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Taramasso: "A Portimao utile anche la presenza dei titolari"

Oggi e domani vanno in scena a Portimao i test in vista dell'ultima gara della stagione e il responsabile della Michelin spiega che anche il lavoro dei titolari sulle moto stradali potrà rivelarsi utile per scegliere le gomme giuste.

Piero Taramasso, Michelin

Foto di: Michelin Sport

Dopo aver riposato lo scorso fine settimana, la MotoGP è pronta a riaccendere i motori questo weekend a Le Mans, per il nono appuntamento della stagione. Ma non prima di fare tappa a Portimao, dove oggi e domani sono impegnati i collaudatori di tutti i marchi per prendere le misure alla pista che ospiterà l'ultima tappa del Mondiale 2020, un tracciato inedito per il Motomondiale.

Un test al quale parteciperanno anche diversi titolari, in sella però a delle Superbike stradali, e che sarà molto utile anche ai tecnici della Michelin, che dovranno scegliere le gomme da portare al Gran Premio del Portogallo, come ci ha spiegato il responsabile Piero Taramasso.

"Abbiamo portato diverse soluzioni. Quattro o cinque sia all'anteriore che al posteriore, che dalle simulazioni ci sono sembrate le migliori per questo tracciato. In questi due giorni gli faremo provare un po' tutto ai collaudatori e poi sceglieremo le tre soluzioni per la corsa in base ai dati che raccoglieremo" ha detto Taramasso a Motorsport.com.

Vi potrà essere utile in qualche modo anche la presenza dei titolari?
"Anche se gireranno con delle gomme standard, penso che possiamo ottenere delle buone informazioni anche dai dati dei piloti titolari. Anche loro utilizzeranno gomme Michelin, quelle che forniamo nei campionati Superbike come il CIV ed il CEV, ma abbiamo portato anche la gamma del Mondiale Endurance, che sono gomme che garantiscono una durata maggiore, ma sono comunque performanti".

Avete già riscontrato qualche criticità in Algarve?
"Il problema è che oggi è una giornata splendida e alle 9 c'erano già quasi 25 gradi. Ieri alle 14 c'erano 40 gradi sull'asfalto e non credo che queste saranno le condizioni che troveremo quando torneremo per il GP il 22 novembre. Diciamo che questa sarà un po' un'incognita".

Prima di pensare a Le Mans, facciamo un passo indietro a Barcellona, dove avete avuto praticamente il problema opposto...
"Il problema è stato che la temperatura è stata più bassa di quello che ci saremmo aspettati. Giovedì è scesa in maniera repentina e domenica l'asfalto toccava appena i 20 gradi durante la gara. Quando l'aria è fresca, anche quando giri, le gomme tendono a raffreddarsi e in queste condizioni la soluzione che poteva funzionare meglio era con una soft sia all'anteriore che al posteriore. 17 piloti si sono indirizzati su questa soluzione, mentre gli altri cinque hanno scelto la media all'anteriore. Un'opzione che però non era particolarmente adatta a queste condizioni, quindi non sono sorpreso che i piloti che l'hanno scelta siano stati quelli che hanno fatto più fatica e che si sono lamentati".

C'è anche una curiosità interessante legata alla gomma anteriore media che avevate a Barcellona...
"La cosa curiosa è che erano stati proprio quelli che l'hanno usata ad opporsi alla possibilità di cambiare la gomma media. In Austria, guardando all'allocazione che avevamo previsto prima dell'inizio del campionato, avevamo proposto di cambiare la media davanti e di portare al suo posto un'asimmetrica, che ci pareva più adatta alle condizioni che ipotizzavamo di trovare a Barcellona. La maggior parte dei piloti erano d'accordo, ma loro si sono opposti e per cambiarla era necessaria l'unanimità. Ma le condizioni non erano proprio quelle che ci saremmo aspettati, perché solitamente a fine settembre a Barcellona non sono troppo differenti rispetto a giugno. Va detto che comunque noi giochiamo sempre un po' d'anticipo, nel senso che la gomma media di solito è quella ideale per le condizioni che ipotizziamo, con la dura che ci 'copre' nel caso in cui ci fosse più caldo e la soft che fa lo stesso per il freddo. Non è un caso quindi che quasi tutti abbiano utilizzato la soft".

