Test MotoGP Sepang, Giorno 1: Marquez e la Honda fanno subito paura, Rossi sesto e Dovi ottavo
Nonostante non fosse al 100%, lo spagnolo si è subito messo davanti a tutti con appena 29 giri, ,ma le RC213V sono veloci anche con Nakagami e Bradl. Bene Rins e la Suzuki alle spalle di Marc, ma anche Vinales terzo con la Yamaha. Più indietro Valentino e Dovizioso, ma con tempi vicini.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Marc Marquez e la Honda hanno dato un segnale importante alla concorrenza nella giornata di apertura dei test collettivi di Sepang della MotoGP. Al campione del mondo in carica, non ancora al 100% dopo l'operazione alla spalla sinistra del mese di dicembre, sono bastati infatti 29 giri per porre la sua RC213V in cima alla lista dei tempi.
Il pilota di Cervera ha preferito non forzare oltre misura sulla spalla e quindi ha girato solamente in mattinata, facendo anche una comparativa tra un paio di cupolini differenti. Il cronometro però gli ha dato ancora una volta ragione, perché con il suo 1'59"621 ha messo tutti in fila. Tempo davvero notevole se si considera che la best pole è di 1'59"053 e che oggi la temperatura dell'asfalto sfiorava i 55 gradi.
A preoccupare la concorrenza però devono essere soprattutto le prestazioni dei "rincalzi", perché sembrano poter dire molto del potenziale della RC213V: il giapponese Takaaki Nakagami ha chiuso in settima posizione, a poco più di mezzo secondo da Marquez, ma anche il collaudatore Stefan Bradl, che sostituisce l'infortunato Jorge Lorenzo, si è ritagliato uno spazio nella top 10, chiudendo nono pochi millesimi più indietro rispetto al portacolori del Team LCR.
Per concludere il capitolo Honda, bisogna registrare poi anche il ritorno in pista di Cal Crutchlow, che non saliva in sella dal weekend del GP d'Australia, nel quale si era procurato una frattura multipla alla caviglia. Il britannico è stato molto cauto, ma ha messo insieme la bellezza di 51 giri, chiudendo però solo 14esimo a un secondo.
A guidare la truppa degli inseguitori a sorpresa c'è la Suzuki. Alex Rins è stato al comando per parte della mattinata e poi ha chiuso a 259 millesimi dalla vetta. Il nuovo pacchetto della GSX-RR, sulla quale era già stato introdotto un nuovo motore più potente nei test di novembre, sembra essere quindi nato bene, anche se le altre due moto sono decisamente più attardate.
Del resto, non si possono caricare troppe aspettative sulle spalle di un rookie come Joan Mir, anche se forse il suo 23esimo tempo a 1"8 dalla vetta stona un po', soprattutto se si considera che è anche alle spalle del collaudatore Sylvain Guintoli.
Le moto più attese oggi probabilmente erano le Yamaha, perché era importante capire se ad Iwata avevano lavorato nella direzione giusta per risolvere i problemi della M1 che avevano reso il 2018 disastroso. A giudicare dalla classifica, il primo impatto sembra positivo, con Maverick Vinales terzo a 316 millesimi dalla vetta e Valentino Rossi sesto, poco più di un decimo più indietro. Ora però bisognerà aspettare di sentire i commenti dei piloti. Più attardato invece Franco Morbidelli, 12esimo con la terza Yamaha in versione 2019 nei colori Petronas.
Soprende il nome del miglior pilota Ducati in classifica perché, con un bel colpo di reni nei minuti finali, Tito Rabat ha portato la sua GP18 in quarta posizione, prendendosi anche la palma di miglior pilota satellite. Lo spagnolo è stato l'ultimo capace di infrangere la barriera dei due minuti, precedendo di 68 millesimi la Desmosedici GP ufficiale di Danilo Petrucci. Bisogna scorrere la classifica fino all'ottava piazza invece per trovare la moto gemella del vice-campione del mondo Andrea Dovizioso, che comunque paga meno di sei decimi.
