Rins: “In Suzuki non c’è la stessa atmosfera di quando c’era Brivio”
Alex Rins riconosce che la mancanza di un team manager in Suzuki quest’anno si è notata nel team, dopo che Davide Brivio ha lasciato la squadra.

Alla fine del 2020, Davide Brivio aveva deciso, a sorpresa, di lasciare la Suzuki. Il team manager italiano è stato una figura chiave per il ritorno della Casa di Hamamatsu nel mondiale alla fine del 2015 e ha culminato il proprio lavoro conquistando il titolo lo scorso anno con Joan Mir. Dopo una vita intera dedicata alle moto, si è lasciato sedurre dalla proposta del presidente del gruppo Renault, Luca de Meo (con cui già aveva lavorato nel suo periodo in Yamaha), per andare in Formula 1 nel team Alpine.
La decisione aveva preso alla sprovvista Suzuki, che alla fine aveva deciso di non sostituirlo con nessuno. Al suo posto, Shinichi Sahara, leader del progetto MotoGP, aveva assunto il controllo del team e aveva costruito un gruppo di direttori formato da sette persone chiave che hanno poi assunto delle funzioni diverse.
Siamo ormai quasi alla fine della prima stagione senza Brivio, ma i risultati non sono stati quelli aspettati. Suzuki non ha potuto difendere il titolo piloti e, fino ad ora, Mir e Alex Rins non hanno vinto alcuna gara, questa cosa non avveniva dal 2018. Nelle ultime settimane sono nate delle voci che vedevano un possibile ritorno di Brivio in MotoGP e sia Rins sia Mir sarebbero felicissimi di riaverlo. Tuttavia, al team manager italiano resta un anno di contratto con Alpine.

Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Nello specifico, Rins ammette che l’assenza di Brivio, ma soprattutto la mancanza di un sostituto, si è fatta notare in Suzuki: “Nel team non si respira la stessa atmosfera di quando c’era Davide. Si è notato il fatto di non avere un team manager. Non perché sia andato via lui, ma perché manca proprio questa figura. Ci sono molto voci che lo darebbero pronto a tornare, oppure che resta in Formula 1 o ancora che torni con Valentino”.
“Mi piacerebbe moltissimo se tornasse in Suzuki – prosegue Rins – perché lo apprezzo molto e abbiamo un feedback molto buono. Vediamo cosa si saprà più avanti. A noi non è stato detto nulla. Gli ho scritto l’altro giorno e mi ha detto che ha ancora un anno di contratto con Alpine, perciò non sarebbe venuto. Ma non smettono di uscire notizie, quindi non so. Abbiamo che quest’anno non è facile. Forse per il leader del progetto c’è troppo lavoro e ha bisogno di concentrarsi su altre cose”.
In meno di un anno, Suzuki è passata da avere la moto più equilibrata della griglia a vedere come vari costruttori sono passati avanti. Secondo il catalano, non c’è stato un peggioramento, ma un miglioramento degli altri: “Il rendimento di Suzuki non è calato, è rimasto lo stesso. Sono gli altri ad aver migliorato. Noi piloti abbiamo gli stessi problemi e ai giapponesi diciamo le stesse cose. Abbiamo un piccolo deficit aerodinamico e di elettronica. Suzuki ha impiegato più tempo a farci avere l’holeshot posteriore. Nel test di Misano abbiamo provato il motore 2022 e un telaio diverso. Sembra che torneremo più forti di quest’anno”.
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