Rossi: "Non abbiamo provato niente che ci cambi la vita, tante piccole cose positive"
Nonostante il 17esimo tempo a fine giornata, il "Dottore" è soddisfatto del lavoro fatto dalla Yamaha nei test di Jerez. Anche se vedere la Honda che continua a portare aggiornamenti importanti rende più difficile la risalita.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Valentino Rossi ha chiuso la giornata di test collettivi di Jerez de la Frontera al 17esimo posto, ma a quanto pare la classifica non sembra essere un problema per il "Dottore", perché è convinto che il lavoro fatto sul tracciato andaluso sia stato produttivo, anche se la Yamaha non aveva portato sviluppi particolarmente importanti per la M1.
"Era importante fare questo test, soprattutto su questa pista, perché durante il weekend abbiamo un po' faticato. Abbiamo provato alcune piccole cose e qualcosa di meglio c'è. Non abbiamo trovato niente che ci cambi la vita, ma tante piccole cosine che ci possono far andare un pochino più forte" ha detto Valentino, che ha completato 74 giri, con un best di 1'38"056.
Poi ha ribadito un concetto già espresso più volte, ovvero che ad Iwata finalmente hanno imboccato la strada giusta, ma che ci vorrà ancora un po' di tempo per arrivare al livello di Honda e Ducati: "E' stato un buon test, ma oggi la MotoGP è difficile perché il livello è molto alto e le altre moto vanno molto forte, quindi ci vuole un po' di tempo. Almeno però adesso iniziato a vedere un po' di frutti, con alcune che cose che quando le provi vanno subito un po' meglio. Negli ultimi due anni non era stato così".
Se Yamaha e Ducati hanno fatto soprattutto fine tuning ieri, la Honda ha fatto provare a Marquez un nuovo telaio con innesti in carbonio: "Cosa ti devo dire? Non mi sembra una novità. Stanno lavorando tanto, perché hanno visto che lo faceva la Ducati e si sono adeguati. Loro alla fine sono la Honda..."
Dopo essere stato una delle rivelazioni del weekend, Fabio Quartararo è stato il più veloce anche nei test con la Yamaha del Team Petronas. Valentino ha sottolineato quindi che avere altre due M1 così veloci in pista (la quarta è quella di Franco Morbidelli) ha i suoi pro ed i suoi contro.
"E' un aiuto per loro più che altro. Ognuno deve fare il suo lavoro e ci sono sempre i pro ed i contro. Per la Yamaha è un progetto giovani molto interessanti, forse il migliore di tutti, perché c'è un grande team e due piloti che vanno forte. Il rovescio della medaglia è che ci sono due piloti in più che ti possono arrivare davanti" ha concluso.
Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont
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