 4.621 | 0.733 | 166.4 | 9 | ||
8 | 5 | Johann Zarco | Yamaha | 22 | 42'41.766 | 7.112 | 2.491 | 166.3 | 8 | ||
9 | 29 | Andrea Iannone | Suzuki | 22 | 42'47.611 | 12.957 | 5.845 | 165.9 | 7 | ||
10 | 43 | Jack Miller | Ducati | 22 | 42'49.248 | 14.594 | 1.637 | 165.8 | 6 | ||
11 | 53 | Tito Rabat | Ducati | 22 | 42'49.835 | 15.181 | 0.587 | 165.8 | 5 | ||
12 | 21 | Franco Morbidelli | Honda | 22 | 42'50.928 | 16.274 | 1.093 | 165.7 | 4 | ||
13 | 19 | Alvaro Bautista | Ducati | 22 | 42'54.442 | 19.788 | 3.514 | 165.5 | 3 | ||
14 | 55 | Hafizh Syahrin | Yamaha | 22 | 42'54.953 | 20.299 | 0.511 | 165.4 | 2 | ||
15 | 17 | Karel Abraham | Ducati | 22 | 42'57.941 | 23.287 | 2.988 | 165.2 | 1 | ||
16 | 12 | Thomas Lüthi | Honda | 22 | 42'58.843 | 24.189 | 0.902 | 165.2 | |||
17 | 30 | Takaaki Nakagami | Honda | 22 | 42'59.208 | 24.554 | 0.365 | 165.2 | |||
18 | 38 | Bradley Smith | KTM | 22 | 43'06.358 | 31.704 | 7.150 | 164.7 | |||
19 | 41 | Aleix Espargaro | Aprilia | 22 | 43'09.366 | 34.712 | 3.008 | 164.5 | |||
20 | 45 | Scott Redding | Aprilia | 22 | 43'12.295 | 37.641 | 2.929 | 164.3 | |||
21 | 10 | Xavier Simeon | Ducati | 22 | 43'21.360 | 46.706 | 9.065 | 163.7 | |||
dnf | 44 | Pol Espargaro | KTM | 15 | 29'18.942 | 7 giri | 7 giri | 165.1 | Ritirato | ||
dnf | 42 | Alex Rins | Suzuki | 12 | 23'17.627 | 10 giri | 3 giri | 166.2 | Accident | ||
dnf | 99 | Jorge Lorenzo | Ducati | 12 | 23'20.011 | 10 giri | 2.384 | 166.0 | Accident |
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