Test MotoGP Barcellona: Yamaha al top con Vinales, ma Honda e Ducati provano più novità
Lo spagnolo si è portato al comando proprio sotto alla bandiera a scacchi, precedendo Morbidelli. Marquez è terzo ed ha riprovato il telaio con i rinforzi in carbonio. Nuovi telai anche per Rins (Suzuki) e Dovizioso (Ducati). Brutta caduta in mattinata per Lorenzo, che però è ok.
Foto di: Miquel Liso
La giornata di test collettivi di MotoGP sul tracciato di Barcellona si è conclusa con una doppietta Yamaha. Proprio sotto alla bandiera a scacchi, Maverick Vinales ha issato la sua M1 davanti a tutti, risultando anche il solo capace di scendere sotto al muro dell'1'39" con il suo 1'38"967.
Lo spagnolo è stato anche il pilota che si è dato più da fare di tutti, arrivando quasi a sfondare il tetto dei 100 giri: sono state 98 le sue tornate e in mattinata ha provato anche lo scarico più lungo che aveva esordito venerdì. Inoltre sulla M1 erano previste alcune piccole novità di elettronica, ma il test cruciale sarà quello di agosto, quando a Brno dovrebbe esordire la moto 2020.
Alle sue spalle c'è la M1 con i colori Petronas affidata a Franco Morbidelli, che proprio a tempo scaduto si è visto soffiare la leadership da Maverick, anche se per appena 47 millesimi. Se non altro, l'ex iridato di Moto2 è riuscito a riscattare la delusione della caduta rimediata nella gara di ieri.
Restando in casa Yamaha, è stata ancora una volta positiva anche la prestazione di Fabio Quartararo: il rookie francese, reduce dal suo primo podio in MotoGP, era in testa fino a due ore dal termine, poi è arretrato in quinta posizione, ma ha confermato il suo buon stato di forma nonostante un braccio ancora convalescente dall'operazione di sindrome compartimentale.
Più attardato invece Valentino Rossi, che non è riuscito a fare meglio del 14esimo tempo, con un ritardo di un secondo nei confronti del compagno di box. 71 le tornate completate dal "Dottore", che non ha avuto acuti a differenza dei compagni di marchio. Sarà curioso quindi sentire dalle sue parole su cosa ha puntato il suo programma di lavoro.
Alle spalle del tandem di testa c'è la Honda di Marc Marquez e bisogna dire che il leader iridato si è dato veramente un gran da fare, portando a termine una lunga serie di prove comparative tra la moto attuale e quella 2018, oltre a quella con il nuovo telaio ricoperto in carbonio che aveva debuttato nei test di Jerez. Il pilota di Cervera, che ha fatto anche alcune prove aerodinamiche, è anche incappato in una scivolata alla curva 4, ma senza riportare conseguenze e nel 61esimo dei suoi 80 giri ha fermato il cronometro sull'1'39"257.
Più pesante la caduta di cui si è reso protagonista il compagno di squadra Jorge Lorenzo, finito fuori pista ad alta velocità alla curva 9. Il maiorchino ha spedito oltre le barriere la RC213V con il telaio in carbonio e, dopo un passaggio dal centro medico, ha proseguito il suo lavoro in sella alla moto 2019, chiudendo però solamente in 17esima posizione ad oltre 1"3. Per lui c'è stata anche una prova con un altro serbatoio modificato, ma parlando sempre di Honda bisogna registrare anche il collaudo di Cal Crutchlow (decimo) per quanto riguarda lo spoiler montato sotto al forcellone.
Continuando a scorrere la classifica, in quarta posizione c'è la Suzuki di Alex Rins, che aveva concluso la mattinata davanti a tutti. Lo spagnolo ha portato al debutto una versione evoluta del telaio della GSX-RR che aveva esordito in occasione dei test di Jerez e sembra che anche qui i riscontri siano stati buoni, visto che si è migliorato costantemente nell'arco della giornata, chiudendo quarto a poco più di tre decimi.
Interessante la prestazione di Pecco Bagnaia, che si è preso la palma di miglior pilota Ducati con il sesto tempo a poco meno di mezzo secondo. Il campione del mondo in carica della Moto2 stava addirittura facendo segnare il miglior tempo ad un paio d'ore dal termine, ma è scivolato alla penultima curva dopo aver fatto segnare tre caschi rossi. Il suo programma di lavoro poi si è interrotto lì.
