Simulazione MotoGP: Mugello, occhio alle gomme alle Arrabbiate!
Ecco i dati che emergono dall'analisi degli ingegneri di Megaride: alla curva San Donato ci sarà uno sbalzo termico della gomma anteriore in staccata di circa 60 gradi, ma saranno le due caratteristiche curve del Mugello insieme con la sequenza Casanova-Savelli a mettere alla frusta gli pneumatici, per cui sarà determinante il set-up delle moto e la strategia gomme.
Dopo un anno di assenza le MotoGP torneranno a rombare a Scarperia sul mitico circuito del Mugello. E per le caratteristiche del tracciato, tra i più difficili e tecnici della stagione, dal Gran Premio d’Italia potrebbero arrivare già le prime sentenze per questo Campionato, molto combattuto e nel quale le gerarchie non sono ancora ben delineate.
La gara del Mugello potrà infatti indicare se non la rosa dei contendenti al titolo, magari chi ne sarà tagliato fuori. E le chance per restare in corsa dipendono moltissimo dalla strategia delle gomme che i team adotteranno e dal set-up delle moto, particolarmente complesso. Non a caso il tracciato toscano è tra i più peculiari e amati del campionato, tanto dal pubblico quanto dai piloti.
Se il motore può fare la differenza sul rettilineo, che è il più lungo del mondiale e dove potrebbe essere battuto il record di velocità conseguito da Johann Zarco con la Ducati in 362,4 km/h, la ciclistica risulta essenziale per affrontare i numerosi cambi di direzione e la varietà delle curve, che si alternano tra veloci e lente e con continue variazioni altimetriche tra salite e discese in successione.
Le analisi degli ingegneri di MegaRide confermano il grande stress a cui sono sottoposte le gomme Michelin non solo nei transitori, ma anche dalle caratteristiche dell’asfalto, abbastanza abrasivo.
La combinazione delle diverse variabili suggerisce l’utilizzo delle mescole medium sia all’anteriore sia al posteriore, anche se non è escluso che la scelta possa cadere sulle hard per ottenere maggiore stabilità all’anteriore.
La scelta delle hard sarà addirittura obbligata nel caso la colonnina di mercurio segni nel corso del weekend temperature alte, in linea con la stagione. L’uso delle mescole morbide si può ipotizzare solo nel caso di freddo e solo per la ruota posteriore.
Le previsioni meteo non escludono una possibilità al 50% di pioggia che renderebbe tutto terribilmente più difficile per i rivoli d'acqua che potrebbero attraversare la pista in più punti, rendendo il fondo molto insidioso.
La staccata della San Donato, come evidenziato dal focus di MegaRide sulla sollecitazione termica all’anteriore, è la più dura del Gran Premio: in ingresso curva la lunga frenata alla fine del rettilineo principale surriscalda la gomma anteriore di quasi 60 gradi.
Altro tratto da tenere d’occhio in un tracciato complessivamente molto impegnativo è la sequenza Casanova-Savelli che porta alle Arrabbiate, due curve nelle quali è possibile attuare con successo manovre di sorpasso.
In questo punto, l’incremento termico è localizzato in alcune zone del pneumatico nelle quali si registrano divari particolarmente accentuati rispetto alla temperatura media della gomma.
In questa sequenza di curve la spalla destra del posteriore è molto stressata e fa registrare incrementi termici localizzati che superano i 40°C alla fine della seconda delle due Arrabbiate. Da qui la scelta di Michelin di portare una mescola asimmetrica al posteriore con spalla destra rinforzata.
Simulazione MegaRide per il GP d'Italia di MotoGP: si notino le variazioni di temperatura fra le due spalle della gomma
Photo by: MegaRide
Il Mugello non è, invece, un circuito eccessivamente severo per i freni: le curve in successione sono abbastanza regolari e consentono un corretto raffreddamento dei dischi. Un piccolo sollievo per tecnici e piloti che per il resto, le colline toscane potranno godersele davvero poco.
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