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Quartararo e Bagnaia: il mondo ribaltato in 5 mesi

Le prime tre gare della MotoGP 2021 hanno iniziato a dare un'indicazione di quelli che potrebbero essere i valori in campo e quelli che si sono proposti con più regolarità al vertice sono Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia. E lo hanno fatto in particolare a Portimao, su una pista su cui lo scorso novembre avevano sofferto tantissimo, dando una forte segnale di maturazione.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La MotoGP 2021 è appena incominciata, ma è innegabile che nelle prime tre uscite stagionali ci siano stati due piloti che hanno già trovato un modo per elevarsi rispetto agli altri. Lo dice anche la classifica, sia in Portogallo che nel Mondiale, ma quanto hanno fatto vedere per ora Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia probabilmente va oltre ai numeri, specialmente nel caso del ducatista.

Il francese della Yamaha è riuscito a concretizzare il suo potenziale, vincendo sia il GP di Doha che quello del Portogallo, mentre il piemontese ha dimostrato di avere le carte in regola per raccogliere di più dei 46 punti punti messi in cascina finora.

La cosa curiosa però è che in appena cinque mesi il mondo sembra essersi praticamente ribaltato per loro: quando la MotoGP ha corso a Portimao la prima volta, lo scorso novembre, entrambi hanno vissuto un weekend da dimenticare. Quartararo era nel pieno della crisi che lo aveva visto staccarsi sempre di più dalla lotta per il titolo e in gara non era andato oltre al 14esimo posto. A Bagnaia era andata anche peggio, perché il ritiro per un contatto era stato l'epilogo di un weekend difficilissimo, nel quale aveva sempre viaggiato nelle retrovie.

Nonostante la crisi evidente che avevano affrontato entrambi alla fine del 2020, la Yamaha e la Ducati però hanno continuato a puntare su di loro per i rispettivi team ufficiali e i risultati gli stanno dando ampiamente ragione. E a confermare la loro crescita è proprio il fatto che la gara in cui probabilmente hanno fatto vedere le cose migliori è stata sulla stessa pista che appena pochi mesi fa era stata una vera e propria Caporetto per loro.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Quartararo partiva comunque come uno dei favoriti per la corsa al titolo, per di più con la responsabilità di andare a prendere il posto in squadra di un mostro sacro come Valentino Rossi, ma al momento gli si può solo imputare una gestione non particolarmente oculata delle gomme nella gara di apertura in Qatar, nella quale comunque è riuscito a limitare i danni, centrando il quinto posto finale.

Nelle due gare successive però è stato praticamente perfetto: nel GP di Doha ha aspettato il momento giusto per attaccare e poi ha piazzato la sua zampata vincente. In Portogallo invece non lo ha fermato neppure una brutta partenza, perché una volta che ha preso il comando ha impresso un ritmo veramente infernale alla corsa. Solamente Alex Rins ha provato a seguirlo, ma per farlo è caduto quando mancavano sette giri al termine, lasciandolo solitario al comando, lanciato verso la sua quinta vittoria in carriera.

Dopo una seconda parte di 2020 difficile, Fabio ha ritrovato il feeling con la sua Yamaha, ma è convinto che il click sia arrivato soprattutto a livello mentale. "La moto sicuramente va meglio e il feeling è ottimo. Yamaha ha fatto un lavoro perfetto, ma è più una questione di mentalità. Il 70% del risultato sta nella testa e il resto nella moto. Ho imparato molto, l’anno scorso non ero così frustrato per aver perso l’occasione di essere campione, però abbiamo imparato molte cose e sono contento di questo".

Bagnaia invece aveva vissuto l'inverno un po' più in sordina. Dopo le difficoltà della seconda parte della stagione 2020, ha cercato di non alimentare troppo le aspettative, al punto che tutti avevano cominciato a dare per scontato che la prima freccia all'arco della Ducati sarebbe stata Jack Miller. Quando si è cominciato a fare sul serio però la musica è cambiata e Pecco è cresciuto davvero tanto.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

C'è un dato che è abbastanza emblematico che può dire molto del suo potenziale: tra le due gare in Qatar ha realizzato sia il record in qualifica che quello in gara del tracciato di Losail. E anche a Portimao non è andato distante dall'obiettivo, perché in gara è stato battuto di soli 18 millesimi da Alex Rins. In qualifica poi lo aveva letteralmente polverizzato. Peccato che il suo 1'38"484 sia stato cancellato perché mentre lo realizzava erano esposte le bandiere gialle (che il piemontese non poteva vedere in quel particolare punto) per la caduta di Miguel Oliveira.

Purtroppo però questo potenziale non è ancora stato convertito in risultati. E' vero che sono arrivati una pole position e due piazzamenti a podio, ma la sensazione è che il bottino del ducatista avrebbe potuto essere anche più grande. Nella prima gara in Qatar ha condotto per 15 giri, ma per farlo forse ha chiesto troppo alle gomme e quindi alla fine si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio.

Nel bis di Losail ha dimostrato di aver capito la lezione, con una gestione certosina degli pneumatici, alla quale però ha accompagnato una brutta partenza e soprattutto un errore di valutazione in staccata quando era risalito dalla 12esima alla terza posizione, che lo ha fatto arretrare nuovamente nono a pochi giri dal termine. Sotto alla bandiera a scacchi quindi si è presentato in sesta posizione, con il rammarico di essere stato l'unico capace di tenere tempi in linea con Quartararo dopo lo sbaglio.

A Portimao invece è stata la grande sfortuna che ha avuto in qualifica a tagliarlo fuori dalla lotta per la vittoria. Come detto, il suo tempone è stato cancellato e questo non solo gli è costato la pole position, ma lo ha addirittura relegato all'11esimo posto in griglia. La rimonta fino al secondo posto è stata un capolavoro, che dice molto del suo valore, ma non ha fatto che aumentare il rammarico per come sarebbero potute andare le cose se fosse partito più avanti: "Abbiamo perso ieri la possibilità di vincere. Se fossi partito più avanti, forse avrei fatto lo stesso secondo, ma avrei avuto più possibilità di lottare".

Quartararo lo ha già indicato come l'avversario più pericoloso in questo momento per il campionato, ma Bagnaia preferisce non guardare troppo oltre e delle due magari pensa alla prima vittoria nella classe regina, che per ora gli è sempre sfuggita: "Spero che la prima vittoria arrivi presto, ma penso che sia ancora un po' troppo presto per parlare del campionato, perché è la prima volta che sono in queste posizioni. Quest'anno il mio obiettivo è di essere costante su ogni circuito, anche su quelli su cui avevo faticato l'anno scorso e qui ci sono riuscito".

"Non guardo al campionato, sono solo contento di essere secondo al momento e voglio continuare in questo modo. Ora arrivano piste che mi piacciono come Jerez, Le Mans, Barcellona e Mugello. Proveremo ad essere veloci anche lì e magari arriverà la prima vittoria", ha aggiunto.

Se Pecco per il momento resta abbastanza abbottonato, ieri forse lo "spot" più bello glielo ha regalato qualcuno che lo conosce molto bene, il suo "maestro" Valentino Rossi: "Molta gente ancora non ha capito il potenziale di Pecco. Ha veramente un grandissimo talento e riesce a fare delle cose egregie con la moto. Si trova benissimo con la Ducati e con il team ufficiale. La Ducati crede molto in lui e secondo me questa è una coppia da tenere molto d'occhio".

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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