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Taramasso: "Dovizioso troverà la chiave per la gomma nuova"

Dopo la giornata di test, il responsabile della Michelin in MotoGP ha fatto il punto della situazione in vista del GP di Spagna per Motorsport.com.

Piero Taramasso, Michelin

Michelin Sport

Jerez de la Frontera è una delle piste più a sud d'Europa, quindi è normale che nella seconda metà di luglio si possano trovare delle temperature infernali (ieri 58 gradi sull'asfalto). Non sono quindi le condizioni più facili per la MotoGP, che riparte proprio dall'Andalusia dopo i quattro mesi di stop forzato imposti dalla pandemia del Coronavirus.

Nel weekend ci sarà la prima gara della stagione, il Gran Premio di Spagna, ma ieri abbiamo avuto un primo assaggio di quelli che potranno essere i valori in campo, con una giornata di test che si è rivelata particolarmente utile anche per la Michelin, che deve fornire a tutti degli pneumatici in grado di reggere delle temperature molto più elevate rispetto a quelle che si trovano a Jerez nel mese di maggio, slot abituale della prima gara europea della stagione.

Il responsabile dell'azienda francese, Piero Taramasso, ha fatto per Motorsport.com il punto della situazione in vista del weekend di gara, alla luce dei dati raccolti in questa prima giornata di attività dopo tanta attesa.

"I piloti sono messi a dura prova dalle temperature, come i motori e le gomme, però alla fine erano tutti contenti delle performance e del feeling perché gli pneumatici danno un buon grip. La pista alla mattina era un po' sporca, poi si è gommata, anche se nel pomeriggio, quando ci sono dei picchi di temperatura, perde un po' del suo grip" ha detto Taramasso.

"Nonostante questo, tutte le specifiche hanno funzionato bene, sia a livello di grip che di durata. I piloti hanno utilizzato cinque delle sei specifiche che abbiamo portato sia per la gara di questo fine settimana che per quella del prossimo: le tre anteriori e al posteriore la soft e la media. L'unica che non hanno provato è la posteriore dura, ma anche con le altre due alcuni piloti sono riusciti a fare 22-24 giri con la stessa gomma e tutto sembrava sotto controllo".

In situazione di test, molti arrivano a mettere insieme questi giri sulla stessa gomma facendo diversi stint. Dovendoli fare consecutivamente in gara, ci si può aspettare un drop ad un certo punto?
"I dati che abbiamo raccolto ieri non vanno in questa direzione, ma dipenderà anche dalla scelta che faranno i piloti. Chi andrà su una soluzione aggressiva, puntando sulla soft, probabilmente dovrà gestire un drop. Chi invece monterà una media o una dura, potrà attaccare dall'inizio alla fine. Poi è da vedere anche il ritmo che ci sarà in gara, che dipenderà anche dalla temperatura e dal grip offerto dalla pista. Ieri eravamo sull'1'38" basso e credo che con una gomma media sia un ritmo che non richieda troppa gestione".

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Come mai nessuno ha usato la posteriore dura nel test di ieri?
"Perché la soft e la media funzionavano bene. Non davano problemi di durata o di surriscaldamento, quindi non c'è stata la necessità di provarla. Di solito nei test inizi con la più morbida, poi passi alla media e vai sulla dura solo c'è la necessità. Ma se riesci a far funzionare le altre due da subito, hai il vantaggio di avere più grip, quindi non c'è bisogno di andare su una mescola più dura, che sicuramente ti offre più stabilità e più costanza, ma anche meno grip. In queste condizioni, con la pista sporca e molto calda, i piloti cercano principalmente il grip".

E' ipotizzabile quindi che si vada verso una gara in cui nessuno monterà la gomma dura al posteriore, nonostante le temperature molto alte...
"In base ai feedback di ieri, l'orientamento sembra quello della dura o della media per l'anteriore e della media e della soft per il posteriore. Poi è anche vero che ieri era solo la prima giornata e che i piloti dovevano un po' ritrovare il ritmo. Bisogna vedere se domani e sabato i tempi si abbasseranno, aumentando le sollecitazioni. Poi la temperatura potrebbe anche alzarsi ancora e quindi potrebbe anche presentarsi la necessità di orientarsi verso la gomma dura".

Rispetto all'allocazione standard che avevate preparato per Jerez, andando a correre a luglio invece che a maggio, come avete dovuto modificare le mescole?
"A maggio ci possono essere 10 o 15 gradi di meno sull'asfalto, quindi abbiamo dovuto rivedere l'allocazione. Al posteriore abbiamo introdotto una mescola più dura, eliminando quella che avrebbe dovuto essere la soft, perché con queste temperature non avrebbe funzionato. Dai risultati di ieri, sembra che abbiamo fatto una buona scelta. All'anteriore invece siamo rimasti sullo stesso centraggio, perché comunque avevamo già previsto delle temperature alte: l'anno scorso al venerdì erano già stati toccati i 50 gradi sull'asfalto, quindi eravamo già andati su delle soluzioni dure. Più dura di quella abbiamo solamente quella che portiamo in Malesia o a Barcellona, che è più resistente al calore, ma offre meno grip. Ma su un tracciato come Jerez, che non sollecita troppo l'anteriore, era una scelta troppo conservativa".

Vedendo il passo di ieri, verrebbe da dire che Marquez e la Honda hanno trovato la chiave per sfruttare la nuova costruzione posteriore. Invece Dovizioso continua a dire che non capisce cosa deve fare per farla funzionare sulla Ducati. E' corretto?
"Stamattina ho visto le dichiarazioni di Dovizioso e ne abbiamo parlato anche ieri. Diciamo che deve interpretarla ancora un po', perché non è facile quando passi ad una gomma nuova che offre più grip, perché cambia completamente l'equilibrio della moto: bisogna adattare sia il setting che lo stile di guida. E' vero invece che Marc l'ha subito interpretata bene qui. Le Suzuki e le Yamaha si erano trovate bene fin dai test invernali, ma credo che anche Dovizioso stia arrivando. Io lo vedo bene per la gara, perché ieri ha fatto un buon lavoro. Sono convinto che quindi sarà lì a lottare per il podio".

Restando in casa Ducati, è curioso invece che Bagnaia ha detto che, a differenza dei suoi compagni, ha trovato più feeling con la gomma di quest'anno rispetto a quella dell'anno scorso...
"Diciamo anche che Pecco è uno degli ultimi arrivati, quindi ha meno riferimenti ed abitudini, quindi per lui è un po' più facile adattarsi. Per altri piloti che invece si sono abituati a guidare con lo stesso stile per tanti anni, è più difficile adattarsi. Ma l'esperienza di Dovizioso sarà sicuramente un vantaggio per arrivare ad interpretare bene la gomma nuova. Quando arriverà a quel punto, sarà super competitivo. Miller e Zarco comunque sono stati veloci, quindi la gomma nuova si adatta anche alla Ducati, bisogna solo trovare la chiave giusta".

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Francesco Bagnaia, Pramac Racing
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