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Rivola: "Iannone? Per Aprilia è un danno aspettare un altro mese"

L'amministratore delegato di Aprilia parla dell'udienza di Iannone e del fatto che la Casa di Noale sarà danneggiata nel dover attendere così tanto prima di conoscere il destino del proprio pilota.

Massimo Rivola, CEO Aprilia Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Aprilia continua a essere danneggiata. E' questo che pensa e soprattutto afferma Massimo Rivola. L'amministratore delegato della Casa di Noale è intervenuto oggi per spiegare il punto di vista dell'azienda riguardo alle tempistiche d'attesa per la sentenza che renderà noto il futuro di Andrea Iannone.

Aprilia, ora si trova tra due fuochi: ha dichiarato e ha intenzione di aspettare la sentenza legata a Iannone, supportandolo in pieno perché ritenuto innocente riguardo il caso di doping che lo ha sfortunatamente travolto in questa stagione, ma ha anche un'opportunità ghiotta di avere sul mercato - in pratica senza concorrenza - piloti del calibro di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow.

"L'udienza è stata piuttosto lunga, quasi 12 ore"; ha dichiarato Rivola. "Non posso dire cosa sia successo, posso riportare un atteggiamento aggressivo da parte della WADA, ma quello è il loro lavoro. Quello che sembra essere un po'... Nn voglio dire frustrante, ma fastidiosa è che abbiamo portato casi che sono stati decisi dal TAS senza tante spiegazioni e dimostrazioni scientifiche come abbiamo fatto in realtà per Iannone. La WADA, anche in questo caso è il loro lavoro, non le ha affatto accettate, ma per fortuna sarà compito del giudice farlo".

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"E' interessante, c'è un caso di un'atleta canadese, Dominika Jamnicky che è simile a quello di Iannone, ma ce ne sono molti altri. Quindi, ora, ovviamente è un danno per Aprilia dover aspettare un altro mese. Ci sono 8 scienziati che hanno passato tanto tempo sul caso e hanno difeso Iannone. Uno di questi è Pascal Kintz, che da 35 anni lotta contro il doping. Quindi se sta con noi c'è una ragione. Non deve dimostrare niente a nessuno".

"Anche se in un certo senso stiamo perdendo tempo, sono contento della nostra decisione e aspetteremo un altro mese. Sono contento di questo e grazie al gruppo Piaggio e a tutti i nostri partner che restano con noi. E' una battaglia diversa dal soluto, ma siamo sicuro al 100% perché tutte le prove scientifiche che abbiamo fatto non sono state fatte contro la WADA. Quindi, forse stiamo parlando di qualcosa di diverso... Non vedo motivo di aggiungere altri 4 anni di squalifica. Sono fiducioso che il giudizio nei confronti di Andrea sarà fatto in modo corretto".

"Devo ammettere di non essere pronto nel pensare di poter perdere altri piloti disponibili, ma penso sia corretto per Andrea, perché, attenzione, questa è una cosa che può accadere a chiunque in pit lane. Quindi è anche un messaggio. Vogliamo combattere il doping e siamo i primi a farlo, ma ho la sensazione che chi controlla sul doping non sia controllato da nessuno, dunque fa quello che vuole. Il suo modo di agire non è corretto".

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