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Taramasso: "I piloti Suzuki scelgono già le gomme al venerdì!"

Il responsabile della Michelin ha spiegato che Joan Mir ed Alex Rins sono tra le armi della Suzuki, perché spesso al venerdì sera hanno già deciso la gomma con cui faranno la gara e poi il sabato si concentrano su quelle, lavorando in ottica di domenica.

Piero Taramasso, Michelin

Piero Taramasso, Michelin

Gold and Goose / Motorsport Images

Il primo dei due round di Valencia della MotoGP sembra aver impresso un marchio importante alla stagione 2020, con la prima vittoria nella classe regina di Joan Mir che gli è fruttato anche il +37 in classifica sul compagno Alex Rins e su Fabio Quartararo. Se il Mondiale sembra aver preso la strada del box Suzuki, il Gran Premio della Comunità Valenciana potrebbe ancora regalare delle sorprese, perché nel weekend di quello d'Europa i piloti hanno girato sull'asciutto solamente in occasione della gara.

La convinzione del responsabile della Michelin, Piero Taramasso, è che se le squadre avranno modo di lavorare sull'asciutto fin da venerdì, potranno affinare gli assetti delle moto e migliorare le performance, magari andando a modificare anche i risultati rispetto a quelli che abbiamo visto tre giorni fa.

"Lo scorso weekend abbiamo girato in tutte le condizioni. La gara è stata sull'asciutto, ma venerdì e sabato i piloti hanno provato anche con la pista bagnata o solamente umida. Le condizioni erano realmente buone solo in gara, anche se alla prima curva era ancora presente una grande chiazza di bagnato. Ma le condizioni ottimali non le abbiamo mai avute e lo si è visto anche dai tempi, che sono stati costanti, ma non veloci come ci saremmo aspettati" ha detto Taramasso a Motorsport.com.

"Per questo weekend comunque le previsioni meteo sono buone, anche a livello di temperature, perché si parla di minime intorno ai 15 gradi e massime sui 20 gradi, quindi credo che potremo mettere a frutto l'esperienza della gara di domenica scorsa, con i team che dovrebbero avere l'opportunità di lavorare sulla messa a punto fin da venerdì. Sono convinto comunque che le gomme si comporteranno bene, perché le mescole hanno già dimostrato di essere ben centrate per questa pista. La conferma è data dal fatto che in gara sono state usate cinque delle sei soluzioni che avevamo portato e che l'unica scartata è stata la soft anteriore" ha aggiunto.

Nonostante le condizioni non ottimali, sei riuscito a farti un'idea di quale fosse la combinazione ideale lo scorso weekend?
"Credo che le soluzioni più adatte alla gara di domenica fossero la dura all'anteriore e la media al posteriore, anche se non sono quelle che hanno vinto la gara, visto che le Suzuki avevano entrambe due gomme medie. La gomma dura anteriore però ha funzionato bene, perché è costante ed offre un buon supporto, quindi permette di attaccare dal primo all'ultimo giro su una pista che è molto esigente con la gomma davanti. Al posteriore invece sapevamo che la gomma media avrebbe reso bene in quelle condizioni, con la temperatura dell'asfalto che era buona grazie al sole".

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Franco Morbidelli ha accusato un innalzamento della pressione della gomma anteriore, come era già capitato anche a Fabio Quartararo ad Aragon. Cosa ci puoi dire in merito?
"E' una cosa che può succedere quando sei nel traffico e la gomma non 'respira', quindi non ha modo di potersi raffreddare. In questo modo si surriscalda ed inevitabilmente va su anche la pressione. Poi ci possono essere moto o piloti che sono più sensibili da questo punto di vista. Sicuramente, in parte incide la pressione di partenza a freddo, ma poi dipende anche da tante altre cose: dal bilanciamento del peso sull'anteriore, dal modo in cui frena il pilota e da quanto tempo resta nella scia della moto che lo precede. Anche le cover dei freni possono essere una variabile, perché se da una parte mantengono la temperatura dell'impianto frenante, dall'altro possono trasferire ulteriore calore alla gomma".

Morbidelli è stato l'unico che ha utilizzato la gomma dura anche al posteriore. Era un azzardo o si poteva provare?
"Non era un rischio, perché è una gomma che lavora su un range di temperature molto ampio. L'aveva già provata nel Warm-Up e non era andata male. Aveva un buon feeling ed era convinto che con una temperatura più alta avrebbe funzionato ancora meglio. Diciamo che è andata bene, ma non come si sarebbe aspettato. Aveva meno potenziale della media, ma forse questo è dovuto anche al fatto che c'era anche poca gomma sulla pista, vista la pioggia dei giorni precedenti, quindi le condizioni non erano ideali per questa gomma. In ogni caso, non la reputavo un azzardo".

La Suzuki sta dominando questa seconda parte di stagione e sembra la moto che riesce a sfruttare meglio la nuova gomma posteriore di quest'anno. La sensazione è che la GSX-RR non abbia evidenti punti forti e deboli, ma che sia una moto abbastanza completa, e forse è questo che le consente di allargare la finestra di utilizzo delle gomme, avendo meno alti e bassi della concorrenza. Può essere una lettura corretta?
"Sì, sono d'accordo. E' un ragionamento logico. E' una moto che ha tanto turning, e lo si vede subito senza il bisogno di avere un occhio esperto, per le traiettorie che riesce a fare e per il modo con cui riesce a superare in percorrenza. Ha un buon telaio, un buon bilanciamento, poi è migliorata a livello di motore: non ha ancora le velocità di punta della Ducati, ma non è neanche tra le più lente. Credo comunque che una delle chiavi sia il fatto che riesce ad erogare la potenza in modo molto dolce e fluido. Ma penso che anche i piloti siano uno dei loro punti di forza, perché sono veloci e sanno gestire bene le gomme. Inoltre hanno già le idee chiare fin dal primo giorno, capiscono subito qual è quella che gli dà il feeling migliore. Il venerdì sera, di solito, ci dicono già quali sono le gomme con cui correranno domenica. Poi il sabato lavorano con quelle in funzione della gara e credo che questo sia un ottimo metodo di lavoro".

Questa era iniziata come una stagione "pazza", ma alla fine stanno venendo fuori i valori reali e sembra che vinceranno quelli che si sono riusciti ad adattarsi meglio a questa nuova realtà...
"All'inizio non era facile capire chi potesse essere il riferimento, sia a livello di moto che di piloti, ma già dall'Austria si era capito che il pacchetto composto dalla Suzuki e da Joan Mir era molto competitivo. E infatti hanno continuato ad esserlo dal Red Bull Ring in avanti, ed era abbastanza chiaro che fossero loro quelli che riuscivano ad interpretare meglio la nuova gomma posteriore e tutto il resto".

Gomme Michelin

Gomme Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Michelin tyre

Michelin tyre

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport

Foto di: Michelin Sport

Camion Michelin

Camion Michelin

Pneumatici Michelin

Pneumatici Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Michelin logo

Michelin logo

Foto di: Michelin Sport

Piero Taramasso, Michelin

Piero Taramasso, Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

I tecnici della Michelin

I tecnici della Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il tecnico Michelin rileva la temperatura della pista

Il tecnico Michelin rileva la temperatura della pista

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Michelin Technical Team

Michelin Technical Team

Foto di: Michelin Sport

Pneumatici Michelin usati

Pneumatici Michelin usati

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Un dipendente Michelin al lavoro

Un dipendente Michelin al lavoro

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Pneumatici Michelin

Pneumatici Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Piero Taramasso, Michelin

Piero Taramasso, Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Pneumatici Michelin

Pneumatici Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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