Puig: "Tra Espargaro e la Honda c'è già complicità"
Alberto Puig, team manager della Honda, ha sottolineato la naturalezza con cui Pol Espargaro ha guidato la sua nuova moto durante i test in Qatar, una circostanza che dimostra la buona connessione tra lo spagnolo e la RC213V.
Pol Espargaro, Repsol Honda Team
Gold and Goose / Motorsport Images
Espargaro è stato, agli occhi degli altri piloti che hanno condiviso la pista con lui a Losail, la grande sorpresa dei cinque giorni dei test invernali.
Il più giovane tra i fratelli Espargaro ha finito con il decimo tempo nella classifica combinata, a poco meno di otto decimi dal miglior tempo di Jack Miller. Come gli altri, anche il catalano non ha potuto sfruttare la giornata di venerdì a causa delle cattive condizioni meteorologiche del Qatar, dovute ad una tempesta di sabbia.
Non avendo troppo tempo a disposizione, Espargaro si è concentrato sull'essenziale, guidando per la maggior parte del tempo la RC213V con il set-up base di Marc Marquez, come ha riconosciuto lo stesso Pol. Ma è stato molto concreto, al punto che delle 10 cadute accumulate dai piloti della Honda, solamente una è stata sua.
"Avrei firmato per concludere il pre-campionato a questo livello", ha detto "Polyccio" prima di rientrare in Spagna, dove continuerà la sua preparazione fisica fino a quando non dovrà tornare a Doha per la prima gara del campionato, fissata per il 28 marzo.
Puig e la sua squadra sono più che felici delle prestazioni mostrate finora dal nuovo arrivato, oltre che di quelle offerte dalla nuova RC213V.
"Siamo molto felici perché gli è piaciuta la moto ed è stato in grado di essere veloce. Il suo periodo di adattamente è molto soddisfacente. La cosa importante è che Pol è felice della moto, che gli ha dato un buon feeling, e questo è ciò che stiamo cercando in questa fase", ha detto Puig, che è stato tra quelli che hanno spinto di più per firmare il #44, che ha detto di sentirsi molto suo agio su una moto che gli ha permesso di esprimere la sua guida aggressiva.
"Abbiamo sempre pensato che Pol potesse adattarsi rapidamente alla nostra moto. Ma è vero che, oltre che essere veloce, questo adattamento è stato anche fluido. Ci sono piloti che, nel processo di adattamento alla moto, lo fanno per forza, per spinta, per coraggio. Ma quello di Pol sta andando in maniera naturale, e questo significa che c'è una complicità tra Pol e la Honda", riflette il manager spagnolo, che funge da collegamento tra l'anima giapponese e quella europea della squadra.
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