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Savadori: quel treno da non perdere che arriva a 28 anni

Rookie a 28 anni, arrivato quasi dal nulla. Lorenzo Savadori è un po' l'oggetto misterioso della griglia di partenza della MotoGP 2021. Ha fatto tanta gavetta per guadagnarsi questa chance con l'Aprilia e c'è da scommettere che darà tutto se stesso per onorarla al meglio. Se ci sarà un futuro oltre quest'anno, dipende solo da lui.

Lorenzo Savadori, Aprilia Racing Team Gresini

Foto di: Aprilia Racing

Quasi un terzo della griglia di partenza della MotoGP 2021 sarà occupata da piloti italiani. Su 22 moto al via, ben sette hanno avuto i loro natali nel Bel Paese, anche se forse uno di loro viene sempre preso un po' troppo poco in considerazione.

A molti potrebbe sembrare anche solo un "tappabuchi", visto che arriva alla ribalta solo a 28 anni (li festeggerà il 4 aprile, il giorno del GP di Doha), ma Lorenzo Savadori si è guadagnato una chance per diventare un pilota titolare in MotoGP e c'è da scommettere che farà di tutto per convincere l'Aprilia di essersela meritata.

Il pilota romagnolo ha vissuto una carriera meno convenzionale rispetto a quella della maggior parte dei colleghi della top class, ma questo non vuol dire che non si sia fatto tutta la gavetta necessaria per arrivare al posto che occupa oggi, seppur favorito dalla squalifica per doping di Andrea Iannone.

Lorenzo Savadori, Aprilia Racing Team Gresini

Lorenzo Savadori, Aprilia Racing Team Gresini

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Anche perché quando era un ragazzino, era considerato un talento da tenere d'occhio: basta pensare che nel 2008 centrò l'accoppiata del titolo Tricolore e di quello Europeo della 125cc. Nello stesso anno ha fatto anche il suo debutto nel Mondiale, disputando tre wild card e conquistando 3 punti nella tappa conclusiva di Valencia.

L'esperienza iridata nella classe entrante, allora ancora riservata alle moto due tempi, non è stata però delle più entusiasmanti: nel 2009 ha disputato 14 Gran Premi, collezionando soprattutto ritiri e chiudendo con 7 punti, tutti frutto di un nono posto al Sachsenring. E non è andata meglio l'anno successivo, quando i punti furono appena 5 e il miglior risultato un 12esimo posto.

Nessuno ha mai messo in dubbio il talento di Lorenzo, ma il fisico è stato un handicap in questa fase della sua carriera: oggi è alto quasi 1,80 e purtroppo si è sviluppato piuttosto presto, quindi si è ritrovato ad essere troppo "ingombrante" per una piccola 125cc.

A quel punto ha dato una sterzata decisa, passando tra le derivate di serie, e le soddisfazioni hanno cominciato ad arrivare: dopo un anno di apprendistato nella Coppa del Mondo Superstock 1000, nel 2012 ha conquistato la prima vittoria nella gara di casa, a Monza, in sella alla Ducati del Barni Racing Team, con la quale alla fine ha chiuso quinto in campionato, forte anche di altri due podi.

Il campione 2015 Lorenzo Savadori, Nuova M2 Racing Team

Il campione 2015 Lorenzo Savadori, Nuova M2 Racing Team

Photo by: savadorilorenzo.com

Poi il passaggio al Team Pedercini, con il quale in sella ad una Kawasaki ha bissato il successo di Monza nel 2013, ma soprattutto è stato capace di battagliare per il titolo nel 2014, inchinandosi per appena otto punti all'argentino Tati Mercado. Nonostante due vittorie e quattro pole position, l'amaro in bocca però è stato tanto, perché nella gara decisiva, a Magny-Cours, Savadori è caduto proprio all'ultimo giro quando era al comando, servendo su un piatto d'argento il titolo all'avversario.

La riscossa però non ha tardato ad arrivare, perché il 2015 è stato finalmente il suo anno, oltre che segnare l'inizio del legame con Aprilia: in sella alla RSV4-RF della Nuova M2 Racing è stato il mattatore della stagione con quattro vittorie e proprio Magny-Cours questa volta è stata il teatro del suo trionfo, che è valso anche il primo titolo della Casa di Noale nella Superstock 1000.

