Rossi e l'addio a Galbusera: "Meglio provare e non avere rimpianti"
Il "Dottore" ha confermato che l'anno prossimo non ci sarà più Silvano Galbusera al suo fianco e che il suo nuovo capo tecnico sarà David Munoz, debuttante in MotoGP che arriva dallo Sky Racing Team VR46. Galbusera resterà in Yamaha, alla guida del Test Team.
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Srinivasa Krishnan
Marc Marquez è ad un passo da centrare il suo ottavo titolo iridato, ma Valentino Rossi gli ha rubato la scena all'apertura del weekend del GP della Thailandia, annunciando la sua decisione di cambiare il capo tecnico Silvano Galbusera al termine della stagione.
Una decisione presa proprio insieme alla Casa di Iwata ed al tecnico, proprio perché quest'ultimo assumerà la guida del Test Team Yamaha, che nella prossima stagione dovrebbe aumentare il suo impegno, probabilmente disputando anche delle wild card (il nome caldo è quello di Johann Zarco).
Al posto di Galbusera, arriverà David Munoz, attuale capo tecnico di Nicolò Bulega allo Sky Racing Team VR46 in Moto2, che lo scorso anno aveva affiancato Pecco Bagnaia nella conquista del titolo. Una vera e propria scommessa per il "Dottore", visto che si tratta di un esordiente assoluto in MotoGP.
"E' stato un insieme di cose, ma è stato bello come è venuto. Abbiamo parlato con Silvano e la Yamaha e diciamo che sentivamo un po' fermi, come se quello che possiamo esprimere insieme come squadra sia quello che si è visto quest'anno" ha spiegato Valentino subito dopo la conclusione della conferenza stampa che ha aperto il weekend di Buriram.
"Naturalmente, vogliamo cercare di essere più forti e quindi abbiamo pensato a questa cosa, anche perché Silvano vuole continuare a lavorare, ma è contento se riesce a stare un po' di più a casa ed è un po' meno in giro per il mondo".
"Dall'altra parte, anche la Yamaha vuole provare a fare un test team un po' più serio, con più giorni di test e magari qualche wild card, quindi era buono tenere un tecnico d'esperienza come Silvano. Diciamo quindi che le cose si sono messe un po' a posto da sole. Sono contento perché anche Silvano è tra virgolette contento, poi è una nuova sfida".
La sperenza è che, essendo un debuttante, Munoz possa portare una ventata d'aria fresca nel box: "E' da tanto che corro in MotoGP e sono sempre stato tanti anni con lo stesso capo tecnico. Cambiare mi da delle buone motivazioni, anche perché David è uno giovane, che può portare delle nuove idee, anche se è vero che non ha esperienza in MotoGP".
Il 9 volte iridato non sembra temere che possa essere un handicap questa sua mancanza d'esperienza: "Vedremo, può essere che magari ci vorrà un po' di tempo. Ma è vero che oggi nei team di MotoGP il capo tecnico non è più da solo come dieci anni fa, ci sono almeno tre o quattro ingegneri che lo aiutano tra l'elettronica ed il bilanciamento della moto che lo aiutano. Però è tutto da scoprire e sarà bello vedere se riusciremo ad essere più competitivi l'anno prossimo".
Secondo Rossi poi non si può fare un paragone con l'addio di Jeremy Burgess alla fine del 2013, anche se comunque è chiaro che un po' di dispiacere c'è dopo diverse stagioni di collaborazione con Galbusera.
"Con Jeremy era stato diverso, era stato molto più difficile, anche perché veramente eravamo insieme da 15 anni. Mi sembrava però che non avesse più tante motivazioni e lo vedevo un pochino stanco. Con Silvano è stato diverso, però è sempre difficile perché, oltre al rapporto professionale, dopo tanti anni ti affezioni anche alla partita. Però lo vedo tranquillo e so che farà il tifo per noi anche se lavorerà con il test team".
Ancora una volta però Valentino si è rimesso in gioco, ma non voleva rischiare di smettere con dei rimpianti: "Quando arrivo a fare questo tipo di ragionamento, penso sempre che sia meglio provare e sbagliare. Al massimo non ci riusciamo, ma almeno non abbiamo nessun rimpianto".
Informazioni aggiuntive di Valentin Khorounzhiy
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