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Test MotoGP Sepang: Ducati cerca conferme, Yamaha il riscatto e Honda aspetta Lorenzo

Domani, quando in Italia saranno le 3, in Malesia scatterà la stagione 2019 della MotoGP con i primi test collettivi. Ecco tutto quello che c'è da sapere sui primi tre giorni di prove, con l'infortunato Jorge Lorenzo che sarà il grande assente.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Le vacanze sono finite, da domani inizia ufficialmente la stagione 2019 della MotoGP. In realtà, i motori si sono accesi lo scorso fine settimana, con i tre giorni di shakedown riservati ai collaudatori ed ai team che godono delle concessioni, ma da domani ritroveremo in pista a Sepang tutti i big della classe regina, o quasi.

Honda: il grande assente è Lorenzo, ma anche Marquez non è al 100%

 

Il quasi è d'obbligo, visto che alla voce assenti va citato sicuramente uno dei piloti più attesi, ovvero Jorge Lorenzo. Il pilota maiorchino, passato alla Honda dopo due stagioni sulla Ducati, si è fratturato lo scafoide sinistro a metà gennaio ed è stato successivamente operato, quindi dovrà attendere i test di fine mese in Qatar per risalire sulla sua RC213V, dopo averla "assaggiata" a novembre tra Valencia e Jerez.

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E bisogna dire che la HRC non arriva in Malesia nelle condizioni ottimali, perché anche Marc Marquez non è ancora al 100% dopo essere stato operato alla spalla sinistra nel mese di dicembre. Qualche giorno fa è tornato in sella ad una moto di piccola cilindrata, ma ha ammesso di avere ancora qualche difficoltà in fase di staccata, quindi difficilmente lo vedremo forzare nei prossimi tre giorni. Per sopperire all'assenza di Lorenzo ed ad i suoi eventuali problemi fisici, la Casa giapponese gli affiancherà anche il collaudatore Stefan Bradl.

Ducati: l'obiettivo è confermarsi da titolo, puntando su Dovizioso

 

La Ducati invece si presenta al primo appuntamento stagionale vogliosa di proseguire il suo percorso di crescita. Lo scorso anno non è stata capace di contendere il titolo a Marquez fino alla fine, ma le vittorie sono state ben sette e nella seconda parte della stagione la Desmosedici GP ha dato la sensazione di essere la moto più competitiva del lotto.

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Dopo la partenza di Lorenzo, alle porte di Bologna hanno deciso di puntare tutto su Andrea Dovizioso, reduce da due stagioni in cui è stato vice-campione del mondo ed ha collezionato la bellezza di 10 vittorie. A dividere il box con lui c'è un Danilo Petrucci che non vuole sprecare l'occasione della vita, ma sicuramente l'armonia all'interno del team (i due si sono anche allenati insieme nel corso dell'inverno) è una delle carte su cui hanno deciso di scommettere a Borgo Panigale.

Yamaha: la M1 neroazzurra griffata Monster sarà quella del riscatto?

 

Sicuramente ci saranno molti occhi puntati sulla Yamaha, che ieri ha presentato la nuova livrea neroazzura griffata Monster Energy. La Casa di Iwata ha rivisto parecchio la sua struttura interna nel tentativo di trovare una svolta dopo un 2018 da dimenticare, nel quale è arrivata solamente una vittoria con Maverick Vinales in Australia, ma dopo oltre 20 gare d'astinenza.

Nel finale di stagione si era già intravisto qualche segnale di crescita, ma sarà fondamentale che la M1 2019 garantisca qualche cavallo in più e possa gestire meglio il degrado della gomma posteriore se si vuole riportare lo spagnolo e Valentino Rossi a battagliare con i migliori ogni domenica. Il "Dottore" tra qualche giorno spegnerà 40 candeline, ma sembra ancora affamato e determinato a togliersi qualche soddisfazione prima di appendere il casco al chiodo.

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Non bisogna dimenticare poi che la Yamaha ha intensificato i suoi sforzi quest'anno, perché per la prima volta in pista ci sarà una terza M1 con la stessa specifica delle due ufficiali: si tratta di quella che avrà a disposizione il "Rookie of the Year" in carica Franco Morbidelli all'interno della ambiziosa nuova squadra marchiata Petronas, nella quale sarà affiancato dall'esordiente Fabio Quartararo.

Suzuki: il motore nuovo porta più cavalli, basterà per sfidare le prime tre?

 

Una squadra che non va sicuramente sottovalutata è la Suzuki, che nella seconda parte dello scorso campionato ha mostrato una crescita evidente. Alla fine dell'anno sono stati ben nove i piazzamenti a podio, cinque dei quali firmati dal confermatissimo Alex Rins, protagonista di una maturazione decisamente in linea con quella della GSX-RR, che è stata favorita anche dalle concessioni, della quale però la Casa di Hamamatsu non dispone più nel 2019.