Un successo che è stato il trampolino di lancio per il salto nel Mondiale Superbike, anche se ormai nel 2016 l'Aprilia RSV4-RF iniziava ad essere una moto un po' attempata e quindi le soddisfazioni raccolte con la Iodaracing non sono state troppe: in un paio di occasioni, ad Assen e Donington, ha sfiorato il podio con il quarto posto, ma poi si è dovuto accontentare di chiudere decimo nel Mondiale.

Lorenzo Savadori, Milwaukee Aprilia

Lorenzo Savadori, Milwaukee Aprilia

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Ancora Aprilia, ma questa volta con i colori del Team Milwaukee, nei due anni successivi. Il 2017 è iniziato male, con un infortunio in Thailandia che lo ha costretto poi a saltare anche la gara di Aragon, oltre alla seconda gara di Buriram. Complici anche questi tre zero obbligati, a fine anno ha chiuso 11esimo, con due quinti posti ad Assen e Magny-Cours come migliori risultati. Anche nel 2018 l'inizio è stato complicato, con una clavicola fratturata a Phillip Island, quindi la prima parte di stagione non gli ha regalato troppe soddisfazioni. Il finale però è stato positivo, con un quarto posto a Magny-Cours e la top 10 iridata.

La parentesi nel Mondiale si conclude qui, ma non il legame con l'Aprilia, che è proseguito nel Campionato Italiano. E nel suo piccolo Lorenzo è riuscito a fare una mezza impresa: dopo aver chiuso secondo nel 2019, nel 2020 è infatti riuscito a buttare giù dal trono il collaudatore Ducati Michele Pirro, che era stato campione quattro volte nei cinque anni precedenti. Nel mezzo c'era stata anche l'esperienza non particolarmente positiva in MotoE, che però era stata quella che gli aveva permesso di entrare a far parte della famiglia del Gresini Racing, rinforzando anche il legame con Aprilia, che successivamente lo ha reso anche tester MotoGP.

Lorenzo Savadori, Nuova M2 Racing, Aprilia

Lorenzo Savadori, Nuova M2 Racing, Aprilia

Photo by: CIV

Il resto è storia recente, con la squalifica per doping di Iannone che ha imposto alla Casa di Noale di sostituirlo per tutto il 2020. Cosa che ha fatto inizialmente con il tester Bradley Smith, prima di regalare proprio a Lorenzo la grande occasione di fare il suo debutto in MotoGP come premio per il trionfo nella SBK Tricolore: tra le due gare di Valencia e quella di Portimao sono arrivati due ritiri ed un 18esimo posto, ma in Portogallo, dove aveva già avuto modo di fare tre giorni di test, aveva mostrato evidenti passi avanti, staccando un ottimo quarto tempo nella FP1.

"Non posso che ringraziare Aprilia per questa grande opportunità. So di avere molto da imparare, la categoria è impegnativa e ancora nuova per me. I test e le gare dello scorso anno mi hanno permesso di iniziare a costruire la fiducia con questa moto e con questi pneumatici, ma è solo una base di partenza, con molto margine di miglioramento", ha detto ieri Savadori, in occasione della presentazione della nuova RS-GP.

Aggiungendo che avrà uno stimolo in più nel cercare di rendere orgoglioso il suo mentore Fausto Gresini, che purtroppo ci ha lasciati la scorsa settimana dopo una lunga battaglia contro il COVID-19: "Cercherò di trasformare il dolore generato dalla scomparsa di Fausto, una persona che ha creduto molto in me, in energia positiva. La sua determinazione e i suoi insegnamenti mi accompagneranno in questa nuova fase della mia carriera".

Lorenzo Savadori, Gresini Racing

Lorenzo Savadori, Gresini Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

A questo punto bisogna essere molto onesti nel dire che Savadori non rappresentava la prima scelta dell'Aprilia per il 2021. L'idea primaria è stata quella di attendere il ricorso al TAS di Iannone, che purtroppo si è concluso con un inasprimento della pena da 18 mesi a quattro anni. A quel punto, però, il mercato piloti aveva già piazzato praticamente tutti i tasselli al loro posto.

