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Taramasso: "Una nuova costruzione posteriore nei test"

Il responsabile della Michelin ha analizzato per Motorsport.com il weekend del Mugello ed introdotto quello di Barcellona, anticipando una novità che le squadre proveranno nei test di lunedì.

Piero Taramasso, Michelin

Foto di: Michelin Sport

Il weekend del Mugello ci ha mostrato il lato più crudele del motorsport, portandosi via Jason Dupasquier, un ragazzo di appena 19 anni che stava inseguendo il suo sogno. Ma, dal momento che si è deciso di correre comunque, c'è anche un lato sportivo del Gran Premio d'Italia da analizzare ed in particolare la Michelin ha ottenuto ottimi riscontri sul saliscendi toscano. Basta un dato per evidenziarlo: il tempo di gara del vincitore Fabio Quartararo è stato di 16 secondi inferiore rispetto a quello del 2019 (nel 2020 la MotoGP non ha corso in Toscana a causa della pandemia).

Il responsabile dell'azienda francese, Piero Taramasso, ha tracciato un bilancio del fine settimana per Motorsport.com, iniziando anche ad introdurre il Gran Premio di Catalogna, che si disputerà domenica a Barcellona, anticipando inoltre che nei test di lunedì sarà a disposizione di team e piloti una nuova costruzione posteriore pensata per migliorare il warm-up.

"Quello del Mugello è stato un weekend triste per quello che è successo a Dupasquier. Dal punto di vista degli pneumatici però è andato tutto per il meglio. Fin dal primo giorno si è visto che funzionavano bene, perché i piloti avevano già provato praticamente tutte le mescole. Il venerdì sera avevano già un'idea abbastanza chiara di quali fossero le soluzioni che potevano soddisfare le loro esigenze", ha detto Taramasso.

"All'anteriore hanno scelto tra la dura e la media, perché la soft era troppo morbida anche per le temperature del mattino. Al posteriore invece la scelta era tra la soft e la media, con la prima che garantiva un po' più di grip nella prima fase di gara, ma meno costanza di rendimento. Alla fine è stata scelta solo da tre dei piloti della Honda, mentre tutti gli altri hanno optato per la media, che era quella che aveva dimostrato fin dall'inizio di essere il miglior compromesso di grip, costanza e stabilità".

"La mescola è la stessa che era stata utilizzata nel 2019, la differenza era la carcassa, perché era quella che avevamo introdotto l'anno scorso, quando però non abbiamo corso al Mugello. E le prestazioni sono state molto buone, perché i tempi sul giro sono stati migliori ed il tempo della distanza di corsa è stato di ben 16 secondi più basso rispetto a due anni fa. Il ritrmo è stato elevato e costante, quindi siamo stati in linea con quello che è il nostro obiettivo per questa stagione", ha aggiunto.

Tutti si aspettavano una grande Ducati al Mugello, dove vinceva dal 2017, invece le Desmosedici GP sono rimaste giù dal podio mostrando un calo alla distanza. Secondo te hanno avuto più difficoltà sull'anteriore o sul posteriore?
"Penso che possano aver avuto qualche difficoltà in più sul posteriore, ma è stata una situazione un po' strana, perché sono stati molto competitivi venerdì e sabato, poi la domenica lo sono stati molto meno. Credo che questa cosa possa essere dipesa anche dal vento, che è aumentato molto domenica, e quello è un fattore che di solito infastidisce abbastanza la Ducati. Era già successo anche in Qatar. Poi Bagnaia era quello che sembrava avere più potenziale, ma purtroppo non abbiamo potuto vedere quello che avrebbe potuto fare perché è caduto quasi subito".

Comunque per voi c'è stata l'indicazione preziosa di vedere cinque moto diverse nelle prime sette posizioni...
"Sì, quattro moto diverse nella top 4 e cinque diverse nelle prime sette. Tutti erano contenti e infatti questo è stato uno dei weekend in cui ho avuto meno lavoro da fare (ride)".

