Rivola: "La vittoria resti a Dovizioso, ma togliamo lo spoiler alla Ducati dall'Argentina"
Il CEO di Aprilia Racing ha rilasciato un'intervista a Motosprint, nella quale ha spiegato che spera che nell'Appello di domani si possa arrivare ad un compromesso che non abbia effetti retroattivi, ma imponga una revisione delle regole e più rigidità nell'approvazione delle componenti.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Domani probabilmente avremo finalmente l'esito definitivo del Gran Premio del Qatar di MotoGP. Nella sede della FIM, in Svizzera, andrà infatti in scena l'udienza dell'appello presentato da Aprilia, Honda, Suzuki e KTM contro lo spoiler montato sul forcellone della Ducati, dopo che in prima istanza è stato respinto il reclamo che le quattro Case avevano avanzato dopo la vittoria di Andrea Dovizioso a Losail.
Il grande fautore di questa protesta è stato Massimo Rivola, nuovo amministratore delegato di Aprilia Racing, "scottato" anche dal fatto che alla Casa di Noale era stato detto no quando aveva presentato una soluzione simile a quella studiata dalla Ducati a Danny Aldridge, direttore tecnico della MotoGP.
In una lunga intervista rilasciata a Motosprint, Rivola ha ribadito che l'intenzione della protesta non è mai stata quella di privare Dovizioso della vittoria in Qatar, ma di fare chiarezza su ciò che si può e non si può fare in quell'area della moto.
Secondo lui, va trovata una soluzione di compromesso: "Non ci deve essere un effetto retroattivo; Dovizioso mantiene la vittoria in Qatar e dal GP d’Argentina la Ducati torna a correre senza quel dispositivo sulla sua moto. Salvi la vittoria, e poi inizi a discutere una nuova regola su quell’oggetto tecnico".
Ha sottolineato però anche l'errore che ha commesso Aldridge, aggiungendo che quindi in futuro dovrà usare maggiore attenzione prima di dare il via libera ad una soluzione che può generare discussioni.
"Credo che abbia dato il suo assenso giudicando in base alle informazioni che aveva, cioè quelle che gli ha passato Ducati. Ma se questo oggetto aerodinamico ha effetti sulla stabilità della moto, e ce li ha, allora si è sbagliato. Non ha verificato bene, si è fidato della spiegazione. Ma nella sua posizione non può dare un ‘ok’ in questo modo. Se funziona così, qualcosa in questo ambiente non va. E va cambiato".
Insomma, l'obiettivo finale è quello di fare in modo di ottenere regole più chiare ed evitare altre situazioni come questa.
"Non bisogna pensare male, quindi pensiamo che il direttore tecnico abbia male interpretato questa appendice aerodinamica con cui ha corso la Ducati. Se è in buona fede, ora dovrebbe spiegare che ha equivocato questa soluzione, e quindi che la regola va rifatta. Quel che è stato fatto è fatto, per il Qatar, ma per il futuro si cambia. Il direttore tecnico raccoglie più informazioni, poi redige un nuovo documento tecnico, per iscritto, e viene aggiunta una nuova regola. E sarebbero tutti più contenti".
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