Test MotoGP Qatar 2, Giorno 3: Petrucci nella tempesta
L'ultima giornata dei test collettivi della MotoGP in Qatar è stata rovinata dall'arrivo di una tempesta di sabbia. Solo cinque temerari hanno messo a referto un crono, capitanati da Danilo Petrucci.
Danilo Petrucci, KTM Tech3
Gold and Goose / Motorsport Images
Se in Bahrain i piloti di Formula 1 hanno dovuto fare i conti con una tempesta di sabbia, non è andata tanto meglio a quelli della MotoGP in Qatar, che hanno visto andare in fumo l'ultima giornata dei test collettivi proprio a causa delle condizioni climatiche avverse.
All'inizio era stato il caldo a creare un clima di attesa, con un temperatura di ben sette gradi più alta rispetto a ieri. Poi però si è alzato anche un forte vento, che purtroppo ha iniziato ad inondare la pista di sabbia, rendendo l'asfalto davvero al limite del praticabile.
Sono stati davvero pochi infatti i temerari che hanno deciso di provare ad avventurarsi in pista: in tutto sono stati 9 ed appena cinque di questi hanno fatto segnare un riferimento cronometrico. Tra l'altro, parliamo di prestazioni più alte di cinque secondi rispetto al record che aveva fatto segnare Jack Miller nella giornata di mercoledì.
Dopo essere stato il primo a mettere un crono a referto, con le foto e i video della sabbia che sollevava transitando sul rettilineo che hanno fatto il giro del mondo, Danilo Petrucci si è preso la palma di più veloce di questa giornata.
Non che la cosa abbia un grande valore oggi, ma il pilota della KTM Tech 3 ha girato in 1'58"157 nel migliore dei 9 giri che ha percorso, staccando di 1"2 la Honda del collaudatore Stefan Bradl, autore di soli 3 passaggi. In doppia cifra, rispettivamente con 12 e 11, ci sono andati Takaaki Nakagami e Brad Binder, che occupano la terza e la quarta posizione davanti a Pol Espargaro, che completa il quadro dei piloti accredditati di un crono.
Quelli che invece hanno solo completato qualche passaggio, ma senza mettere a referto un tempo sono i due piloti ufficiali Yamaha, quindi Fabio Quartararo e Maverick Vinales, ma anche il collaudatore Ducati Michele Pirro e quello della Suzuki Takuya Tsuda.
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