Iniziamo a parlare del Gran Premio di Catalogna, cosa ci puoi dire della pista?
"Barcellona è un tracciato molto esigente per le gomme, per certi versi simile al Mugello, perché ha un rettilineo molto lungo, curve veloci e curve più strette. La grande differenza è che al Mugello il grip è buono sull'asciutto, mentre quello del tracciato catalano è davvero poco. L'anno scorso comunque ci eravamo già resi conto di questo problema, quindi non è una novità o una sorpresa".

Nel 2020 la gara era slittata a fine settembre, questa volta invece si corre nello slot tradizionale di Barcellona...
"L'anno scorso aveva fatto molto freddo e sull'asfalto c'erano poco più di 20 gradi, ma eravamo andati in un periodo dell'anno diverso dal solito, quindi quest'anno ci aspettiamo di trovare delle temperature più normali".

Che soluzioni avete scelto per l'anteriore?
"Abbiamo confermato sia la dura che la soft dello scorso anno. La novità è la media, che è un mix di entrambe: si tratta di una gomma asimmetrica, soft sul lato sinistro, che è quello più critico per la temperatura, e dura sul destro, che è quello invece che può accusare più usura".

Per il posteriore invece?
"Abbiamo tre gomme asimmetriche, tutte con la spalla destra più dura rispetto alla sinistra. A livello di mescole abbiamo scelto di indurire, perché la soft nel 2020 aveva evidenziato un'usura molto importante: si consumava tanto e in questo modo perdeva qualcosa anche in termini di stabilità. Anche con la media abbiamo fatto uno step verso il duro, perché l'obiettivo è di avere una gomma costante per tutti i giri della gara. La dura invece è la stessa che avevamo un anno fa".

La pista è stata modificata nell'ultimo settore, pensi che questo possa avere un impatto sulle gomme?
"Il disegno della curva 10 è stato modificato e in quel tratto ci sarà un asfalto nuovo, quindi con un po' più di grip rispetto al resto del circuito. Credo che possa essere solo un vantaggio per le gomme, perché in teoria dovrebbe esserci meno spinning e quindi meno usura rispetto al passato in quel punto".

Lunedì ci sarà anche una giornata di test collettivi, porterete qualche novità in ottica 2022?
"Ci sarà una nuova costruzione posteriore che avevamo già portato nei test in Qatar, ma che non avevano provato troppi piloti. Si tratta di una gomma pensata per migliorare il warm-up, quindi per entrare prima in temperatura. Inoltre dovrebbe offrire un po' più grip ed essere più costante. In Qatar faceva troppo caldo, perché è una gomma che andrebbe provata in condizioni di fresco, quindi speriamo che la possano usare magari al mattino nei test di lunedì. E' una gomma che può servire su piste come Valencia, Le Mans o Assen, dove a volte al mattino ci sono temperature molto basse. Inoltre, avendo le stesse dimensioni e la stessa rigidità della carcassa già esistente, può essere utilizzata anche solo per la mescola dura per esempio, senza che i team debbano ad andare ad intervenire sulle geometrie delle moto".

In teoria quest'anno avreste dovuto introdurre una nuova gomma anteriore se non ci fosse stato il congelamento. Quel progetto è stato accantonato?
"Stiamo portando avanti lo sviluppo, ma per il momento è un lavoro interno, a livello di software. Vorremmo apportare alcune modifiche alla base che avevamo realizzato. Era una gomma pensata per avere più grip e più superficie di contatto sia in frenata che in inserimento di curva. Ora stiamo lavorando per vedere se possiamo renderla più costante e meno sensibile agli sbalzi di temperatura, soprattutto quando le moto sono in scia. Ci stiamo lavorando, ma è da escludere che possa entrare a far parte dell'allocazione per il 2022".

Questo fine settimana torna in pista anche la MotoE, ci sono delle novità su questo fronte?
"E' la prima volta che la MotoE corre a Barcellona e porteremo le stesse soluzioni che avevamo a Jerez e Le Mans, perché sono polivalenti, quindi adatte sia al caldo che al freddo. Normalmente l'allocazione prevede quattro gomme anteriori e cinque posteriori, ma in questo caso portiamo eccezionalmente una gomma anteriore in più, perché così potranno utilizzare delle gomme nuove in ogni turno, visto che Barcellona è una pista più esigente rispetto a quelle che affrontano solitamente".

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