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Taramasso: "Gomma dura ad Assen? Scelta per la stabilità"

Il responsabile della Michelin ha spiegato cosa ha portato la maggior parte dei piloti di MotoGP ha puntare sulla gomma dura posteriore in gara ad Assen, tracciando anche un bilancio positivo del weekend olandese, che ha portato nuovi record all'azienda francese.

Piero Taramasso, Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Mandando in archivio il Gran Premio d'Olanda, la MotoGP è arrivata al giro di boa della stagione 2021. Nove i GP fin qui disputati ed altri dieci (salvo complicazioni legate alla pandemia) ci aspettano da qui alla fine del percorso, ma la gara di Assen segnava la fine della prima parte del campionato. Prima di tornare in pista per il Gran Premio di Stiria ci sarà infatti una pausa di ben cinque settimane.

Prima di dare appuntamento al Red Bull Ring, abbiamo fatto il punto della situazione in casa Michelin con il responsabile Piero Taramasso, che ha parlato di un weekend decisamente soddisfacente per l'azienda francese, che ha portato i piloti a fare anche scelte poco preventivabili alla vigilia, sfruttando quasi l'intera gamma di pneumatici che gli erano stati messi a disposizione, grazie anche al nuovo manto.

Il tutto con Maverick Vinales che ha fatto segnare il nuovo record del tracciato olandese in qualifica e la Yamaha gemella di Fabio Quartararo che invece ha polverizzato quello della distanza di gara nella gara domenicale.

"E' andata bene e diciamo che dobbiamo ringraziare parecchio il nuovo asfalto. Hanno fatto veramente un bel lavoro, perché garantiva un buon livello di grip sia sul bagnato che sull'asciutto. Non ho sentito parlare di buche: di solito quando rifanno gli asfalti è facile che ci possano essere anche delle ondulazioni, invece non ci sono stati problemi. Ma noi sappiamo che di solito quando c'è un asfalto nuovo, la tendenza è che funzionano tutte le mescole. Quello che le ha differenziate ad Assen è stata la stabilità, che era molto elevata con la dura, mentre faceva muovere un po' di più la moto con la morbida. A livello di potenziale e di grip invece erano molto simili", ha detto Taramasso a Motorsport.com.

"Ad Assen ci sono molti cambi di direzione, alcuni ad altissima velocità, quindi la gomma dura aiutava la moto ad essere più stabile e quella è stata la chiave che ha portato la maggior parte dei piloti a sceglierla. Comunque poi in gara le Honda ufficiali sono andate sulla soft, mentre Nakagami e le Aprilia hanno utilizzato la media, ma alla fine della gara erano contenti anche loro delle performance. E' vero che i primi tre avevano tutti la dura, ma credo che avrebbero potuto fare una buona gara anche utilizzando altre specifiche", ha aggiunto.

La scelta della dura in un certo senso ha "spiazzato" anche voi...
"Già da venerdì avevamo visto che tutte le mescole funzionavano bene, poi sabato abbiamo confermato che la soft e la media non avevano tanta usura, quindi è stata un po' una sorpresa quando abbiamo visto che i piloti hanno provato la dura e sembravano indirizzati a fare la gara con quella, perché di solito se funzionano la soft e la media si fermano lì. Se non ci sono problemi di usura o di temperatura, lavorano per cercare di ottimizzare il setting per queste due mescole. In questo caso invece hanno provato la dura, gli è piaciuta ed hanno deciso di usarla anche in gara. Però per noi è andata bene, perché alla fine in gara hanno utilizzato cinque delle sei specifiche che avevamo portato, se non contiamo le due di backup che avevamo portato in caso di problemi con il nuovo asfalto, che alla fine non sono state necessarie".

Oltre alle tre opzioni al posteriore, infatti, all'anteriore sono state montate sia la media che la soft. E Vinales ha fatto un'ottima gara con quest'ultima, chiudendo secondo...
"E' andato molto bene e dopo la gara ha detto di non aver accusato alcun degrado o calo a livello di performance. Ma è anche vero che ad Assen non ci sono staccate veramente impegnative e questo diminuisce lo stress sulla gomma anteriore".

Le Yamaha hanno fatto doppietta ed incetta di record, ma ancora una volta si è visto grande equilibrio alle loro spalle...
"L'altro aspetto positivo è che abbiamo visto parecchie moto competitive. Sicuramente, le Yamaha ufficiali erano un pochettino al di sopra degli altri, ma abbiamo visto tutti i sei marchi rappresentati nelle prime otto posizioni. I tempi sono stati buoni, perché sono stati battuti sia il record in qualifica che quello della durata della corsa, che è quello a cui teniamo di più e che è stato migliorato di ben 19 secondi. Questo dimostra anche che i tempi sono stati molto costanti, con una forbice di circa un secondo tra il giro migliore e quello peggiore per tanti piloti. La maggior parte ha fatto i proprio giri veloci verso metà gara, ma questo è stato dovuto anche al fatto che la pista offriva un pelino meno di grip rispetto al resto del weekend, perché le Moto2 portano via la gommatura della MotoGP durante la loro gara, e quindi chi aveva montato la dura ha avuto bisogno di qualche giro in più per farla funzionare. Magari è stata una gara meno spettacolare delle precedenti, ma è anche vero che ad Assen non è facile superare".

Di questa situazione della Moto2 ormai se ne parla da tempo, ma esiste un modo per dimostrarla empiricamente?
"Noi abbiamo concepito e costruito un mezzo che è in grado di misurare il livello di grip della pista. Quindi in ogni momento saremmo in grado di verificarlo e dimostrare alla Dorna ed alla Grand Prix Commission che il grip cambia, e parecchio, dopo la Moto2. Avevamo fatto un primo test ad Aragon nel 2019, ma poi con tutte le restrizioni legate al COVID non abbiamo avuto più modo di continuare. E' un peccato, ma rimane nei nostri obiettivi per il futuro".

Nella FP2 di venerdì la MotoGP ha girato anche sotto alla pioggia. Che indicazioni avete avuto?
"Non abbiamo avuto sorprese perché portavamo la nostra allocazione rain standard. I piloti erano veramente stupefatti e contenti del grip che veniva offerto dalle gomme e dal nuovo asfalto, perché le prestazioni sono state veramente incredibili".

Sul fatto che in tanti hanno usato la gomma dura, sabato c'era stata anche una battuta di Valentino Rossi, che ha scherzato dicendo: "Neanche la Michelin sa quali gomme funzionano e quali no, figuriamoci noi". Come l'hai presa?
"Non so esattamente come gli sia stata riportata, ma credo che sia stata una questione di incomprensione. In effetti, in mattinata avevo fatto parecchie interviste in televisione ed avevo detto che secondo me i piloti non avrebbe utilizzato la dura, mentre lui aveva capito che avessi detto che non era una buona opzione per la gara. Ma alla fine la sua era una battuta simpatica, forse ha preso un altro tono per come era stata trascritta. Ma io comunque l'ho presa bene, non ci ho dato troppo peso".

Nel weekend abbiamo visto in azione anche le MotoE. Che indicazioni avete avuto dalle Energica Ego al debutto in Olanda?
"Era la prima volta che andavamo ad Assen con la MotoE, ma non abbiamo registrato problemi particolari. I piloti hanno trovato un buon feeling con l'anteriore. In gara il posteriore scivolava un pochino in più rispetto ai giorni precedenti, perché la temperatura era più alta, ma era comunque era una cosa progressiva, che non hanno avuto problemi a controllare. Abbiamo assistito ad una gara spettacolare, con tanta battaglia, quindi per noi è stato positivo anche il bilancio della MotoE".

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