Simulazione MotoGP: ecco tutte le insidie di Silverstone
Su tracciato inglese che ospita la MotoGP sono attese temperature più alte del solito che potrebbero provocare un eccessivo scivolamaneto delle moto che può degenerare nel surriscaldamento e, quindi, nel blistering. I piloti, quindi, dovranno trovare il giusto passo in gara per garantirsi la durata degli pneumatici in quella che potrebbe diventare una gara tattica più che d'attacco.
Foto di: MegaRide
Il Motomondiale atterra, è il caso di dire, nel circuito di Silverstone, vecchio aeroporto della RAF, come suggerisce anche il layout del tracciato.
Non a caso, nei primi Anni 50, l’autodromo sfruttava le piste di atterraggio, comunemente disposte a triangolo negli aeroporti britannici. Il tracciato è il più lungo del mondiale ed è tra i più veloci con 18 curve, 8 a sinistra e 10 a destra, per lo più ad ampio raggio e in successione, percorse a velocità sostenute.
A Silverstone le staccate impegnative sono poche: Brembo classifica il tracciato di severità 3 su una scala da 1 a 5. La più complessa è la Stowe (curva 7), dove la velocità delle moto diminuisce di circa 200km/h, come evidenziato dall’analisi dei tecnici di Megaride che segnalano, in quel tratto, un incremento di temperatura di circa 60 gradi centigradi sull a gomma anteriore.
La scelta degli pneumatici operata da Michelin per Silverstone è orientata alla gestione ottimale della sfida principale del circuito inglese: i cambi di direzione.
Il tracciato con le sue curve ad ampio raggio, di media velocità, mette sotto stress gli pneumatici non tanto per le frenate, infatti, ma per il continuo alternarsi dell’orientamento delle curve.
In particolare, l’anteriore deve essere molto preciso e stabile per consentire il giusto ingresso in curva e il posteriore deve garantire frequenti accelerazioni. La ricerca del grip al posteriore sarà determinante durante il weekend di gara.
Come evidenziato nel grafico, dove viene riportato l’andamento delle temperature sul posteriore nella mitica zona di Maggots e Becketts (curva 2-3-4), c’è un notevole stress termico su entrambe le spalle posteriori.
Attenzione particolare va prestata al meteo e alle condizioni della pista. Nell’estate dell’inedite piogge sulle vette della Groenlandia, anche a fine agosto le temperature e nella meteorologicamente lunatica Gran Bretagna, potrebbero essere relativamente elevate.
Tenendo conto che l’asfalto di Silverstone è abbastanza recente, il mix alte temperature più asfalto scivoloso possono causare spinning, ovvero l’eccessivo scivolamento della moto, che può portare a incrementare le temperature all’interno della ruota generando overheating che a sua volta sfocia nella formazione di blister, come successo nell’ultimo Gran Premio del 2019.
Il fenomeno in questione è noto come blistering ed è legato alla formazione di bolle d’aria tra la carcassa e il fondo del battistrada, con la formazione di piccoli crateri sulla gomma. Tale fenomeno non dipende tanto dalla struttura del pneumatico, ma dall’aggressività del pilota e dalle alte temperature, oltre che a problemi al setup.
Al contrario di quanto si pensa, il blistering non inficia direttamente la performance, ma indirettamente, poiché comporta una maggiore usura della gomma e un più rapido decadimento delle sue prestazioni. Fortunatamente è un fenomeno che in una certa misura può essere tenuto a bada, “ingentilendo” lo stile di guida.
In sostanza, la scelta delle gomme dipenderà molto dalle condizioni meteo. In caso di alte temperature meglio optare per le medie, se non addirittura per le hard, benché gli pneumatici soft garantiscano più grip. In cambio di una minore performance assoluta, una scelta prudente può consentire una maggiore durata delle prestazioni di picco durante tutta la gara, dal decollo all’atterraggio, nell’ex aeroporto di Silverstone.
Grafico Simulazione MotoGP, MegaRide: Silverstone
Photo by: MegaRide
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