Però va detto che la pista offriva meno grip del previsto e anche questo ha indirizzato tutti verso le soft...
"Anche questo è un aspetto importante. Abbiamo visto subito che il grip offerto dalla pista era molto più basso rispetto all'anno scorso. Il perché di preciso non lo sappiamo, anche se i livelli di umidità erano molto alti e questo può aver contribuito. Però c'era davvero pochissimo grip ed è strano, perché l'asfalto è stato rifatto solo nel 2018. In due anni quindi ha perso tantissimo grip. Ci sono tante teorie, a partire dal fatto che è la pista su cui gira di più la Formula 1, ma la verità è che non sappiamo il perché di questa situazione".

Il bilancio del weekend da parte della Michelin quindi è positivo?
"Nonostante tutto, i tempi sono arrivati ad un decimo dal record della pista e da quello in gara. Anche la performance pura quindi non è stata così male alla fine, anche se tutti i piloti sono stati obbligati ad andare sulla mescola soft. Comunque sono cose che possono succedere, non è stata la prima volta e non sarà l'ultima".

Veniamo a Le Mans, dove invece è lecito aspettarsi temperature ancora più basse...
"Guardando le previsioni, si parla di 7-8 gradi al mattino e massimo 15-16 al pomeriggio. In questo caso quindi porteremo delle soluzioni più morbide rispetto a quelle che avevamo a Barcellona. A Le Mans, in qualsiasi periodo dell'anno, bisogna portare le specifiche più adatte alle basse temperature, perché anche nel mese di maggio può fare freddo e c'è anche l'incognita della pioggia. Per questo abbiamo deciso di portare le mescole più morbide del nostro range sia all'anteriore che al posteriore".

Avete modificato l'allocazione rispetto a quella che sarebbe stata prevista nel mese di maggio?
"Sull'anteriore portiamo le stesse soluzioni del 2019, perché si erano comportate bene e comunque anche l'anno scorso la temperatura dell'asfalto era di 16 gradi e quella dell'aria di 14 gradi durante la gara. Le condizioni quindi potrebbero essere simili e la maggior parte dei piloti aveva optato per la soft all'anteriore, quindi abbiamo deciso di proseguire su questa strada. Per quanto riguarda il posteriore invece, la soft e la media sono le stesse, mentre abbiamo deciso di provare a rendere un po' più soft la mescola dura proprio per adattarci al periodo diverso dell'anno. Comunque, come dicevo, si tratta delle mescole più adatte alle basse temperature, quindi possono funzionare anche se l'asfalto è solo a 15 gradi. Per quanto riguarda le gomme da bagnato, sono quelle standard che portiamo su tutti i circuiti".

Il tracciato francese ospiterà anche il round conclusivo della MotoE...
"La MotoE farà due gare, una al sabato ed una alla domenica, ed è la prima volta che correrà a Le Mans. Inoltre c'è la novità che sarà l'ultima gara della domenica, visto che la MotoGP partirà alle 13, prima anche della Moto2. La cosa interessante sarà vedere come si comportano le gomme perché, essendoci una sola specifica, sono le stesse che abbiamo utilizzato a Jerez con 60 gradi d'asfalto. Sarà molto utile anche per noi vedere come andranno con 20 gradi d'asfalto".

Camion Michelin
Pneumatici Michelin
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
Un dipendente Michelin al lavoro
Un dipendente Michelin al lavoro
Pneumatici Michelin
Membri del team Michelin al lavoro
Michelin Technical Team
Michelin Technical Team
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Motorhome Michelin
Un dipendente Michelin al lavoro
Michelin tyre
Piero Taramasso, Michelin
I tecnici della Michelin
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