Rossomondo: “La MotoGP può essere buona come la F1, forse meglio!”
In questa chiacchierata avvenuta ad Austin con Motorsport.com, il nuovo direttore commerciale di Dorna Dan Rossomondo svela i suoi piani per ribaltare la popolarità della MotoGP.
Austin ha assistito qualche giorno fa all’inizio di quella che molti, compreso il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta, definiscono come “la nuova era della MotoGP”. Con il Circuito delle Americhe come scenario, è stato presentato Dan Rossomondo, l’incaricato di sostituire Manel Arroyo nel ruolo di direttore commerciale del campionato (CCO). Lo statunitense, proveniente dall’NBA (nel suo ultimo periodo ha ricoperto l’incarico di vicepresidente di sponsor globali e mezzi di comunicazione), si è posto come obiettivo quello di revitalizzare un mondiale che punta ad attirare un nuovo pubblico per assicurarsi un futuro tanto attraente quanto quello disegnato da Liberty Media per rilanciare la popolarità della Formula 1.
“Non possiamo essere più contenti del suo arrivo”, ha sottolineato Ezpeleta. Si tratta di un approdo strategico che per il CEO di Dorna significa “Poter portare la MotoGP a nuove vette, dato che la visione commerciale di Dan e le sue idee fresche sono i nostri migliori alleati”. Rossomondo è parte di una nuova strategia dell’azienda per rinforzare l’apparato commerciale della MotoGP. La finalità del suo arrivo è quella di recuperare la quota di mercare e di collocarsi nelle generazioni più giovani, quelle che hanno mostrato un certo distacco da un prodotto con un evidente valore sportivo. La sfida per Rossomondo è enorme, ma è entusiasta dell’avventura che intraprende.
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
“Il fatto che la MotoGP abbia creduto in me significa molto, perché questo implica il fatto di credere che io abbia le doti adeguate per quest’avventura”, ha commentato il nuovo CCO, che riconosce di stare vivendo una seconda gioventù grazie allo stimolo che questo nuovo capitolo della sua vita gli presenta. Durante la notte ho la testa piena”, ammette. Molte idee sono originali, possono aiutare la MotoGP a espandersi “soprattutto nei nuovi mercati” come gli Stati Uniti. “Voglio un campionato che sia rilevante quando non c’è un gran premio. Cerco di mantenere le persone attratte tutto l’anno, non solo con le gare. Come nella NFL, che ha 18 fine settimana occupati nella stagione, ma riesce ad essere rilevante tutto l’anno”, spiega.
Un’altra strada per la rigenerazione del mondiale passa per l’assimilazione di idee provenienti da altre discipline, come l’NBA, dove ha accumulato maggiore esperienza. “Se c’è qualcosa che l’NBA fa meglio di tutti è raccontare storie. Se loro credono in qualcosa, faranno in modo che esista”, sottolinea il nordamericano. Ad ogni modo, lo specchio più conveniente in cui guardarsi, per similitudini, è la Formula 1, che genera più di 2500 milioni di euro, secondo i dati di Forbes, e che nel 2022 ha visto una crescita che ha superato i 400 milioni di dollari rispetto alla stagione precedente.
“Ruberemo alcune idee. Non abbiamo paura di questo, ma avremo le nostre e, con un po’ di fortuna, anche loro ruberanno qualcosa da noi. Penso che la MotoGP possa essere buona come la Formula 1, se non migliore”, afferma il direttore del New Jersey, che ad Austin è rimasto sorpreso quando è andato in service road a vedere passare le moto: “Il prodotto televisivo è eccellente, ma non credo che gli renda giustizia, perché è una cosa che fa impazzire”.
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