Nella top 10 c'è spazio anche per la KTM, che oggi si è presentata in Malesia con una RC16 rinnovata nella zona del serbatoio e nello scarico. Tra le altre cose, quest'ultima novità sembra aver garantito delle velocità di punta interessanti. Pol Espargaro è parso particolarmente a proprio agio, perché ha chiuso con il decimo tempo a 692 millesimi, ma è anche caduto alla curva 11 proprio quando stava facendo segnare il suo miglior giro.
La cosa curiosa è che nello stesso punto e nello stesso giro è caduto anche Jack Miller, che con la sua Ducati ufficiale, ma appoggiata al Pramac Racing, stava a sua volta migliorando il proprio crono. Alla fine però l'australiano si è quindi dovuto accontentare dell'11esima piazza.
Continuando a parlare di KTM, non si può non notare che l'apprendistato di Johann Zarco continua ad essere piuttosto complicato, con il francese che si ritrova 20esimo ad 1"5, alle spalle anche del collaudatore Mika Kallio, rimasto fermo lungo il tracciato per un problema tecnico. Stessa sorte capitata anche al rookie Miguel Oliveira, buon 16esimo con la RC16 del Team Tech 3.
Passando al capitolo Aprilia, la migliore delle RS-GP è quella di Aleix Espargaro: lo spagnolo ha chiuso in 13esima posizione e nel finale ha dato in un paio di occasioni la sensazione di poter entrare nella top 10, mancando però la prestazione proprio nell'ultimo settore del tracciato malese. Più attardato invece il nuovo arrivato Andrea Iannone, che si è dovuto accontentare della 21esima piazza, incappando anche in una caduto dopo una decina di giri. Il pilota di Vasto è uscito illeso, ma la scivolata gli è costata parecchio tempo.
Veniamo infine a Pecco Bagnaia. Il campione del mondo della Moto2 questa volta si è messo meno in evidenza rispetto alle prime uscite, rimanendo anche lui rallentato da un problema tecnico sulla sua Ducati Pramac che lo ha costretto a fermarsi a bordo pista. La sua giornata si è quindi conclusa con 49 giri all'attivo e la 15esima posizione a un secondo dalla vetta. Un distacco che però dice quanto siano stati ravvicinati i valori in questa prima sessione del 2019.
Pos | Pilota | Moto | Tempo | Giri |
---|---|---|---|---|
1 | Marc Marquez | Honda | 1'59”621 | 29 |
2 | Alex Rins | Suzuki | 1'59”880 | 61 |
3 | Maverick Vinales | Yamaha | 1'59”937 | 63 |
4 | Tito Rabat | Ducati | 1'59”983 | 59 |
5 | Danilo Petrucci | Ducati | 2'00”051 | 54 |
6 | Valentino Rossi | Yamaha | 2'00”054 | 55 |
7 | Takaaki Nakagami | Honda | 2'00”158 | 55 |
8 | Andrea Dovizioso | Ducati | 2'00”197 | 49 |
9 | Stefan Bradl | Honda | 2'00”214 | 61 |
10 | Pol Espargaro | KTM | 2'00”313 | 44 |
11 | Jack Miller | Ducati | 2'00”383 | 50 |
12 | Franco Morbidelli | Yamaha | 2'00”460 | 60 |
13 | Aleix Espargaro | Aprilia | 2'00”602 | 55 |
14 | Cal Crutchlow | Honda | 2'00”681 | 51 |
15 | Pecco Bagnaia | Ducati | 2'00”694 | 49 |
16 | Miguel Oliveira | KTM | 2'00”902 | 59 |
17 | Yamaha Test 1 | Yamaha | 2'00”965 | 55 |
18 | Fabio Quartararo | Yamaha | 2'00”985 | 65 |
19 | Mika Kallio | KTM | 2'01”054 | 20 |
20 | Johann Zarco | KTM | 2'01”121 | 60 |
21 | Andrea Iannone | Aprilia | 2'01”249 | 36 |
22 | Sylvain Guintoli | Suzuki | 2'01”286 | 58 |
23 | Joan Mir | Suzuki | 2'01”432 | 55 |
24 | Karel Abraham | Ducati | 2'01”627 | 45 |
25 | Yamaha Test 2 | Yamaha | 2'01”736 | 45 |
26 | Hafizh Syahrin | KTM | 2'01”853 | 49 |
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments