Rossi: "Il reparto motori è il primo problema della Yamaha"
Il "Dottore" non si è tirato indietro quando gli è stato chiesto di commentare la sanzione rimediata dalla Casa di Iwata per le valvole irregolari. Ma oggi è anche contento per l'ufficilizzazione dell'approdo in MotoGP del fratello Luca Marini, oltre che per essere finalmente tornato in moto dopo aver sconfitto il COVID, anche se domani sarà in sesta fila.

Domani Valentino Rossi scatterà dalla sesta fila nel Gran Premio d'Europa, ma la notizia del giorno però era soprattutto il suo ritorno in pista dopo aver sconfitto il COVID-19.
Dopo aver perso anche la giornata di venerdì, oltre alle due gare di Motorland Aragon, era lecito non aspettarsi troppo dal "Dottore", che ha sfruttato l'occasione per raccontare come ha vissuto la battaglia contro il virus.
"Fortunatamente, sono sempre stato bene a livello fisico. Sono stato male solo due giorni, ma ho avuto solo un po' di febbre. Ho sempre respirato bene e non ho mai perso il gusto e l'olfatto" ha detto Valentino.
"Ci vuole qualche giorno per recuperare e in quelli ti senti un po' rincoglionito: hai un gran mal di testa e ti fanno male gli occhio. Diciamo che i primi giorni non sono belli, poi sono un po' dimagrito perché sono stato quasi due settimane a riposo assoluto" ha aggiunto.
A livello di morale i giorni più difficili sono stati gli ultimi, perché i tamponi lo indicavano sempre positivo e quindi si stava concretizzando il rischio di dover saltare anche la gara di Valencia, dopo che perdere la seconda di Aragon era già stato frustrante.
"Gli ultimi giorni poi sono stati duri, perché tutti quelli che lo avevano preso con me sono guariti dopo due settimane, invece io continuavo ad essere positivo e sinceramente ho avuto una gran paur di non poter correre neanche qui".
"Nell'ultima settimana ho fatto sei tamponi, una bella sveglia alle sette e mezza del mattino! Non è stata l'esperienza più bella della mia vita, anche perché devi stare proprio da solo ed è molto noioso".
"Vedere le gare alla tv è stata dura, soprattutto la seconda, perché la prima comunque non ce l'avrei fatta a correre. Ma stare a casa quando stai bene e sai che potresti correre è molto frustrante. Però sono molto contento di essere tornato a lavorare con il mio team e di essere tornato a guidare la M1".
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Quando poi gli è stato domandato se crede di essere mancato di più lui alla MotoGP o il contrario, il pesarese ha sancito un pareggio.
"Penso più o meno uguale. Io sono mancato alla MotoGP, ma anche la MotoGP è mancata a me. Soprattutto mi è mancata la mia squadra, lavorare sulla performance con David (Munoz), con Matteo (Flamigni), ma anche l'atmosfera che c'è nel box".
"Naturalmente la cosa che mi è mancata di più è scendere in pista e guidare la moto, perché è la cosa che mi piace di più fare e sono sensazioni che provi solo guidando una MotoGP. Il resto delle cose che faccio nella vita mi piacciono un pochino meno ed è per questo che mi è mancata molto".
Oggi però c'è stata anche una bella notizia, perché è stato ufficializzato il passaggio di suo fratello Luca Marini in MotoGP con la Ducati del Team Esponsorama. Finalmente, i due avranno quindi l'occasione di sfidarsi nella classe regina.
"Sono molto contento per Luca, perché correre in MotoGP è il sogno di tutti i piloti. Lo farà con la Ducati, con una buona moto ed in una buona condizione. Mi ha sempre detto che avrebbe voluto arrivare a correre con me e quindi sono contento, perché l'anno prossimo sarà la prima volta che correremo insieme e sarà bello".
E non ha nascosto di essere molto fiero di suo fratello, raccontando un aneddoto di ben 23 anni fa, quando Luca era appena nato.
"Sono molto contento di correre con lui, sarà una bella motivazione e sarà suggestivo. Mi ricordo che quando ho vinto il mio primo Mondiale, nel 1997, lui era appena nato. E' nato il 10 agosto del 1997 e io il titolo l'ho vinto il 31 agosto. Quando sono tornato a casa da campione del mondo, lo tenevo in braccio e lui aveva 21 giorni. Pensare che l'anno prossimo correremo insieme e che lo faremo in MotoGP, che è il sogno di tutti i piloti, mi rende molto fiero, ma soprattutto sono contento per lui".
Essendo rientrato solamente oggi, ieri Valentino non aveva avuto modo di commentare la sanzione inflitta alla Yamaha per aver utilizzato delle valvole differenti da quelle omologate in occasione del GP di Spagna, ma anche il fatto che Maverick Vinales domani scatterà dalla pitlane, avendo montato il sesto propulsore. E bisogna dire che Rossi è stato molto chiaro.
"Questo conferma che il dipartimento motori è il nostro primo problema, perché le performance non sono fantastiche, inoltre l'affidabilità è critica. Hanno fatto anche questo errore con le valvole e non è una cosa fantastica. Per il resto, io so solo che non ho perso punti, anche perché io ho rotto quando ho usato il motore incriminato, quindi per me non cambia niente".
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

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Riguardo questo articolo
Serie | MotoGP |
Evento | GP d'Europa |
Sotto-evento | Q2 |
Location | Valencia |
Piloti | Valentino Rossi |
Team | Yamaha Factory Racing |
Autore | Matteo Nugnes |
Rossi: "Il reparto motori è il primo problema della Yamaha"
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