Quartararo: "Ogni volta all'Arrabbiata pensavo a Jason"
Il pilota della Yamaha ha dedicato l'importante vittoria del Mugello, che ha interrotto il filotto Ducati, a Jason Dupasquier: "Dopo che ho saputo della sua morte, l'unico obiettivo era vincere per lui".

Sul suo casco era già presente la scritta Jason. E il dito alto al cielo subito dopo aver tagliato il traguardo e poi sul gradino più alto del podio non avrebbero potuto essere più chiari.
Fabio Quartararo ha dedicato la preziosissima vittoria del Mugello a Jason Depasquier, un ragazzo di solo un paio d'anni più giovane di lui, che ha visto i suoi sogni spazzati via dopo un terribile incidente avvenuto ieri durante le qualifiche della Moto3.
Una dedica che ha confermato anche appena arrivato ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD, sottolineando però che quella di oggi è stata una gara veramente difficilissima dal punto di vista mentale.
"Sono molto emozionato, questa gara è per Jason. Oggi era molto difficile guidare, perché ho pensato a lui ogni volta che affrontavo la curva 9. Non è facile da gestire quando arrivi a 340 km/h alla prima curva e devi stare molto concentrato. Questa gara è per lui", ha detto Quartararo.
Oltre al lato emotivo, c'è anche da celebrare la grande impresa di "El Diablo", che ha restituito alla Yamaha la vittoria su un tracciato su cui la Ducati si imponeva dal 2017. Un successo che, complice anche il ritiro di Pecco Bagnaia, gli ha permesso di prendere il largo in classifica ed ha confermato ancora una volta la sua grande maturazione rispetto ad un anno fa.
"Il 2020 è stato un anno con aspetti positivi e negativi, e quando ho perso l'opportunità di diventare campione stavo molto male. Ma due settimane dopo ero molto contento, perché sapevo di aver imparato tante cose che mi avrebbero reso più pronto nel 2021".
"Tolta la prima gara in Qatar, sono sempre stato lì e questo vuol dire che la velocità c'è. Sono molto contento anche perché il braccio non mi ha fatto male per niente e sappiamo che questa è una delle piste più dure dal punto di vista fisico. Ma sì, credo di essere maturato tanto".
Il francese ha parlato del braccio, ricordando che solo qualche settimana fa è stato operato per risolvere un problema di sindrome compartimentale. La preoccupazione su una pista così fisica c'era, ma la voglia di dedicare il successo a Dupasquier è stata più grande.
"Ero un po' preoccupato, perché non avevo ancora fatto la distanza della gara, al massimo avevo fatto un run di 10 giri. Ma oggi avevo un obiettivo chiaro nella mia testa da quando avevo saputo la notizia di Jason: volevo vincere per lui e ci sono riuscito".
Così come non ha mai pensato di non partecipare alla gara: "No, non ho pensato a questa cosa. Io sono una persona che vive molto le emozioni, sia nel bene che nel male. L'unico pensiero che avevo in testa era di vincere la gara per lui".
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