In casa Ducati è stata una giornata particolarmente interessante però, perché si sono viste parecchie novità: Andrea Dovizioso, che ha chiuso 12esimo, ha portato al debutto un nuovo telaio con un rinforzo in carbonio e questo sembra aver portato dei benefici in ingresso curva alla Desmosedici GP. Sia lui che Danilo Petrucci (11esimo) hanno provato una particolare soluzione aerodinamica sul cupolino, che il pilota di Terni ha chiamato scherzosamente "Halo", visto che oscura un pochino la visuale.
"Petrux" comunque si è detto particolarmente soddisfatto di una soluzione trovata a livello di geometrie, che potrebbe essere buona già per il weekend di Assen. Le novità però non sono finite qui, perché anche Jack Miller aveva un nuovo codone sulla sua GP19 con i colori Pramac, che alla fine ha piazzato in nona posizione.
Attardate le KTM, con Johann Zarco che per una volta è riuscito ad essere più veloce rispetto a Pol Espargaro, anche se le RC16 sono solamente in 15esima e 16esima posizione. La novità più rilevante per la Casa austriaca è stata forse la presenza in pista di Dani Pedrosa, che per la prima volta ha vestito i panni del collaudatore: lo spagnolo non è ancora al top della forma dopo l'operazione alla clavicola ed ha completato 51 giri, ma si trova in coda al gruppo, a poco meno di 3".
Con Aleix Espargaro alle prese con gli accertamenti sulle sue condizioni dopo l'incidente di ieri, l'Aprilia invece ha schierato solamente il collaudatore Bradley Smith ed Andrea Iannone, anche loro uno nella scia dell'altro in 18esima e 19esima posizione. Il pilota di Vasto ha portato anche al debutto un nuovo forcellone in carbonio della RS-GP, ma probabilmente c'era qualche piccola novità anche a livello di motore.
Bisogna ricordare, infine, che c'erano novità importanti anche sul fronte Michelin, perché l'azienda francese portava al debutto tre nuove gomme posteriori da far provare alle squadre e sembra che i riscontri siano stati positivi.
Pos. | # | Pilota | Moto | Tempo | Gap | Giri |
1 | 12 | Maverick Vinales | Yamaha | 1'38.967 | 98 | |
2 | 21 | Franco Morbidelli | Yamaha | 1'39.014 | 0.047 | 78 |
3 | 93 | Marc Marquez | Honda | 1'39.257 | 0.290 | 80 |
4 | 42 | Alex Rins | Suzuki | 1'39.334 | 0.367 | 75 |
5 | 20 | Fabio Quartararo | Yamaha | 1'39.428 | 0.461 | 56 |
6 | 63 | Francesco Bagnaia | Ducati | 1'39.466 | 0.499 | 54 |
7 | 30 | Takaaki Nakagami | Honda | 1'39.555 | 0.588 | 59 |
8 | 36 | Joan Mir | Suzuki | 1'39.670 | 0.703 | 67 |
9 | 43 | Jack Miller | Ducati | 1'39.745 | 0.778 | 60 |
10 | 35 | Cal Crutchlow | Honda | 1'39.903 | 0.936 | 73 |
11 | 9 | Danilo Petrucci | Ducati | 1'39.917 | 0.950 | 57 |
12 | 4 | Andrea Dovizioso | Ducati | 1'39.925 | 0.958 | 63 |
13 | 53 | Tito Rabat | Ducati | 1'39.938 | 0.971 | 75 |
14 | 46 | Valentino Rossi | Yamaha | 1'39.968 | 1.001 | 71 |
15 | 5 | Johann Zarco | KTM | 1'40.197 | 1.230 | 70 |
16 | 44 | Pol Espargaro | KTM | 1'40.201 | 1.234 | 57 |
17 | 99 | Jorge Lorenzo | Honda | 1'40.357 | 1.390 | 65 |
18 | 38 | Bradley Smith | Aprilia | 1'40.564 | 1.597 | 88 |
19 | 29 | Andrea Iannone | Aprilia | 1'40.606 | 1.639 | 76 |
20 | 88 | Miguel Oliveira | KTM | 1'40.862 | 1.895 | 61 |
21 | 17 | Karel Abraham | Ducati | 1'41.100 | 2.133 | 35 |
22 | 55 | Hafizh Syahrin | KTM | 1'41.162 | 2.195 | 52 |
23 | 50 | Sylvain Guintoli | Suzuki | 1'41.243 | 2.276 | 69 |
24 | 6 | Stefan Bradl | Honda | 1'41.429 | 2.462 | 84 |
25 | 26 | Dani Pedrosa | KTM | 1'41.824 | 2.857 | 51 |
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