Il primo tentativo dei vertici di Noale è stato con i rider di esperienza: Cal Crutchlow, in uscita dalla Honda LCR, aveva anche firmato un pre-contratto, ma l'opzione è scaduta prima che ci si potesse sedere a discuterne nuovamente, e alla fine ha deciso di cedere alla corte della Yamaha, che lo voleva come collaudatore. Poi è stata la volta di Andrea Dovizioso, che però ha reputato il progetto RS-GP troppo acerbo per le sue ambizioni di contendente al titolo, preferendo un anno sabbatico da dedicare al motocross.

Poi c'è stato un sondaggio con alcuni piloti di Moto2, tra cui Marco Bezzecchi, Fabio Di Giannantonio e Joe Roberts, ma tutti hanno declinato l'offerta per garantirsi un'altra occasione per andare a caccia del titolo della classe di mezzo. All'Aprilia quindi è rimasta solo l'opzione di un ballottaggio tra chi già aveva in casa, quindi proprio Smith e Savadori.

Nei piani iniziali, i due se la sarebbero dovuta giocare fino ai test invernali, invece l'azienda ha deciso di puntare con decisione sul pilota italiano, che a 28 anni avrà l'occasione più grande della sua carriera, da sfruttare senza avere troppa pressione addosso. Il CEO Massimo Rivola, infatti, non gli chiede dei risultati precisi, ma solo una crescita costante che lo porti a chiudere il gap con il più esperto Aleix Espargaro il più in fretta possibile.

Aleix Espargaro e Lorenzo Savadori, Aprilia Racing Team Gresini

Aleix Espargaro e Lorenzo Savadori, Aprilia Racing Team Gresini

Photo by: Aprilia Racing

"Per Lorenzo sarà una sorta di anno da rookie, perché non conosce molte piste. Penso che un pilota che arriva dalla Moto2 abbia più chance di mettersi subito in evidenza in MotoGP rispetto ad uno che arriva dalla Superbike. Ha fatto tre gare l'anno scorso e devo dire che ci ha già fatto vedere delle cose promettenti. Mi aspetto di vederlo crescere nel corso della stagione", ha detto Rivola.

"Non dico che possa riuscire a battere Aleix, ma che possa avvicinarsi sempre di più. Non penso che sia giusto mettergli un target in termini di risultati, ma Aleix dovrà essere il suo riferimento, perché in passato tutti gli altri piloti hanno fatto fatica a reggere il confronto. Due anni fa, all'inizio è stata dura anche per un pilota di talento come Iannone, perché ci vuole tempo per adattarsi ad una moto nuova. Comunque Lorenzo è molto concentrato e determinato, ha un ottimo riferimento in Aleix, quindi spero che lo vedremo crescere con il passare delle gare".

Ora sta proprio a lui dimostrare di meritarsi un palcoscenico importante come quello della MotoGP. L'Aprilia va incontro ad una stagione cruciale, nella quale porterà in pista una RS-GP particolarmente rivista, sulla quale ci sono grandi aspettative, generate anche dal fatto che a Noale possono contare ancora sulla concessioni e quindi avranno più margini per sviluppare rispetto agli altri costruttori, che invece devono fare i conti con i congelamenti imposti dalla pandemia.

Se Savadori si mostrerà all'altezza, questa potrebbe anche non essere la sua unica chance: "Ovviamente ci piacerebbe avere un grande nome. Se poi da qui alla fine dell'anno Lorenzo Savadori diventerà un grande nome, allora saremo il team più felice del mondo", ha detto infatti Rivola pensando al 2022.

Massimo Rivola, Romano Albesiano, Aleix Espargaro e Lorenzo Savadori, Aprilia Racing Team Gresini

Massimo Rivola, Romano Albesiano, Aleix Espargaro e Lorenzo Savadori, Aprilia Racing Team Gresini

Photo by: Aprilia Racing

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