Quartararo: “Non avevo più forza nel braccio, sono perso”
Fabio Quartararo, completamente sprofondato, non trova spiegazione ai problemi al braccio destro che lo hanno condannato a Jerez e afferma cosa farà per risolverli.

Fino a che Fabio Quartararo non è sceso dalla moto piangendo e si è diretto subito alla Clinica Mobile, si pensava che il suo crollo fosse dovuto ad un eccessivo consumo delle gomme. Tuttavia, in base a quanto si vedeva sia dagli schermi della televisione sia dai tempi, si ipotizzava che ci fosse qualcosa di più, cosa confermata a pochi minuti dal passaggio sotto la bandiera a scacchi, in 13esima posizione a quasi 19 secondi dal vincitore Jack Miller.
A metà gara, il pilota Yamaha ha perso forza al braccio e la leadership del mondiale, che ora passa nelle mani di Pecco Bagnaia per soli due punti. Già più tranquillo, il francese si è dedicato ai giornalisti, un po’ abbattuto, disorientato e stanco. Non sa quali saranno le mosse che dovrà fare per provare a combattere la sindrome compartimentale per cui si è operato a giugno del 2019, nella sua stagione di debutto in MotoGP.
Questo dolore, molto consueto tra i piloti, sorge quando il muscolo dell’avambraccio si ingrossa talmente tanto da fare pressione sulle fasce che lo ricoprono. Questa circostanza fa sì che il braccio si indolenzisca e perda di sensibilità.
El Diablo spiega il problema che ha avuto in gara: “Comandavo senza problemi, avevo guadagnato un secondo da Miller, ma a metà gara mi sono ritrovato senza forze. Il braccio si è indurito ed è diventato come una pietra. Ho resistito per circa sei giri, ma poi ero arrivato a un punto che a malapena potevo frenare ed era anche pericoloso”.
“Non ho idea di che cosa farò – prosegue – al momento sono perso, perché ci sono molte persone che mi dicono cose diverse su quello che devo fare. Voglio riposare perché non voglio sbagliarmi. È chiaro che debba fare qualcosa, perché il braccio non sta bene. Durante tutto lo scorso anno non ho avuto alcun problema, a Portimao mi ha dato un po’ fastidio e qui, da metà gara in poi, riuscivo a malapena a frenare con quattro dita quando normalmente freno con un dito solo”.
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