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Pramac e la vittoria con Ducati solo sfiorata

Il Pramac Racing entra nella sua 20esima stagione in MotoGP, la 17esima con Ducati ed insegue ancora la sua prima vittoria con la Casa di Borgo Panigale, pur avendola sfiorata in diverse occasioni. Ripercorriamo insieme tutte le volte che è mancato veramente un soffio.

Il secondo classificato Danilo Petrucci, Pramac Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

"Eccoci qui, pronti per il 2021. Questo è un anno molto importante per noi, dato che è la 20esima stagione del Pramac Racing in MotoGP. E' un risultato eccezionale, considerando che tutto è iniziato quasi per gioco. Ora siamo diventati una squadra molto forte e quest'anno speriamo di confermarlo".

Questo breve pensiero del team principal Paolo Campinoti fotografa molto bene quella che è stata l'evoluzione del Pramac Racing nella classe regina. Un'avventura nata nel 2002, con una Honda 500 affidata al giapponese Tetsuya Harada. Poi il passaggio alla RC211V MotoGP con Makoto Tamada, che ha regalato il primo podio in Brasile nel 2003.

Proprio con il giapponese, nel 2004, sono arrivate anche due vittorie in Brasile ed in Giappone, le prime della Bridgestone nella classe regina, ma in quel caso la moto era gestita dal Pons Racing, quindi in molti addirittura non li riconoscono come veri e propri successi marchiati Pramac, anche se fanno parte della sua storia.

Il vincitore della gara Makoto Tamada, Honda

Il vincitore della gara Makoto Tamada, Honda

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

La svolta arriva nel 2005, con la fusione con il team D'Antin e l'inizio della partnership con la Ducati, che prosegue ancora oggi con un legame sempre più stretto e proficuo, non solo dal punto di vista tecnico: basta pensare che quattro degli ultimi cinque piloti che sono stati ingaggiati per la squadra ufficiale della Casa di Borgo Panigale, arrivavano proprio dalla compagine toscana.

Tra questi, Jack Miller, Pecco Bagnaia e soprattutto Danilo Petrucci sono andati davvero vicini a regalarle la vittoria, mentre Andrea Iannone non ha provato neanche la gioia di salire sul podio con Pramac, ma quelli erano altri tempi, perché la Ducati stava appena iniziando la risalita dopo gli anni bui dell'era di Valentino Rossi.

Anche Loris Capirossi, che ha concluso in Pramac la sua carriera in MotoGP nel 2011, non è mai andato oltre al nono posto, ma anche per lui vale un po' lo stesso discorso di Iannone. Senza dimenticare poi che ai tempi c'era una differenza piuttosto marcata tra le moto ufficiali e quelle dei team satellite.

Se si scorre tutta la storia del team, però, si trova anche un podio a nome di Alex Barros nel 2007, terzo proprio nel Gran Premio d'Italia al Mugello, ma anche due l'anno successivo con Toni Elias, quando la squadra si chiamava Alice Team per questioni di sponsor: lo spagnolo chiuse secondo a Brno e terzo a Misano. Oltre ai piloti già citati, questo elenco si conclude poi con Scott Redding, terzo sotto al diluvio ad Assen nel 2016.

Ora però proviamo a ripercorrere insieme quali sono state le occasioni in cui il Pramac Racing è andato più vicino a conquistare il gradino del podio con una Desmosedici GP.

GP di Gran Bretagna 2015 - Danilo Petrucci 2°

Podio: secondo posto per Danilo Petrucci, Pramac Racing Ducati, Pramac Racing Ducati e il vincitore

Podio: secondo posto per Danilo Petrucci, Pramac Racing Ducati, Pramac Racing Ducati e il vincitore

Photo by: Pramac Racing

Sotto un vero e proprio diluvio, il pilota di Terni è stato capace di conquistare il suo primo podio in MotoGP, che rappresentava anche un ritorno per Pramac dopo 7 anni d'astinenza da quello di Elias a Misano. "Petrux" ha dato un saggio di tutto il suo talento sul bagnato ed ha partecipato ad una tripletta italiana, battagliando con Valentino Rossi ed Andrea Dovizioso, inchinandosi solamente al "Dottore" nelle tornate conclusive.

GP di Germania 2016 - Fuga e poi ritiro per Petrucci

Danilo Petrucci, Pramac Racing crash

Danilo Petrucci, Pramac Racing crash

Photo by: Toni Börner

Nuova gara sotto alla pioggia e nuova grande occasione per Danilo di mostrare il suo talento in queste condizioni. Al via è una vera furia, prendendo il comando al quarto giro e cominciando a fare il vuoto alle sue spalle. Al decimo giro, però, è incappato in una scivolato alla curva 3, con la sua Desmosedici GP che ha addirittura preso fuoco, costringendolo al ritiro. Per il team però la beffa è stata addirittura doppia, perché Redding ha iniziato l'ultimo giro al secondo posto, dopo aver rimontato grazie ad un passaggio tempestivo alle gomme intermedie, ma poi è stato infilato sia da Cal Crutchlow che da Andrea Dovizioso, dovendosi accontentare della "medaglia di legno".

