Rins e Mir in disaccordo sulla nuova telecamera usata da Suzuki
I piloti Suzuki sono in disaccordo sui vantaggi di indossare una telecamera posta sulla spalla della tuta di Alex Rins, da cui si potevano vedere molti dettagli della guida.
Il dipartimento televisivo di Dorna, promotore del mondiale MotoGP, è uno dei più avanzati in questo ambito e si distingue per la sua continua innovazione. Questo venerdì, nella prima giornata del Gran Premio dell’Algarve, i tecnici hanno montato una microcamera sulla tuta di Alex Rins, definita Shoulder Cam, posizionata proprio sulla spalla sinistra. Da lì si vedevano numerosi dettagli della guida dello spagnolo, oltre a diversi dati sul dashboard della Suzuki.
“L’esperienza con la camera sulla spalla è stata incredibile”, ha affermato Rins quando Motorsport.com gli ha chiesto un parere. “È chiaro che non apriamo e chiudiamo l’acceleratore e basta. Devo ringraziare Dorna. Non è stato facile, perché i giapponesi hanno un modo diverso di lavorare rispetto a noi”, ha detto in riferimento a chi in Suzuki aveva alcune reticenze iniziali nel fare questo esperimento.
“Dorna mi ha proposto di portare questa camera – ha spiegato Rins – ne abbiamo parlato con Suzuki e alla fine mi hanno concesso di averla durante le FP1. Non mi ha dato per niente fastidio e magari l’anno prossimo si può usare con altri piloti”.
Nonostante si vedessero molti dettagli, come il momento e il modo in cui attivata il dispositivo dell’abbassatore posteriore, Rins sostiene che questa visuale non offre informazioni: “Quello che si vede dallo schermo sono solo numeri. Alla fine qui nel paddock tutti i team hanno una on board camera e i gps per avere tutte le informazioni”.
Tuttavia, il suo compagno di squadra Joan Mir non è stato molto d’accordo e non trova il senso di offrire così tante informazioni. Con un sorriso che mostrava tutt’altro che contentezza, il campione 2020 si è lamentato: “Questa camera mostra chiaramente quando usiamo il dispositivo dell’abbassatore posteriore. Questo può aiutare gli altri piloti. Mi piacerebbe vederlo anche su altre moto, non solo sulla Suzuki – prosegue – perché attraverso la camera si può vedere ogni informazione. Dal mio punto di vista non ha molto senso”.
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