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Sarà fondamentale quindi non incappare negli stessi errori del 2017, quando una scelta scellerata sul fronte del motore ha condizionato un'intera stagione. Il nuovo propulsore ha già dato riscontri interessanti nei test di Valencia e Jerez, portando più potenza e velocità di punta. Ora bisognerà lavorarci intorno per trovare il modo di scaricare tutti i cavalli a terra.

Potenzialmente, i giapponesi hanno fatto un grande colpo anche a livello di mercato piloti, facendo firmare un contratto biennale a Joan Mir, campione del mondo Moto3 nel 2017, che farà il salto verso la MotoGP dopo appena un anno in Moto2, ma che tutti nel paddock indicano come un grande talento da tenere d'occhio per il futuro.

Bagnaia osservato speciale: può essere lui il futuro della Ducati

 

Parlando di esordienti e di grande talento, non si può non citare il campione del mondo in carica della Moto2, Pecco Bagnaia. Il nuovo arrivato in casa Pramac Racing ha già mostrato dei lampi delle sue capacità nei test di novembre in Spagna e si è trovato subito a suo agio in sella alla Ducati. In questa prima stagione, che per lui dovrà essere anche un po' di apprendistato, disporrà di una "vecchia" GP18, che è comunque una moto che ha vinto 7 GP lo scorso anno, ma sarà da tenere d'occhio, perché potrebbe essere lui il futuro della Casa di Borgo Panigale. La GP19 della squadra italiana sarà invece nelle mani del confermato Jack Miller.

KTM: l'impegno raddoppia e con Zarco finalmente c'è un top rider

 

La Casa che però probabilmente punta maggiormente a fare un salto di qualità importante nel 2019 è la KTM. A Mattighofen hanno addirittura raddoppiato i propri sforzi, accogliendo tra i proprio ranghi anche il team Tech 3, con la struttura di Hervé Poncharal che avrà a disposizione due RC16 identiche a quelle del factory team.

Senza contare poi che per la prima volta è entrato nel programma un top rider come Johann Zarco. Nelle prime uscite il francese ha faticato a trovare il feeling con una moto completamente diversa dalla Yamaha che ha guidato negli ultimi due anni, ma nessuno mette in dubbio il suo talento e quindi alla lunga potrà essere un arma in più accanto a Pol Espargaro, che nell'ultima gara di Valencia ha intanto regalato il primo podio alla compagine austriaca. Sulle due moto "satellite" invece ci saranno il rookie Miguel Oliveira e Hafizh Syahrin.

Aprilia: Iannone porta talento, esperienza ed entusiasmo, basterà?

 

Dovrà essere un anno di svolta anche per l'Aprilia, perché a Noale sono arrivati dei nomi importanti, su tutti quello di Massimo Rivola, ex direttore sportivo della Ferrari in Formula 1 che ha assunto il ruolo di CEO del reparto corse. Ma c'è anche un top rider come Andrea Iannone, che lo scorso anno è tornato a mostrare tutto il suo talento sulla Suzuki dopo un 2017 da dimenticare.

Il pilota di Vasto, che potrebbe non essere al 100% a causa di un problema ai denti, ha già dato delle indicazioni tecniche interessanti nel corso dell'inverno e qualcosina si è già visto, perché il compagno Aleix Espargaro è stato veloce nella giornata conclusiva dello shakedown. Anche l'innesto di un pilota esperto come Bradley Smith nel ruolo di collaudatore potrà essere un'arma in più per la crescita della RS-GP.

Da verificare le condizioni fisiche di Crutchlow

 

Tra quelli da tenere d'occhio poi ci sarà sicuramente Cal Crutchlow, che torna in sella dopo oltre tre mesi d'assenza. Il pilota della Honda LCR ha vissuto un recupero molto travagliato dalla frattura multipla alla caviglia rimediata a Phillip Island, al punto che aveva addirittura temuto che la sua carriera potesse essere finita qui. Sarà interessante quindi vedere come si comporterà in sella alla sua RC213V.

Insomma, come avrete capito, i temi non mancano affatto per la tre giorni che sta per cominciare, anche perché c'è tanta curiosità di scoprire come si comportano le moto nuove. Il semaforo verde scatterà quando in Italia saranno le 3 di notte e la bandiera a scacchi invece calerà alle 11 italiane. Motorsport.com seguirà l'azione in pista con aggiornamenti sull'andamento della sessione, ma anche con tutti i commenti dei protagonisti a fine giornata.

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