Pol Espargaro insegna ad Acosta: “In MotoGP non vince sempre il migliore”
Pedro Acosta è a Misano per seguire, dai box, il test privato che Dani Pedrosa svolge per KTM. Il rookie in MotoGP si è appoggiato all’esperienza del #26 e di Pol Espargaro, ma quest’ultimo lo mette di fronte alla realtà, a volte cruda.
Pedro Acosta, campione del mondo Moto3 (2021) e Moto2 (2023) in meno di tre anni, è arrivato in MotoGP come un uragano, rendendosi protagonista di un duello spettacolare con Marc Marquez già alla prima gara in Qatar, salendo sul podio alla seconda gara in Portogallo (3°) e alla terza negli Stati Uniti (2°).
Delle successive otto gare, il rookie non ne ha concluse due (Le Mans e Assen) e il suo miglior risultato è stato un quinto posto al Mugello mentre il peggiore il 13° di Barcellona. Domenica scorsa, in Austria, è stata forse la gara più dolorosa per il pilota di Murcia, anche perché era la gara di casa di KTM. “Siamo arrivati con molte aspettative e me ne vado con un gran dolore nel petto”, ha detto dopo la gara.
Il momento che sta vivendo Acosta è quello che nell’NBA viene definito “muro del rookie”, ovvero un tipico crollo di rendimento che i giocatori debuttanti hanno dopo due o tre mesi dall’inizio della carriera nella massima categoria americana del basket. Questa situazione si ripete ogni anno, anche con gli esordienti più blasonati.
Pedro Acosta no terminó nada contento el fin de semana austríaco
Foto de: GasGas Factory Racing
“Nessuno mette in discussione la qualità di Acosta, è arrivato molto forte e per questo ora c’è un grande contrasto nei risultati. Personalmente, penso che sia stata messa tutta KTM sulle sue spalle e questo è troppo per un ragazzo così giovane, per quanto sia forte”, ha spiegato un tecnico MotoGP a Motorsport.com.
“Acosta è un fenomeno, ha tutte le carte in regola per essere un ‘prescelto’, ma si sta prendendo delle responsabilità nello sviluppo della moto che, sinceramente, non so se KTM gliele ha chieste”, ha aggiunto uno dei giornalisti più accreditati della sala stampa al Red Bull Ring.
Questa settimana, il pilota di Murcia si trova a Misano insieme al test team di KTM diretto da Esteban García e con Dani Pedrosa in pista per due giorni. Il rookie non salirà sulla moto, ma vuole stare vicino al tester del marchio per capire “la direzione” del progetto.
Acosta si appoggia molto a Dani, ma anche a Pol Espargaro, l’altro tester della Casa di Mattighofen che ha corso in Austria come wild card per portare in pista un prototipo su cui KTM sta lavorando. Tuttavia, ha rotto due dei tre motori di cui dispongono le wild card ed è rimasto con una sola moto, complicando così il lavoro del fine settimana. Nonostante tutto, il pilota di Granollers ha chiuso la Sprtin in nona posizione e la gara domenicale in undicesima.
Pol Espargaró, Red Bull KTM Factory Racing
Foto de: Gold and Goose / Motorsport Images
“In MotoGP non vince sempre il migliore”
Oltre a parlare con Acosta la domenica, Motorsport.com ha voluto andare al nocciolo della questione e ha chiesto direttamente a Pol Espargaro quale consiglio darebbe al rookie: “Acosta deve capire che, nel bene o nel male, in MotoGP non sempre vince il migliore o il più veloce. Sfortunatamente, non è uno sport come il tennis o il calcio, o meglio ancora l’atletica, dove vince il migliore. Qui devi avere altri requisiti oltre al talento per vincere”.
“Sfortunatamente, ora non abbiamo tutto dalla nostra parte. O perlomeno lui non ce l’ha dalla sua. Ma deve avere pazienza e so che alla sua età, col talento e la fame che ha, non è facile portare pazienza”, ha proseguito il tester. “Stiamo lavorando sodo per raggiungere Ducati, dobbiamo continuare a lavorare e Pedro deve continuare a credere nel progetto, per cui sta scommettendo molto affinché le cose migliorino”.
“Le sensazioni le condivido con Pedro, la verità è che pensava che questo weekend le cose sarebbero andate meglio. Personalmente, ho girato più veloce qui (al Red Bull Ring, ndr) nei test che durante il weekend. Non ce l’abbiamo fatta, quindi abbiamo tante cose da analizare. La cosa buona è che abbiamo portato in pista la nuova moto, con i suoi punti deboli e forti, siamo più vicini ad avere una miglior moto”, ha concluso il pilota di Granollers.
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