GP d'Olanda 2017 - Valentino batte ancora Petrucci

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

La pioggia ci mette sempre lo zampino nelle giornate di gloria di Petrucci, che ad Assen nel 2017 si è arreso di nuovo a Valentino Rossi, ma questa volta per appena 63 millesimi, in quella che ad oggi è l’ultima vittoria del campione di Tavullia. La gara è iniziata con l'asciutto, ma poi ad otto giri dal termine una leggera pioggia è arrivata a bagnare le traiettorie con tutti i piloti che montavano le gomme slick. E in queste condizioni è venuta fuori la sensibilità di Danilo, che si è messo all'inseguimento di Rossi, trovando anche il sorpasso nel corso delle 22esimo passaggio. Nel finale però il "Dottore" ha fatto valere la sua esperienza e quindi "Petrux" e Pramac hanno dovuto rinviare l'appuntamento con il gradino più alto del podio.

GP di San Marino 2017 - Danilo stavolta cede a Marquez

Marc Marquez, Repsol Honda Team, Danilo Petrucci, Pramac Racing

Marc Marquez, Repsol Honda Team, Danilo Petrucci, Pramac Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

La pioggia si dimostra ancora una volta alleata di Petrucci a Misano nel 2017. Sotto un vero e proprio diluvio, nelle prime fasi della corsa, è stato Jorge Lorenzo a tentare la fuga, ma il maiorchino ha chiesto troppo alla sua Desmosedici GP e al settimo giro è caduto alla curva 6. A quel punto è stato proprio Danilo a prendere il comando delle operazioni, tallonato da vicino da Marc Marquez. Lo spagnolo della Honda è stato astuto, aspettando nel codone del #9 mano a mano che la pista si asciugava, e poi ha portato l'attacco solo all'ultimo giro alla curva 1, andando a realizzare una tornata record per impedire a Danilo di rispondere ed involandosi verso un successo pesante per il suo sesto titolo.

GP dell'Emilia Romagna 2020 - Si infrange il sogno di Bagnaia

Francesco Bagnaia, Pramac Racing

Francesco Bagnaia, Pramac Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Passano tre anni e cambiano i protagonisti, ma Misano è stata di nuovo il teatro di una grande chance per Pramac, questa volta con Pecco Bagnaia. Il pilota piemontese ha chiuso al secondo posto il Gran Premio di San Marino, conquistando il suo primo podio in MotoGP e al sabato ha sfiorato la pole position, cancellata solo per aver messo le gomme sul cemento verde oltre il cordolo all'ultima curva. Scattato benissimo dalla seconda fila, Pecco si è portato terzo al via, poi subito secondo e al sesto giro ha trovato il varco per scavalcare Maverick Vinales e prendere la leadership. Una posizione che sembrava poter gestire senza grossi problemi, avendo un margine di sicurezza sullo spagnolo, ma poi al 21esimo dei 27 giri in programma ha commesso un piccolissimo errore e la sua gara è clamorosamente finita nella via di fuga della curva 6.

GP della Comunità Valenciana 2020 - Miller ci prova fino alla fine con Morbidelli

Jack Miller, Pramac Racing

Jack Miller, Pramac Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

L'ultima occasione ghiotta è davvero recente, perché risale alla penultima gara della stagione 2020, a Valencia. Su una pista sulla carta non particolarmente favorevole alla Desmosedici GP, Jack Miller è riuscito a sfoderare un finale veramente strepitoso. A metà gara era staccato di circa un secondo da Franco Morbidelli, ma nella seconda parte della corsa si è rifatto sotto all'italiano della Yamaha Petronas, sferrando l'attacco alla curva 1 all'ultimo giro. Da lì è iniziata una serie di incroci spettacolari fino alla curva 5, quando Morbidelli si è rimesso davanti, riuscendo poi a chiudere ogni varco fino al traguardo e negando a "Jackass" un congedo con i fiocchi prima del salto nel team ufficiale.

2021: un nuovo ciclo con Zarco e Martin

Jorge Martin, Johann Zarco, Pramac Racing

Jorge Martin, Johann Zarco, Pramac Racing

Photo by: Pramac Racing

Con il passaggio di Miller e Bagnaia al team ufficiale, nel 2021 si apre un nuovo ciclo per la squadra diretta da Francesco Guidotti, ma questo non vuol dire che le ambizioni verranno meno. Dal Team Esponsorama è infatti arrivato Johann Zarco, che in sella alla Ducati sembra aver trovato nuova verve dopo un 2019 complicato. Ma non solo, perché accanto a lui ci sarà uno dei giovani più ricercati del panorama Moto2, ovvero Jorge Martin.

Entrambi sono stati campioni del mondo nelle categorie minori - il francese due volte in Moto2 e lo spagnolo in Moto3 - ma entrambi dovranno andare a caccia della loro prima affermazione in MotoGP. Per farlo, però, potranno contare sui mezzi "giusti", visto che le Desmosedici GP che avranno a disposizione saranno identiche a quelle del team ufficiale.

Sicuramente, quello da cui si attendono risultati più immediati è Zarco, visto che il transalpino ha già conquistato 7 podi e cinque pole position nella classe regina e conosce già la Ducati, con la quale ha chiuso terzo scattando al palo lo scorso anno a Brno. Allo spagnolo dovrà essere concesso il tempo per adattarsi alla categoria ed alla Desmosedici GP, anche se il suo talento non lo mette in dubbio nessuno. Sarà questa la coppia giusta per trovare finalmente questa prima vittoria in Rosso?

La moto della Pramac Racing

La moto della Pramac Racing

Photo by: Pramac Racing

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