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Poli: "Il rettilineo del Mugello non è pericoloso. E il dosso non esiste!"

Il direttore dell'Autodromo del Mugello contesta la pericolosità del tratto finale del rettilineo: "Nessuno ci è venuto a parlare, ma dopo cadute a 350 km/h non si è fatto male seriamente alcun pilota". Basterebbe ridurre la velocità senza tagli?

Paolo Poli direttore generale dell’Autodromo del Mugello

Autodromo del Mugello

Atmosfera Mugello circuit atmosphere
Michele Pirro, Ducati Team
Michele Pirro, Ducati Team
Bandiera rossa
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Atmosfera in pitlane
La piantina del Mugello

Per la gente del posto è semplicemente lo “scollino”. Il rettilineo del Mugello prima della staccata della curva San Donato non ha un dosso, perché c’è una salita che poi spiana e non declina.

Sembra una precisazione da geometri, ma non è una questione di lana caprina perché dopo il terribile incidente di Michele Pirro nella seconda sessione di prove libere del GP d’Italia della MotoGP, alcuni piloti in Safety Commission hanno cominciato a parlare di tratto di pista pericoloso e alcuni commentatori televisivi hanno lasciato intendere che una “raspatina” al dosso si potrebbe anche dare.

Il campione del mondo Marc Marquez è stato chiaro…
"In quel punto si va molto forte, è uno dei più difficili di tutto il Mondiale e fa paura. Il rischio fa chiudere un po' il gas ai piloti. In quel punto sono caduto nel 2013 e sono stato molto fortunato. Per fortuna anche Michele sta bene".

"Già nel 2013 chiesi di cambiare quel punto, perché la moto si muoverebbe meno e sarebbe meno rischioso di come invece è ora. Ma non è stato fatto nulla…".

È per questo che abbiamo voluto sentire il parere del CEO e direttore generale dell’autodromo del Mugello, Paolo Poli, 43enne toscano, cresciuto ai bordi del tracciato di proprietà della Ferrari…
“Prima di tutto voglio ringraziare tutto il personale che ieri è intervenuto in soccorso di Michele Pirro, rivelando la preparazione e professionalità di un sistema che ha funzionato alla perfezione, assicurando al pilota Ducati le immediate cure necessarie. Sono contento che Pirro se la sia cavata bene”.

Veniamo al… dosso che tante discussioni ha scatenato perché considerato poco sicuro…
“Non esiste un dosso, né uno scollinamento. Il rettilineo del Mugello ha un tratto di oltre 200 metri che sale con una pendenza del 4,45% all’inizio e arriva allo 0,31%, ma non c’è mai un punto in cui l’asfalto scende, ma spiana…”.

L’incidente di Pirro è stato terribile, spaventoso…
“E’ vero, ma la causa del crash non è stata la pista, ma da quanto mi è dato sapere da un problema tecnico che poteva verificarsi anche in un altro punto della pista. Proprio l’incidente di Pirro testimonia che la pista è sicura, tanto che domani potremmo avere il pilota Ducati nel paddock con noi. È caduto a una velocità di circa 350 km/h e non aveva la tuta con l’airbag: non ha urtato contro nessun ostacolo, per cui ha preso una gran botta, ma ne è venuto fuori bene”.

Marquez dice che non si sente tranquillo quando passa in quel punto…
“E’ un tratto che caratterizza la pista del Mugello al quale non rinunceremo. Si tratta di un passaggio naturale che è sicuramente da brivido, ma che nel tempo ha dimostrato che è sicuro. Proprio Marquez cadde cinque anni fa, ma subito dopo tornò in pista senza alcun danno. Andando più indietro ricordo il volo di Shinya Nakano nel 2004 quando gli esplose la gomma posteriore sulla sua Kawasaki. Insomma abbiamo avuto cadute importanti, ma nessun pilota che si è fatto male seriamente”.

Avete avuto delle lamentele dai piloti o dalla Dorna?
“No, nessuno ci ha detto niente. Ci hanno fatto solo i complimenti per i soccorsi a Pirro”.

Nelle libere Andrea Dovizioso ha toccato i 356 km/h, ritoccando con la Ducati il record che era di Andrea Iannone…
“Forse le velocità che si raggiungono in fondo al dritto sono troppo elevate…”.

In che senso?
“Non è mio compito entrare nel dettaglio, ma basterebbe far rispettare il regolamento”.

Poli non lo dice, ma il direttore del Mugello ci fa intendere che quest’anno i piloti della MotoGP escono dalla Bucine, l’ultima curva, con una velocità maggiore, andando ben oltre il limite della pista, facilitando il raggiungimento di picchi che poi vengono giudicati pericolosi.

Giriamo il consiglio alla direzione gara e al collegio dei commissari sportivi…

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