Rossi: "Mi scuso per il calcio, ma ora è difficile vivere nel paddock"
Nel suo debrief subito dopo la gara di Valencia, il "Dottore" si è scusato con la signora protagonista di un video che sta facendo discutere molto sui social. Però ha spiegato che su di lui nel paddock forse c'è troppa pressione ora.







Nelle ultime ore Valentino Rossi è finito al centro di una polemica perché sui social network è finito un video girato ieri nel paddock di Valencia, nel quale il pilota della Yamaha tira un calcio ad una signora mentre passa in scooter per divincolarsi nel "traffico".
Il gesto ovviamente ha scatenato tante critiche e oggi quindi il "Dottore" ha voluto dare la versione dei fatti, scusandosi con la signora, ma spiegando anche che nel video si vede solo una parte di quello che è successo in quei frangenti.
"Il video l'ho visto e naturalmente è solo l'ultima parte di tutto quello che è successo. Per prima cosa devo scusarmi con la signora e spero che stia bene" ha raccontato Vale.
Che poi ha affrontato quello che secondo lui è il vero problema di fondo della vicenda: "Per me però è veramente difficile vivere nel paddock. Qui a Valencia è una situazione incontrollabile, ma anche da altre parti. E' da un po' di gare che chiedo di aiutarmi, però quando esco dal mio camion sono sempre schiaffi, gente che mi ruba il cappello, gente che mi tira per fare la foto".
Successivamente ha dato anche la sua versione dei fatti su quanto accaduto ieri: "Lì uscivo da un gruppo di persone che mi stavano 'menando'. Purtroppo c'era questa signora che per farsi il selfie mi è venuta addosso e mi ha anche frenato, quindi ho avuto paura per la mia incolumità. Però le chiedo scusa".
Insomma, una maggiore tutela nel paddock sarebbe utile, anche se il calore dei tifosi alla fine fa sempre piacere: "Sicuramente quando siamo a lavorare abbiamo già tanti problemi e sarebbe bello poter andare da una parte all'altra del paddock senza dover sempre lottare con tutti. Valencia è così, è bello anche perché ci sono tanti tifosi, quindi chiedo scusa alla signora".
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