Tecnica Yamaha: cupolino modulare e carenature estreme
La Casa di Iwata nei test di Sepang ha portato una serie di novità aerodinamiche che sono state valutate dai piloti ufficiali che in tre giorni hanno raccolto una marea di dati telemetrici. Scopriamo cosa è stato provato in Malesia.

La Yamaha ha impressionato nei test di Sepang. Per le novità tecniche che ha portato sulla pista malese e per la capacità di raccogliere informazioni con cinque piloti di rango in grado di segmentare il lavoro di sviluppo o di accelerare i tempi della delibera (o bocciatura) di certe soluzioni.
Sulla M1 abbiamo assistito alla fioritura di diversi elementi che evidenziamo come anche la Casa di Iwata abbia posto una particolare attenzione alla ricerca aerodinamica.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, con il cupolino senza aggiunta
Photo by: Yamaha Motor Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing, con la M1 dotata del cupolino maggiorato
Photo by: Yamaha Motor Racing
Il primo aspetto curioso riguarda il cupolino: seguendo la moda lanciata dalla Honda, anche la Yamaha ha proposto una soluzione più stretta per ridurre la resistenza all’avanzamento della moto, ma poi alla fine dei tre giorni di collaudo ha mostrato anche una copertura aggiuntiva che si può togliere in un attimo grazie a tre supportini.
È il segno che non ci sono ancora le idee chiare, oppure si stanno deliberando soluzioni che possono essere molto diverse a seconda del tracciato dove si va a correre.

Manopola di regolazione dell'altezza della sospensione Yamaha
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Dell’Holeshot, la rotella installata sul lato sinistro del telaio, abbiamo già detto: ora anche la M1 dispone del sistema di partenza che permette di abbassare il retrotreno riducendo l’effetto dell’impennata nel primo scatto dopo il via.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Photo by: Yamaha Motor Racing

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Aprilia RS-GP 2020
Photo by: Aprilia Racing
Ma la moto giapponese ha colpito anche per la modularità delle carenature montate sul cerchio anteriore. L’innovazione in questo campo è frutto del lavoro svolto l’anno scorso dalla Ducati: la squadra di Borgo Panigale recentemente ha aumentato la superficie della “mezzaluna” inferiore incrementando l’area coperta.
E l’Aprilia è andata nella stessa direzione della Desmosedici, mentre la Yamaha sta lavorando per laminare il flusso nella parte antero-superiore della ruota con quattro prese d’aria che alimentano un condotto che potrebbe somigliare, come concetto, all’S-duct della F1, facendo sfogare l’aria in alto, in prossimità delle alette del cupolino.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Photo by: Yamaha Motor Racing
Valentino Rossi ha girato anche con una mezzaluna di carbonio nella parte inferiore del cerchio e, per completare un pacchetto molto complesso, ha sfruttato anche una presa di raffreddamento della pinza che andava a pescare aria fresca sopra l’impianto Brembo.
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