Test MotoGP Jerez, Giorno 1: Yamaha e Vinales sugli scudi
Le M1 hanno occupato tre delle prime cinque posizioni, con lo spagnolo in grande forma che ha rifilato oltre sette decimi a Quartararo. Poi Morbidelli è quinto e Rossi solo 14esimo. Marquez cade ed è sesto, dietro anche alle Suzuki. Dovizioso conferma i progressi Ducati, ma meno importanti di quanto avrebbe sperato.

Dopo aver brillato a Valencia, le Yamaha si sono mostrate in grande forma anche nella prima delle due giornate di test collettivi della MotoGP prevista sul tracciato di Jerez de la Frontera, occupando tre delle prime cinque posizioni.
Il più veloce è stato Maverick Vinales, che lavorando con il prototipo 2020 della M1 ha mostrato un passo invidiabile, creando anche un bel buco alle sue spalle sul giro secco: lo spagnolo ha infatti girato in 1'37"131, distanziando di ben 754 millesimi Fabio Quartararo.
L'astro nascente del Team Petronas ha accusato anche un problema tecnico in mattinata, ma questo non gli ha impedito di mettere alla prova il nuovo propulsore della Casa di Iwata, con il quale è riuscito a trovare un buon passo, pur non essendo ancora fluido come vorrebbe nella guida.
Il terzo alfiere della Yamaha nelle prime posizioni è Franco Morbidelli, quinto a 986 millesimi da Vinales, ma anche autore di una scivolata senza conseguenze alla curva 5 nel pomeriggio. All'appello quindi manca Valentino Rossi, che a differenza del compagno ha provato anche il forcellone in carbonio sulla M1 2020, ma è rimasto molto distante: il "Dottore" si ritrova 14esimo con un ritardo di 1"5.
Interessanti le prestazioni delle due Suzuki, che si sono inserite in terza e quarta posizione, con Joan Mir che apre la schiera dei piloti rimasti sopra alla soglia dell'1'38" ed ha preceduto di appena 77 millesimi il più esperto Alex Rins. Non deve stupire comunque che le GSX-RR siano state competitive su una pista su cui Rins era arrivato secondo quest'anno. I due spagnoli hanno lavorato ancora sul motore nuovo, ma anche con un telaio evoluto.
Bisogna scorrere la classifica fino alla sesta posizione quindi per trovare il campione del mondo Marc Marquez, che anche oggi è incappato in una scivolata all'ultima curva, che lo ha anche costretto ad un passaggio dal Centro Medico perché era un po' dolorante alla spalla destra.
Oggi il pilota della Honda aveva due prototipi 2020 nel suo box, ma uno lo ha danneggiato nell'incidente. Alla fine quindi ha chiuso con un ritardo di circa un secondo da Vinales, con l'altra RC213V di Cal Crutchlow nella sua scia. In casa HRC poi c'erano molti occhi puntati sul debutto di Alex Marquez nello stesso box del fratello.
Il campione del mondo della Moto2 c'è andato molto cauto e a fine giornata si è dovuto accontentare del 17esimo tempo, distanziato di 2"2 da Vinales e quindi di 1"2 da Marc. Con i suoi 70 giri, però, è stato uno dei piloti più attivi della giornata.
Sono piuttosto arretrate quindi anche le Ducati, che sono una nella scia dell'altra con Danilo Petrucci nono davanti ad Andrea Dovizioso e Jack Miller. La buona notizia è che oggi il pilota di Terni ha completato 48 giri, quindi sembra aver messo alle spalle i problemi alla spalla che lo avevano tormentato la scorsa settimana a Valencia.
Il rovescio della medaglia, però, è che il nuovo telaio ha confermato un passo avanti a livello di turning, ma non tanto grande come sembrava al Ricardo Tormo, stando almeno alle parole di "Desmodovi". Differente invece il lavoro di Jack Miller, che oggi aveva a disposizione un telaio 2019 con il motore evoluzione.
Bisogna segnalare poi un problema tecnico che ha colpito la moto di Michele Pirro, oggi sceso in pista al posto dell'infortunato Pecco Bagnaia. Per questo il collaudatore della Casa di Borgo Panigale ha completato solo 27 giri, chiudendo 19esimo.
Davanti alle tre Desmosedici GP si è infilata anche la KTM di Pol Espargaro, che oggi ha portato avanti il lavoro di comparazione con i nuovi telai provati a Valencia. Lo spagnolo si è lamentato di uno scarso feeling sull'anteriore e infatti è stato anche vittima di una caduta alla curva 7, che ha provocato anche l'esposizione della bandiera rossa per ripristinare gli airfence.
Restando in casa KTM, a terra c'è finito anche il rookie Iker Lecuona, vittima di un brutto incidente alla curva 4, dal quale fortunatamente si è rialzato senza particolari conseguenze fisiche. Lo spagnolo a fine giornata si è piazzato 20esimo, vincendo per soli 47 millesimi la sfida interna alla Casa austriaca con l'altro rookie Brad Binder.
In pista poi c'erano anche le Aprilia, con Aleix Espargaro ed Andrea Iannone che, in attesa di scoprire la moto nuova a Sepang, si sono dedicati a prove di elettronica ed alla rilevazioni di dati utili proprio per lo sviluppo della nuova creatura della Casa di Noale.
Infine, bisogna segnalare l'esordio assoluto in MotoGP di Eric Granado. Il pilota brasiliano ha guidato una Ducati GP18 dell'Avintia Racing come premio per la buona stagione in MotoE. 21 le tornate completate, anche se con tempi molto alti, con un distacco di quasi 6" dal leader.
Pos | Pilota | Moto | Tempo | Giri |
---|---|---|---|---|
1 | Maverick Vinales | Yamaha | 1’37”131 | 68 |
2 | Fabio Quartararo | Yamaha | 1’37”885 | 68 |
3 | Joan Mir | Suzuki | 1’38”012 | 56 |
4 | Alex Rins | Suzuki | 1’38”089 | 69 |
5 | Franco Morbidelli | Yamaha | 1’38”117 | 75 |
6 | Marc Marquez | Honda | 1’38”227 | 69 |
7 | Cal Crutchlow | Honda | 1’38”253 | 66 |
8 | Pol Espargaro | KTM | 1’38”348 | 56 |
9 | Danilo Petrucci | Ducati | 1’38”358 | 48 |
10 | Andrea Dovizioso | Ducati | 1’38”474 | 45 |
11 | Jack Miller | Ducati | 1’38”492 | 52 |
12 | Aleix Espargaro | Aprilia | 1’38”500 | 53 |
13 | Andrea Iannone | Aprilia | 1’38”751 | 49 |
14 | Valentino Rossi | Yamaha | 1’38”759 | 64 |
15 | Tito Rabat | Ducati | 1’39”103 | 53 |
16 | Sylvain Guintoli | Suzuki | 1’39”148 | 63 |
17 | Alex Marquez | Honda | 1’39”413 | 70 |
18 | Bradley Smith | Aprilia | 1’39”588 | 67 |
19 | Michele Pirro | Ducati | 1’39”652 | 27 |
20 | Iker Lecuona | KTM | 1’39”933 | 38 |
21 | Brad Binder | KTM | 1’39”980 | 67 |
22 | Eric Granado | Ducati | 1’43”056 | 21 |
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