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Simulazione MotoGP: per le gomme di Portimao occhio al meteo

Secondo i tecnici di Megaride la combinazione di pneumatici migliore per affrontare le sfide del circuito portoghese è mescola media all’anteriore e dura al posteriore. Una scelta possibile solo con temperature miti e condizioni di asciutto, perché le previsioni meteo sono instabili per cui vedremo una gara diversa da quella di quattro mesi fa.

Grafico Megaride, incremento termico dei pneumatici a Portimao

Grafico Megaride, incremento termico dei pneumatici a Portimao

MegaRide

Toh, chi si rivede, Portimao. A poco più di quattro mesi dal suo debutto nella MotoGP, l’Autodromo Internacional do Algarve è di nuovo sotto i riflettori del Motomondiale per il terzo Gran Premio stagionale.

Secondo l’analisi tecnica effettuata dagli ingegneri MegaRide c’è da aspettarsi una gara differente rispetto allo scorso novembre, soprattutto a causa di condizioni climatiche instabili che potranno influenzare in maniera determinante la scelta gomme, le strategie e, dunque, le sorti finali della corsa.

Il meteo nell’Algarve è sempre capriccioso, ma in una primavera dappertutto piuttosto fredda come questa, i frequenti rovesci stagionali, accompagnati da vento forte, potrebbero complicare le cose e riservare delle sorprese rispetto all’unico precedente su questo circuito, quello della fine della scorsa stagione, per l’appunto.

Ma andiamo con ordine. Partiamo dalle caratteristiche del tracciato, molto apprezzato dai piloti per la sua varietà e caratterizzato da 6 curve a sinistra e 9 a destra, di media e bassa velocità. Nonostante la presenza di un rettilineo molto lungo, tale configurazione costringe le moto a stare in piega per la maggior parte della gara, rendendo il setup piuttosto complesso.

Gli ingegneri, infatti, sono posti di fronte a una doppia sfida: mettere in pista un moto che allo stesso tempo garantisca al pilota reattività nei cambi di direzione e assoluta stabilità nell’ingresso curva.

I continui transitori e la presenza di numerosi saliscendi, inoltre, rendono la ricerca da parte dei piloti del corretto punto di staccata un rebus ancora più complicato oltre a moltiplicare la possibilità di traiettorie e punti di frenata, soprattutto ai fini del sorpasso.

Una miscela di elementi e varianti che impegna molto i team ma che di certo va a vantaggio dello spettacolo.

In tali condizioni, le gomme Michelin, termocoperte o meno che siano, sono chiamate a svolgere un ruolo da protagonista assoluto. La scelta delle mescole da adottare in gara dovrà rispondere a due particolari esigenze: sostenere l’enorme stress causato dai frequenti cambi di direzione e la ricerca dell’aderenza anche in condizioni atmosferiche difficili e su un asfalto non particolarmente amico del grip.

Nel grafico Megaride ecco il salto termico sulla gomma alla curva 15

Nel grafico Megaride ecco il salto termico sulla gomma alla curva 15

Photo by: MegaRide

La prova più dura per le gomme e i piloti è attesa – sembra una metafora della vita - all’ultima curva, la 15 (Galp), che immette sul rettilineo del traguardo, da percorrere in accelerazione e in piega a destra.

A complicare la situazione, già molto stressante per la mescola in questo tratto - come evidenzia il grafico di MegaRide - è anche il cambio di pendenza. Tale combinazione di sollecitazioni rende necessaria l’adozione di una gomma posteriore con spalla destra rinforzata.

Ma se le mescole e le spalle delle gomme sono chiamate a fare gli straordinari, i freni se la possono prendere più comoda. La curva più impegnativa per il sistema frenante è la 1, posta alla fine del rettilineo principale.

Ecco il grafico Megaride che evidenzia lo stess termico delle gomme alla curva 1 e 2 di Portimao

Ecco il grafico Megaride che evidenzia lo stess termico delle gomme alla curva 1 e 2 di Portimao

Photo by: MegaRide

È su questo tratto particolare che gli ingegneri di MegaRide hanno condotto delle simulazioni per verificare l’incremento termico sull’anteriore che, come si vede dal grafico, si impenna e aumenta ulteriormente nella curva 2, posta pochi metri dopo.

Ed è qui che entrano in gioco le temperature e le condizioni meteo. Lo scorso anno il clima piuttosto mite e asciutto rese possibile la scelta di una mescola media al front e una dura al rear, una combinazione che aiuta a gestire al meglio lo stress sugli pneumatici.

Nella gara del prossimo fine settimana le condizioni potrebbero cambiare (al momento sembrerebbero clementi per domenica, ma molto piovose fino a venerdì) e presentare pioggia misto a vento, con conseguente abbassamento della colonnina di mercurio.

Un’eventualità che complicherebbe la gestione delle gomme e il raggiungimento del compromesso tra tenuta e stabilità oltre che del corretto working range termico. Il che significherebbe niente dure e tante incognite da affrontare su un circuito ancora “giovane” per la Moto GP.

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