Rossi: "M1 nuova? La base sarà la 2016, ma con qualcosa di interessante"
Il "Dottore" ha parlato dei test di Sepang ai microfoni di Radio Deejay, dando anche una piccola anticipazione sulla Yamaha 2018 che vedremo debuttare alla fine di gennaio.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Da domani Valentino Rossi sarà impegnato nel tradizionale appuntamento di fine stagione al Monza Rally Show, ma il "Dottore" è appena rientrato dalla Malesia, dove ha completato gli ultimi due giorni di test dell'anno in sella alla sua Yamaha, fondamentali per designare la M1 2017.
La Casa di Iwata aveva tenuto un'assoluta riservatezza sull'andamento dei test di Sepang, ma oggi il pesarese ne ha fatto un piccolo bilancio ai microfoni di Radio Deejay, nell'apparizione che ha fatto a Deejay Chiama Italia.
Valentino ha dato un'anticipazione, spiegando che la moto 2017 è stata definitivamente accantonata e che la base su cui sarà realizzato quella del prossimo anno sarà quella del 2016.
"I test? Sono andati bene, abbiamo provato la moto col telaio vecchio vecchio, quello del 2016, abbiamo deliberato e siamo tutti d'accordo che la 2017 era peggiore, però ancora dobbiamo aspettare di vedere come sarà la moto nuova, ci sarà qualcosa di interessante. La base di partenza però sarà la moto del 2016. Ora è un momento delicato, da qui a febbraio la Yamaha deve fare il salto di qualità" ha spiegato Valentino.
Il 9 volte iridato è anche tornato sulle difficoltà che hanno caratterizzato la stagione appena conclusa, chiusa solamente al quinto posto nel Mondiale.
"Il problema è che è arrivato Viñales e lui con questa moto è andato subito forte, io appena l'ho provata non mi sono trovato bene. Ho pensato che magari, visto che era la fine della stagione, ero io a non essere in forma e abbiamo continuato con quel progetto. Ma è stato un errore perché abbiamo perso un sacco di tempo" ha detto Rossi.
Poi ha aggiunto: "Cosa non funzionava? Abbiamo fatto tante ricerche e secondo me la moto andava male dove c'era poco grip e faceva caldo. Le prime tre gare si correvano fuori dall'Europa e c'era molta aderenza, in più in Qatar si correva di sera. Poi rientrati a Jerez sono iniziati i guai".
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